È noto il successo che riscosse la Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Bruckner sia a Lipsia, per la prima esecuzione del 1884, sia a Vienna due anni dopo. La genesi dell’opera – tra il 1881 e il 1883 – si era rivelata complessa e travagliata, ma il risultato era stato applaudito sia dal pubblico sia dalla critica. Inevitabile, in questa sontuosa sinfonia, l’omaggio del compositore austriaco al suo idolo Wagner, scomparso nel 1883. Lo fa in particolare nel secondo movimento, l’Adagio “Molto solenne e molto lento”, dove compaiono nell’organico orchestrale le cosiddette “tube wagneriane”.
Nato a Dresda nel 1943 e cresciuto nella ex Germania dell’Est, Haenchen ha consolidato le sue esperienze musicali non soltanto con le orchestre della DDR ma, malgrado le severe restrizioni del regime, anche con celebri orchestre occidentali, compresa quella dei Berliner Philharmoniker e del Concertgebouw di Amsterdam. Dal suo paese natale, nel 1986 si è trasferito in Olanda, dove è stato il Direttore principale delle Orchestre Filarmonica e da Camera dei Paesi Bassi e il Direttore musicale dell’Opera Nazionale Olandese. Da ricordare la sua presenza al Festival di Bayreuth e in Italia i concerti con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Il concerto è realizzato grazie a Intesa Sanpaolo, Main Partner della Stagione Sinfonica 2023 del Teatro Comunale di Bologna.
I biglietti – da 10 a 40 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo.
Per ogni concerto della Stagione Sinfonica 2023 è in programma “Note a margine”, una rassegna di podcast e di incontri con il pubblico che si tengono circa 30 minuti prima dell’inizio del concerto presso il foyer o il bar dell’Auditorium Manzoni.
Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/haenchen/
Foto di Andrea Ranzi