Il campo delle ossa, l’ultimo noir di Chiara Forlani

Fattitaliani


Agosto 1951. Attilio Malvezzi, detto il Foresto, si trova coinvolto dall’amico maresciallo dei carabinieri in una nuova indagine: durante gli scavi nei pressi dello zuccherificio di Pontelagoscuro sono emerse delle antiche sepolture infantili, oltre a un cadavere recente di neonato.

Ancora una volta, il protagonista conosciuto in Delitto sull’Isola Bianca viene coinvolto nelle indagini: il suo amico maresciallo lo fa assumere come operaio stagionale per dargli un lavoro e la possibilità di fare ricerche sul campo. È il 1951 e in una torrida estate il Foresto dovrà fare luce su una storia che mette a dura prova la sua capacità di decidere tra il bene e il male. Nel tentativo di chiarire il mistero delle piccole ossa che costellano il campo, il Foresto farà delle scoperte inquietanti, imbattendosi in monasteri dal passato oscuro e in squallide storie familiari di pazzia. Da un passato lontano emerge la storia di un convento situato alle porte della città di Ferrara e delle ragazze che vi hanno trovato rifugio: una vicenda atroce, di colpe non confessate e di assoluzioni forse non dovute. Nel frattempo proseguono le vicende private dei personaggi che abbiamo conosciuto nel primo episodio della trilogia, tra storie d’amore, grandezze e meschinità d’animo. 

Il campo delle ossa, NUA Edizioni, è  disponibile in tutte le librerie d’Italia e e negli store online in versione cartacea ed ebook.222 pagine  Euro 16

Brani dal libro: 

L’isola Bianca stava cambiando. Piano piano, il progresso avanzava. Era un mondo isolato e fuori dal tempo, situato in un’ansa al centro del Po nei pressi di Ferrara. La grande isola fluviale era sorta in quel luogo da tempo immemorabile, proprio davanti alla golena dove gli Estensi, potenti signori di Ferrara nel Rinascimento, avevano costruito una lussuosa residenza di pesca, della quale si era persa ogni traccia. Il grande fiume correva rapido verso la foce e le sue acque in quel punto si aprivano per lasciare spazio a quaranta ettari di terra fertile, in parte ancora ricoperti da foreste, dove cresceva spontanea una vegetazione intricata e selvaggia. I canti e i richiami striduli di ogni specie di uccelli si rincorrevano da un ramo all’altro, fra olmi, salici e pioppi, diventando lugubri di notte, quando i rapaci lanciavano le loro grida dai nidi nascosti, in cerca di una preda da ghermire con gli artigli affilati. 

Adesso era arrivata lei, la giovane Adele dal carattere dolce ma forte, che agiva come la goccia che scava la pietra. Nelle lunghe serate trascorse sull’isola, mano nella mano con il fidanzato Attilio, chiamato da tutti il Foresto per il suo passato oscuro e inquieto di vagabondo negli anni del recente dopoguerra, Adele aveva cercato di spiegare a chi le capitava a tiro come sarebbe stato bello avere almeno l’elettricità, su quell’isola sperduta. Si era scontrata con il muro dei più vecchi, in particolare gli uomini, che temevano di andare in rovina, spendendo chissà quali cifre. Le sue idee avevano fatto breccia nella mente agile dei giovani e delle donne, che erano sempre un passo avanti.

Attilio aveva una singolare capacità: era in grado di avvertire i pensieri delle persone che lo circondavano. Quando meno se lo aspettava, veniva colpito da queste percezioni involontarie. Si era fatto mille domande sulle cause del suo segreto potere, e alla fine lo aveva collegato al proiettile che portava conficcato nel cervello. Quell’inconsueta potenzialità si era presentata subito dopo il tragico ferimento. Forse, durante il lungo ricovero all’ospedale militare, si era creato un ponte immateriale tra lui e gli altri, una comunicazione attraverso il pensiero, che il Foresto non aveva mai voluto rivelare a nessuno. Oppure era stata solo la lunga permanenza in branda, la possibilità di osservare indisturbato ogni minima reazione dei suoi simili, a renderlo così acuto… Attilio non lo sapeva, né era certo che quell’attitudine gli fosse utile. Spesso gli faceva provare le ansie altrui in aggiunta alle sue e gli provocava ulteriore sofferenza. Ma la guerra gli aveva fatto quel dono terribile e lui doveva tenerselo. 


Chiara Forlani è nata e vive a Ferrara. Dopo un’infanzia passata a divorare libri, frequenta il liceo scientifico, ma rompe gli schemi laureandosi in storia dell’arte. La sua carriera ha visto alternarsi la passione per l’arte e la letteratura: dopo un biennio di lavoro presso i musei universitari bolognesi, apre un laboratorio di restauro di opere d’arte. Successivamente passa a insegnare lettere, attività che tuttora svolge presso la scuola ospedaliera, dove ogni giorno porta un sorriso ai giovani ammalati. Vive in campagna con il marito e due cagnolini salvati dal canile.

Ha pubblicato La tasca sul cuore e  Una rosa tra i capelli, oltre a racconti presenti in varie antologie. A scopi benefici, per aiutare i piccoli pazienti pediatrici, ha dato alle stampe il romanzo per ragazzi Il viaggio di Kordelia e il suo seguito Kordelia alla riskossa. Le sue opere hanno raggiunto il podio in vari concorsi, portando alla pubblicazione La bambina fatta di niente e La casa delle piccole anime. Delitto sull’Isola Bianca si è classificato nella terzina finalista dei premi Giallo Festival e De Filippis Gold Crime, oltre al concorso Locanda del Doge di Rovigo. Di recente ha dato alle stampe un racconto sulla prestigiosa Writers Magazine e ha pubblicato la seconda indagine del Foresto, dal titolo Il campo delle ossa. 


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