Filippo Nannicini, un grandissimo ottimista: "se non lo fossi stato non avrei fatto il cardiologo". L'intervista

Fattitaliani



di Laura Gorini

Credo nella volontà dell'uomo, nei suoi impegni, nelle sue rinunce, nelle sue sofferenze e nelle sue gioie

Il dottor Filippo Nannicini ha dato alle stampe per il testo La dieta del cuore per la Jolly Roger Edizioni che è fondamentale leggere per imparare a vivere fin da ora in una maniera più sana, partendo dalla tavola. Di questo e molto altro ancora ci ha parlato l'autore che ci ha regalato pure qualche importante dritta da tenere sempre ben in mente per vivere meglio e più a lungo.

Dottor Nannicini, lei si occupa di alimentazione e di salute con grandissima professionalità ma anche con il sorriso. Si considera una persona ottimista?

Se non fossi stato ottimista non avrei fatto il medico, tanto meno il cardiologo. Le persone vengono da noi con la speranza di trovare una soluzione alle loro malattie. Se te sei ottimista e cerchi di migliorare l'ottimismo a chi viene da te con la speranza che tu possa farlo stare meglio, lui sicuramente starà meglio. Gli ottimisti vivono in modo migliore. Lo dimostra la Scienza. Difatti vivono più a lungo. Pertanto è bene essere sempre essere ottimisti ed infondere ottimismo alle persone che vengono da noi per un consiglio.

Insomma è fondamentale esserlo per vivere bene ma anche a lungo??

Sì, chi pensa positivo, non solo vive meglio, ma vive anche più a lungo. In ogni caso spesso l'ottimismo non è innato, ergo ci dobbiamo lavorare per migliorarlo. Tuttavia stare insieme a persone ottimiste è una buona base di partenza per migliorare in tale direzione.

Lei è nato il giorno dell'Epifania che - si sa - tutte le feste porta via. E guarda caso nelle festività natalizie si intende a mangiare un po' di più... Non è dunque un caso che lei ci regali consigli su come cibarsi in maniera sana! Lo ha forse visto come un segno del destino?

È vero, io sono il nato il 6 gennaio, il giorno della Epifania che tutte le feste le porta via, ma che è anche l'ultimo giorno delle abbuffate natalizie. Sembra pertanto un gioco del destino che io mi debba essere interessato di diete  dal momento che, come già detto,  sono nato in quella data! Però, a parte i giochi del destino, la nostra salute è per lo più nelle nostre mani. In poche parole dipende in larga misura dalle nostre scelte e, Befana o meno, tralasciando qualche bagordo natalizio, è ciò che facciamo quotidianamente che per buona parte segnerà la qualità e la durata della nostra vita.

Lei si reputa una persona fatalista?

Fatalista è chi non vuole prendersi le responsabilità di ciò che fa. Diciamo pure che è una scorciatoia mentale per dare la colpa o il merito ad altri. Io non sono fatalista. Credo nella volontà dell'uomo, nei suoi impegni, nelle sue rinunce, nelle sue sofferenze e nelle sue gioie. Il caso nella vita può influenzare tanto, ma alla fine sono le scelte che fai che contano.


Quanto conta la forza di volontà per riuscire a seguire una buona alimentazione?

E qui si passa a quanto conta la forza di volontà per seguire una corretta alimentazione. È tutto lì il segreto, è la testa che comanda, non la pancia. Io faccio sempre un esempio molto semplice. Quanto tempo passiamo mediamente in una giornata a mangiare, di solito poco, e quanto tempo ci mette un boccone per andare giù. Quest'ultimo direi un attimo. Inoltre il tempo che mandiamo giù un boccone di insalata è lo stesso di quando buttiamo giù una bignolina, poche calorie contro tantissime calorie.  Ribadisco: stesso tempo, in pratica pochissimi secondi. E in quei pochi, pochissimi secondi ripetuti più volte in  passato ci giochiamo buona parte della nostra vita. Se mangiamo con la testa cambia davvero tutto. Sto parlando di qualità e anni di vita, perduti o guadagnati, per un rituale. Pertanto prestiamo molta attenzione a come e a che cosa mangiamo.

Purtroppo ancora oggi la sedentarietà non aiuta a stare bene. Ma a essere sedentari sono anche molti giovani. Crede che Internet e i vari Social abbiamo un loro peso in tale direzione?

La sedentarietà è un problema enorme, oggi in particolare attivo nei ragazzi e nei giovani in generale. Quando io ero lo ero, io oggi ho 59 anni, non esisteva il telefonino né il computer, e quasi tutti i ragazzi facevano sport. Diciamo che era il nostro modo di aggregazione. Beh, oggi l'aggregazione è virtuale e questo ha portato ad una esplosione della sedentarietà e dell'aumento del peso. Dobbiamo un po' ritornare a quei tempi, stare all'aria aperta, fare movimento e uscire dai mondi virtuali che ci tengono chiusi in casa di fronte ad uno schermo. Certo, è difficile, ma anche il ruolo della famiglia in questo campo secondo me è fondamentale. I Social dovrebbero fare da esempio nello spingere i ragazzi a fare più attività fisica e ad incentivare stili di vita corretti. In tal caso ben vengano!

Forse molti pensano che l'attività fisica sia solo sudare in palestra, ma non è affatto così... Crede che manchi una sorta di educazione anche in tale direzione?

Già, non vi è solo il sudore fisico e l'attività fisica estrema, ma ci sono anche delle belle camminate in campagna, in montagna o sulle ciclabili, che dovrebbero però essere implementate.  Lo Sport non è solo palestra, lo ribadisco nuovamente a chiare lettere,  è anche una bella camminata all'aria aperta, in gruppi, o anche da soli. In ogni caso camminare è una grande cura e  svolge anche il ruolo di prevenzione per la maggior parte delle malattie di oggi. Inoltre è anche un potente antiansia ed antidepressivo. C'è,  insomma, solo del buono nel fare una bella camminata all'aria aperta.

Alcuni genitori chiedono di inserire dei corsi di alimentazione nelle scuole, lei che ne pensa?

Introdurre dei corsi di alimentazione nelle scuole sarebbe fantastico perché i bambini ed i ragazzi sono molto recettivi. Diciamo che se impari da bambino a mangiare bene, mangerai bene per tutta la vita. O ancora, se impari da piccolo una cosa che ti fa bene e ti fa stare bene, quasi sempre diverrà, non solo un modo corretto di vivere, ma anche una abitudine che tu darai ai tuoi familiari. Siamo pertanto innanzi a  una sorta di catena di Sant'Antonio. Tutto questo sarebbe poi  veramente un salto di qualità.

Saper cucinare può essere d'aiuto per mangiare sano e far felice anche il nostro cuore?

Certamente saper cucinare è un valore aggiunto per mangiare in modo corretto, ma mangiare in modo giusto è essenzialmente mangiare le cose giuste ed in giusta quantità, piuttosto che non essere bravi cucina. Non importa in poche parole essere un grande cuoco per mangiare quello che dovresti mangiare per stare bene ed assicurarti una buona salute.

E il suo di cuore ora per che cosa batte forte? Quali sono i suoi prossimi obiettivi professionali?

Il mio obbiettivo professionale e per cosa batte forte il mio cuore? Vede, io mi sono laureato a 25 anni in Medicina e sono quasi 30 anni che faccio il cardiologo, il mio cuore batte per quelle persone che sono malate e che vengono per essere aiutate. O ancora che vorrebbero stare meglio e che sovente vengono accompagnate da parenti che soffrono perché vedono il loro caro non stare bene. Ecco, io vorrei vedere sempre meno queste sofferenze e spiegare a chi legge questa intervista, che se ci avessero pensato prima, non fumando, mangiando in modo giusto, rimanendo giusti di peso, facendo tutti i giorni un po' di attività fisica, bevendo pochissimo alcol, vino compreso, la probabilità di ammalarsi e ricorrere al cardiologo sarebbe stata marcatamente più bassa. La stragrande maggioranza di chi si ammala di cuore ha gravi colpe personali nelle cattivi abitudini portate avanti per tutta la vita, nella genesi della sua malattia cardiaca. Più del 90% delle malattie cardiache può essere evitato con uno stile di vita corretto, il che non vuol dire non curarsi se uno ha il colesterolo alto, o la pressione alta o il diabete, ma, credetemi, il grosso di queste malattie ce lo giochiamo con scelte nostre. Ecco, il mio cuore batte perché le persone capiscano e mettano in pratica tutto questo.

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