Pietro Masotti de "Il Paradiso delle Signore" a Fattitaliani: mi riconosco nel mio personaggio. L'intervista

Fattitaliani

 

Molti sussurri ma tante fake news “È vero che “Il Paradiso delle Signore” chiude i battenti per sempre?
Ho girato la domanda a Pietro Masotti (Marcello Barbieri) ma ha glissato e ha fatto bene. Perché spoilerare? Che gusto ci sarebbe? Ai posteri l’ardua sentenza!

Si mormora che sia l’ultima serie della Soap, spero che sia una fake news, è un ottimo prodotto, ha un Cast eccellente e sarebbe una follia chiudere i battenti.
Quest’ultima serie finirà dopo Pasqua. Abbiamo cominciato a girare a fine maggio 
Ogni giorno abbiamo quaranta pagine di sceneggiatura. A volte siamo due attori e dobbiamo fare nove scene. È veramente faticoso ed impegnativo. È un miracolo se pensi che per il cinema fai una pagina e mezza, per una fiction ne fai al massimo otto. Per noi tutto ciò che viene fuori è un miracolo.
Appena sei uscito dall’Accademia Silvio D’Amico cos’hai fatto?
Soprattutto teatro, uno degli ultimi è stato “Ragazzi di vita” con Lino Guanciale e la regia di Massimo Popolizio al Teatro Argentina. È stato uno spettacolo che ha avuto un successo enorme! Ho Fatto “La Bottega del caffè” con Scaparro e Produzione “La Pergola”.  Tre spettacoli con Piero Maccarinelli “Colazione da Tiffany”. In TV la prima cosa che ho fatto è stato un programma su Rai uno “Volami nel cuore”, poi ho continuato con il teatro ed ho fatto “Risvegli di Primavera” al Teatro Verdi di Salerno, la regia era di Lorenzo Amato. La prima cosa in Televisione è stata “Caccia al re” di Soavi. L’ultimo è stato “L’Estate di Martino”.
Il problema sono i Reality appena vincono li buttano dappertutto come se fossero grandi attori.
Li buttano anche sui palcoscenici teatrali senza nessuna scuola alle spalle.
A mio avviso l’unica eccezione è Tersigni che aveva partecipato al Grande fratello.
Io aggiungerei Luca Argentero. Il primo poteva essere un esperimento sociologico.
Era nato per quello ma poi ha degradato!
Dopo hanno deciso di metterci i VIP. Adesso è il trash del trash.
Se non avessi fatto l’attore cosa avresti fatto?
È una bella domanda… Avrei voluto lavorare nel fitness, è un settore che mi piace, soprattutto avrei voluto fare il personal trainer. Mi sarebbe piaciuto guidare le persone nel migliorarli fisicamente. Prendersi cura del loro corpo. Sarei stato soddisfatto ad aiutare una persona obesa ed aiutarla a cambiare vita.
L’idea di fare l’attore com’è nata?
Prima dei sedici anni volevo fare giurisprudenza, filosofia! Dopo ho iniziato a fare un corso di teatro e studiavo anche chitarra classica e l’anno in cui sono stato preso alla “Silvia D’Amico” avevo appena finito il liceo e sono stato ammesso al Conservatorio. A quel punto ho dovuto fare una scelta tra la musica e il teatro. Ho scelto di fare Teatro perché la Silvio D’Amico è una scuola prestigiosa, ne entravano pochissimi. Colleghi attori che dicevano “è impossibile che ti prendano”. Una volta ammesso ho capito che ero in una scuola di eccellenza. Ero stato preso anche al “Piccolo teatro di Milano diretto da Ronconi.
Dopo la scena del bacio con la Contessa di Sant’Erasmo, immagino ci sia un seguito?
Come si è già  visto è un rapporto invisibile, ma lavorare a stretto contatto non aiuterà. Secondo me è uno dei personaggi che nella sceneggiatura è scritto meglio. La Gravina la interpreta benissimo. Nell’ultimo periodo sta risultando anche simpatica. Prima era l’antagonista adesso invece sta diventando un po’ la protagonista.
Hai nuovi progetti?
Ci sono ma non posso dire nulla.
Un desiderio che hai in testa da tempo e che vorresti realizzare?
Mi piacerebbe fare un’esperienza all’estero, negli Stati Uniti. È un sogno… che si può realizzare. Credo che convenga fasi una buona nomea in Italia e poi provare ad andare altrove.
Hai qualche progetto per il Cinema?
Ho fatto un paio di provini ed uno è andato molto bene, se andrà in porto ne parlerò, adesso è molto prematuro.
Mi piacciono molto le ultime puntate in cui si parla della costruzione dell’Autostrada del Sole.  
Marcello invita la contessa ad andare a vedere gli Autogrill che all’epoca erano una novità! Addirittura ci festeggiavano dei matrimoni. Marcello investe sugli autogrill. Era un settore che stava crescendo dopo che era nato negli anni ’50.
È tutto reale e noi nativi degli anni ’60 li ricordiamo perfettamente.
Marcello Barbieri è molto ostinato, ti riconosci o non ti appartiene? 
Credo che per riuscire in qualcosa bisogna esserne ossessionati e tutte le volte che sono riuscito ad avere dei risultati nella vita è perché mi sono interessato alle cose in maniera ossessiva. Mi riconosco assolutamente.

Elisabetta Ruffolo 

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