Il romanzo, fra teatro e psichiatria, ripercorre il viaggio nella psiche e nell’animo di Filippo, attore di teatro ossessionato dalla figura di Torquato Tasso al punto da identificarsi in lui in modo sempre più radicale e doloroso.
Alternando capitoli in prima persona, che scandagliano la vita dell’io narrante, a capitoli in cui la vita di Torquato viene “messa in scena” come un dramma teatrale, Filippo riflettere su se stesso e sulle ingannevoli chimere partorite dal disturbo bipolare che, per paradosso, ottenebra la mente anche per mezzo di una luce abbagliante e le cui vie si confondono, non di rado, con quelle del misticismo e dell’arte.
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