I Magrathea presentano il 1° ep "Momentum", un progetto sperimentale. L'intervista di Fattitaliani

Fattitaliani


I bresciani Magrathea pubblicano "Momentum" il loro EP di debutto. Un disco che unisce sonorità post-rock ad atmosfere space e ambient, la prima produzione di un progetto che intende definirsi “sperimentale” nel senso più autenticamente letterale e scientifico del termine: ricercare, fare esperienze inedite, esplorare mondi nascosti, crearne di nuovi. Riguardo la scelta del titolo ed il suo significato, i Magrathea commentano: “Momentum” rappresenta l’impeto da cui ogni cosa al mondo deve essere animata per poter continuare ad esistere ed inaugurare ad ogni istante quel viaggio nell’orizzonte di un tempo sconfinato, senza limiti né dimensioni." L'EP è stato registrato e mixato da Simone Piccinelli, con l’aiuto di Davide Chiari, presso La Buca Recording Club di Montichiari (BS).  Fattitaliani li ha intervistati.

Come presentereste la vostra musica ai lettori di Fattitaliani?
Cari lettori di “Fattitaliani” la nostra musica potremmo definirla come un’alternanza di stati d’animo trasmessi nei brani attraverso sonorità post-rock, space e ambient.
Come gruppo, sono più gli elementi che vi accomunano o quelli che vi differenziano l'uno dall'altro?
Il background da cui ciascuno di noi arriva è diverso, ed è forse il punto di forza per evitare di uniformarsi a qualcosa di già sentito. Direi che ci sono più cose che ci differenziano l’uno dall’altro e crediamo che questo sia uno dei nostri punti di forza.
Facile musicalmente mettersi d'accordo? c'è una pura divisione di ruoli oppure vi amalgamate in modo naturale e spontaneo? La scelta, per esempio di cantare in inglese è stata unanime?
Partendo dall’ultima domanda possiamo affermare che la scelta dell’inglese è una linea unanime portata avanti con convinzione sin dalla produzione di “Momentum”. E’ innegabile che non siano mancate le dovute riflessioni a riguardo. Non c’è una divisione preimpostata dei ruoli, lo sviluppo compositivo è totalmente libero ma con l’intento che alla fine i brani abbiano una stessa amalgama sonora; alle volte avviene in maniera spontanea e naturale a volte è più arduo e ci si “confronta”.
Definite il vostro ep un progetto sperimentale: concepite proprio la musica in toto come ricerca? con quale obiettivo?
Senza ricerca musicale qualunque produzione rischia inevitabilmente di apparire come “la brutta copia di…”, l’obiettivo è quindi quello di proporre qualcosa di unico prendendo spunto dalle band a cui ci ispiriamo (Emma Ruth Rundle, A Perfect Circle, Slint, God Is An Astronaut, solo per citarne alcuni), utilizzando anche strumenti “non canonici” per il genere musicale (come ad esempio il clarinetto).
All'uscita del vostro primo ep, provate più l'emozione o il timore?
Decisamente più emozione!!! E’ stata una gestazione lunga con qualche riprogrammazione inaspettata per cause di forza maggiore (covid). Non vedevamo l’ora di poter condividere con tutti questo lavoro e portarlo a spasso live.
Che cosa vi augurate che gli ascoltatori possano provare nel sentirlo?
Siamo convinti che gli ascoltatori possano trovare sonorità nuove, non dico inedite, ma sicuramente meno mainstream. L’augurio è che all’ascoltatore possano arrivare le emozioni che abbiamo cercato di trasmettere attraverso i suoni e parole di questi sei brani, c’è parecchio del nostro vissuto in esse ed è importante per noi che “Momentum” rappresenti chi siamo. Giovanni Zambito.

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