Proscenio, Federico Maria Giansanti a Fattitaliani: il teatro permette di comprendere le dinamiche relazionali e conoscersi meglio come persona. L'intervista

Fattitaliani


Con la regia di Riccardo D’Alessandro, è in programma all’Off Off Theatre dal 19 al 22 gennaio 2023 "Lei" il nuovo spettacolo di Federico Maria Giansanti, intervistato da Fattitaliani per la rubrica Proscenio.

In che cosa "Lei" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?

Sicuramente ogni testo che scrivo ha un minimo comun denominatore in termini di struttura più che di tematica. “Lei” si contraddistingue dai miei altri testi perché è una sorta di inno all’amore nella gioia e nel dolore che questo sentimento ci porta a provare ed esternare.

Quale linea di continuità, invece, porta avanti ?

Sicuramente essendo una commedia riprende il ritmo serrato e la costruzione dei dialoghi a più personaggi che caratterizzavano i miei primi testi (“La rapina” e “Il sequestro”), l’ironia esce attraverso le incomprensioni causate da dialoghi apparentemente confusionari che contribuiscono a creare gli eventi scatenanti della commedia.  

Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti...

Io in realtà da bambino volevo scrivere canzoni, cosa che però non ho mai portato a termine fino in fondo. I miei genitori mi hanno sempre portato a teatro sin da bambino.
Le cose che mi colpivano maggiormente erano i costumi di scena, mi piaceva l’idea di poter vestire costumi di altre epoche e soprattutto mi affascinava l’idea di avere la possibilità di poter comunicare una mia idea o un mio messaggio in un lasso di tempo (quello dello spettacolo) senza essere interrotto da nessuno ma essendo ascoltato in toto. L’incontro con il teatro vero e proprio è avvenuto molto più tardi grazie a un mio professore di liceo che mi convinse a provare l’accademia di recitazione e regia teatrale in cui, per fortuna, riuscii a entrare e studiare.
Io ho studiato presso il Centro Studi Acting di Roma e durante il percorso mi sono appassionato moltissimo alla scrittura, anche grazie allo studio di testi classici e contemporanei, e dove ho imparato effettivamente a scrivere in modo sensato, giusto e fruibile per una platea. Ho avuto la fortuna di avere degli insegnanti come Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco sempre disposti a leggere le mie idee e a darmi consigli e indicazioni per migliorarmi, infatti subito dopo aver terminato il percorso triennale ho iniziato a mettere in scena i miei primi spettacoli. Ancora oggi chiedo loro feedback su ciò che scrivo e la cosa bella è il supporto costante che ricevo e il dialogo che abbiamo mi porta comunque a evolvermi sempre come autore.

Quando si scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi?

Sì, devo dire che io quando scrivo parto comunque dall’idea di chi potrebbe interpretare un determinato ruolo specifico. Nella mia testa c’è sempre un attore o un’attrice cui mi ispiro. Diciamo che la fisionomia non viene durante il processo di scrittura ma è qualcosa cui penso sin dall’inizio. Immaginarmi chi potrà interpretare un personaggio mi aiuta dal principio a dare un maggiore senso alle battute che gli faccio dire.

È successo anche che un incontro casuale abbia messo in moto l'ispirazione e la scrittura?

Lei in realtà parte proprio da un incontro casuale di qualche anno fa. Una persona che mi piaceva molto e che scelsi in segreto di utilizzare all’interno del testo come “lei” di fondo per dare vita alle tre “lei” dei personaggi della nostra storia. C’è una lei principale che mi ha portato all’idea di scrittura di questa commedia.

Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?

Devo essere sincero, non sono molto geloso dei miei testi e per questo m’incuriosisce vedere come un regista possa interpretare a suo modo libero il mio scritto. In questo caso gioco in casa perché il regista Riccardo D’Alessandro lo conosco bene in quanto oltre ad essere un ottimo attore e regista è anche un mio grande amico con cui spesso parlo di teatro o ho visto spettacoli insieme e perciò ho sempre avuto piena fiducia in lui.

D'accordo con la seguente affermazione di Eduardo "Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro. Non si possono scindere le due cose?

D’accordissimo. Il teatro è un ottimo strumento per comprendere le dinamiche relazionali e conoscersi meglio come persona. Il teatro poi parla di vita e racconta storie di vita che da spettatore a volte non potremmo nemmeno immaginare. La possibilità costante di mettersi nei panni degli altri è un’ottima opportunità d’insegnamento per essere persone migliori. Sicuramente penso che il teatro debba essere materia di studio in tutte le scuole e che serva farlo sin da bambini, senza ovviamente la pretesa di dover obbligatoriamente diventare attori o autori o registi.

Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale...

7. “L’attore è un bugiardo al quale si chiede la massima sincerità” di Vittorio Gassman.

L'ultimo spettacolo visto a teatro?

Non ho visto molto teatro ultimamente, gli ultimi due spettacoli visti sono uno spettacolo di danza, “Imprinting” della compagnia Uscite d’emergenza, e “World Builders” diretto da Riccardo D’Alessandro con Andrea Lintozzi che è presente anche in “Lei”. Due lavori che ho apprezzato molto, anche se scriverne un giudizio qui sarebbe difficile perché di solito mi dilungo parecchio (ride, ndr).

Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?

E’ una domanda difficilissima, sicuramente potrei dire che degli attori del passato vorrei aver avuto la possibilità di conoscere e scambiare qualche parola con tutti per poter imparare il più possibile dai grandi. Non so se i miei lavori di oggi siano adatti agli attori del passato per un discorso di evoluzione del teatro e dei messaggi che oggi porta in scena.

Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?

Anche qui la domanda è molto difficile. Ci sono tanti testi di cui sono un grande fan, a partire da Shakespeare (Amleto e Macbeth su tutti), Ionesco di cui sono un grande ammiratore fino ad arrivare alle opere di Tennessee Williams o David Mamet o Harold Pinter o Arthur Miller.


La migliore critica che vorrebbe ricevere?

La miglior critica è sempre la critica costruttiva e ogni critica sensata per me è oro. La miglior critica che ho ricevuto è stata “mi sono affezionato talmente tanto ai personaggi che quando lo spettacolo nella parte finale ha cambiato marcia ed è andato più veloce mi è dispiaciuto di aver visto la fine. Volevo durasse ancora di più.”

La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?

Ogni critica in cui lo spettatore antepone il proprio sentimento rispetto alla tematica in funzione dello spettacolo che vede. Chi viene a vedere uno spettacolo aspettandosi qualcosa di preciso e pretendendo di vedere quello che a lui/lei sta a cuore nel modo in cui lui/lei lo percepisce per forza di cose vedrà uno spettacolo viziato dal suo modo di vedere le cose. Il teatro a mio parere va goduto liberamente, è un posto in cui ci si estranea da ciò che l’esterno ci propone e ci consente di riflettere su punti di vista che magari non abbiamo mai preso in considerazione.

Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?

Mi piacerebbe comunicare che nonostante le problematiche personali di ogni individuo le nostre emozioni vanno vissute pienamente e che bisogna combattere per ciò che ci sta a cuore, anche se a volte fuggire dalla difficoltà sembra essere la scelta più giusta in quanto più semplice da attuare.

C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé l'essenza e il significato di "Lei"?

Credo che “Lei” stia tutto nel finale. Però il finale non posso svelarlo perché altrimenti nessuno vedrebbe lo spettacolo (ride, ndr). Giovanni Zambito.

LEI

di Federico Maria Giansanti

regia Riccardo D’Alessandro

con

RICCARDO ALEMANNI, FRANCESCO CENTORAME E ANDREA LINTOZZI

scene e costumi: Nicola Civinini

dal 19 al 22 Gennaio 2023

OFF OFF THEATRE


LO SPETTACOLO

Claudio (Francesco Centorame), Renato (Andrea Lintozzi) e Lorenzo (Riccardo Alemanni) sono tre giovani attori che vivono nello stesso appartamento e sono alle prese con la preparazione di uno spettacolo teatrale ma i loro drammi privati mettono a rischio il debutto: nonostante la data dello spettacolo si avvicini i tre non riescono a provare e a concentrarsi come dovrebbero. Ognuno di loro pensa a…Lei. Riusciranno ad andare in scena e ad uscire da questo limbo amoroso che li blocca? Con delicatezza e divertimento, emozionando e facendo riflettere si affronta questo tema, l’Amore, che ognuno vive in modo del tutto personale. La visione dell’Amore vista da tre prospettive diverse. “LEI” parla della bellezza e della purezza di questo sentimento. Una commedia brillante e fresca dai ritmi altissimi e con colpi di scena che mettono a rischio le relazioni dei personaggi.

IL REGISTA

Riccardo D'Alessandro, attore e regista, debutta a sedici anni al cinema come attore nel “L’UOMO VOLANTE” di Adelmo Togliani, presentato al Festival di Venezia. In             seguito, è nel cast del film “IL RAGAZZO DELLA GIUDECCA” al fianco di Giancarlo Giannini e Franco Nero. Sempre al cinema viene scelto da Massimiliano Bruno per interpretare uno dei giovani protagonisti del film “BEATA IGNORANZA” con Marco Giallini e Alessandro Gassmann. Prossimamente in uscita nelle sale con l’ultimo film di Toni Fornari e Andrea Maia “RITORNO AL PRESENTE” di cui è uno dei protagonisti. Per la televisione prende parte alle fiction Rai “CHE DIO CI AIUTI 3” con Elena Sofia Ricci, diretto da Francesco Vicario “NERO A METÀ” con Claudio Amendola e “Protezione civile” diretti entrambi da Marco Pontecorvo. In teatro inizia la sua formazione nel 2006 al Teatro Golden di Roma e va in scena con alcuni spettacoli e musical diretti da Barbara Pieruccetti e Toni Fornari. È protagonista dello spettacolo “FAME” di Saverio Deodato e “IO CHE AMO SOLO TE” di Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco. Da cinque anni è attore stabile della compagnia Il Cilindro diretta da Pino Cormani con la quale ha partecipato a più di 30 allestimenti calcando prestigiosi palchi come il Brancaccio di Roma, L’Alfieri di Torino e il Filodrammatici di Milano. È regista di vari cortometraggi cinematografici e videoclip musicali e ha diretto sei opere teatrali.

IL CAST

Riccardo Alemanni dopo aver preso parte a numerosi musical al fianco di Christian Ginepro e Massimiliano Giovannetti nel 2013 debutta in televisione con la sit com “LIFE BITES” trasmessa su Disney Channel. Recita su Rai 1 nel film tv “UNA COPPIA MODELLO” al fianco di Daniele Pecci e Chiara Ricci. Successivamente viene scelto per interpretare il ruolo di Tommy Martini nella nota serie tv Rai “UN MEDICO IN FAMIGLIA” per la regia di Francesco Vicario. Nel 2014, sempre diretto da Francesco Vicario, viene scelto per “CHE DIO CI AIUTI 3”. Nel 2016 è tra i protagonisti della serie per ragazzi “ALEX & CO” mentre l’anno successivo prende parte alla serie televisiva italo-spagnola “MONICA CHEF”.  Per la televisione svizzera recita nella serie “CASA FLORA” e nel medesimo anno Claudio Noce lo sceglie per un ruolo nella seconda stagione della serie “NON UCCIDERE”. In seguito, partecipa anche alla serie Rai “DON MATTEO 11”. Per il cinema prende parte al film “NÉ GIULIETTA NÉ ROMEO” di e con Veronica Pivetti.

Nel 2019 al film, presentato al Festival del Cinema di Roma “MI CHIEDO QUANDO TI MANCHERÒ” di Francesco Fei. A teatro viene diretto da Riccardo D’Alessandro nello spettacolo “LEI”.

Francesco Centorame dopo aver frequentato la Scuola di recitazione di Danny Lemmo e numerosi Workshop e stage con, tra gli altri, Alessio Di Clemente, Marco Angelilli, Flavia Toti Lombardozzi, Giampiero Mancini, Barbara Giordani e Alessandro D’Alatri prende parte da protagonista a importanti progetti televisivi, tra cui, SKAM e Maggie e Bianca. Al cinema è uno dei protagonisti del film di Gabriele Muccino “Gli anni più belli”. Attivo in teatro con “Petrolio” regia di Alessio Di Clemente, “Briganti” di Giampiero Mancini e “Quando il fiume è tramontato in rosso” sempre di Giampiero Mancini. Viene scelto inoltre per importanti videoclip e pubblicità come “Mantieni il bacio” di Michele Bravi e Spot Wind di Gabriele Muccino.

Andrea Lintozzi nel 2016 è tra i protagonisti della serie televisiva Rai “È ARRIVATA LA FELICITÀ” diretta da Riccardo Milani e Francesco Vicario al fianco, tra gli altri, di Claudio Santamaria, Claudia Pandolfi e Ninetto Davoli e viene riconfermato anche per la seconda e ultima stagione. Nel 2019 viene scelto per la serie Sky “ROMULUS” di Matteo Rovere. Nel 2020 prende parte al film “LA SCUOLA CATTOLICA” di Stefano Mordini presentato alla 78° Mostra Internazionale del cinema di Venezia. Ha appena terminato le riprese della serie tv “BORIS 4” prossimamente in uscita e del film “RITORNO AL PRESENTE”. Per il teatro è protagonista dello spettacolo “IO CHE AMO SOLO TE” di Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco e di “POLVERE” regia di Giulia Paoletti. Viene diretto dal collega Riccardo D’Alessandro in alcuni spettacoli teatrali, tra cui “LEI”.

OFF OFF THEATRE

Via Giulia, 20 – 00186 Roma

informazioni e prenotazioni +39 06 8923 95 15 biglietteria@off-offtheatre.com

giov – sab h 21:00 – dom h 17.30

prezzo biglietto Intero € 30,00 - Ridotto over 65 € 20,00 - Ridotto under 35 € 15,00 

Info su www.off-offtheatre.com



Fattitaliani

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