L’11 novembre 2022, ho pubblicato sul mio profilo facebook, un pensiero scherzoso: “Quando lo psicanalista disse di riscontrare in me una doppia personalità … iniziai subito una terapia di coppia”. Vi seguirono alcuni bei ragionamenti e ricordo allegramente quello dove mi si chiese quali delle due personalità avrebbe pagato le sedute dallo strizzacervelli.
A seguito di un’annata nefasta per la
vita di molti e di tanti volti noti e personalità di vari ambiti venuti a
mancare spesso improvvisamente, in molti siamo arrivati a pensare che possa
trattarsi di una sorta di ricambio generazionale, come se la nostra era dovesse
mutare aspetto e ci si avvicinasse sempre più velocemente verso un futuro
incerto per l’umanità. Alcuni sostengono che il covid ha accresciuto il
deterioramento di una società malata, altri invece pensano che tutto sia dovuto
allo scarso attivismo ambientale perpetrato nel corso dei decenni ... resta
fatto che molti di noi sono letteralmente impazziti e non soltanto quando si
specchiano nel cellulare, quasi auspicando una guida automatizzata non solo
della loro autovettura, ma dell’intera vita. Basti analizzare una o più guerre
in corso, mentre le bombe d’acqua mietono quasi altrettante vittime assieme a
cicloni improvvisi, a conteggi saltati, inesatti, incalcolabili. L’Uomo sembra
non aver più difese contro quel che lui stesso ha provocato.
Abbiamo seppellito una Regina che ha
attraversato diverse generazioni di sudditi, un Papa che si è dimesso, oggi il
terzo campione di calcio nell’arco di poche settimane, e tanti altri.
A seguito di quanto sopra, ho deciso che
il giorno che verrà non andrò al mio funerale. In parte perché viene celebrato
per i vivi, ma soprattutto perché non vorrò dare a qualcuno la possibilità di
credere che il mio sia solo un gesto benevolo per non continuare a rompere i
coglioni agli altri, potrebbe esserlo semmai verso chi suppongo si
rattristerebbe sinceramente.
Molti vanno alle esequie per
immortalarsi e dire “c’ero anche io”, altri per educazione tout court, ma dopo
poco si dimenticano anche di coloro che rimangono vivi. Eppure abbiamo il
nostro bel cellulare e ciò nonostante non lo utilizziamo per fare una chiamata
e chiedere “come stai”, e basterebbe veramente poco.
Io comunque ho oramai deciso: non ci
sarò. Per la grande educazione che mi hanno impartito i miei amati genitori,
cedrò volentieri il posto a qualcun altro. È una decisione che prendo senza
ripensamento alcuno e non insistete per favore: non morirò. La mia potrebbe
sembrare una punta di orgoglio e tutto sommato potrebbe esserlo veramente, ma
vorrei astrarmi dalla mediocrità del mio lutto ed assieme a me, come scritto
prima, essere costretto ad invitare persone anche se tutto sommato non gliene
fotte nulla.
Alcune persone mi hanno chiesto se oggi
la befana mi ha portato qualcosa. Certo, se avessi preparato la mia calza avrei
ricevuto tantissimo perché il mio piedino calza 47, ma ho ricevuto di più senza
preparare nulla: ho dormito a lungo e mi sono svegliato, per di più allegro.
Già questo avrebbe potuto bastarmi, ma oltretutto il primo pensiero è andato verso
chi amo ed è cresciuta la felicità. Solo per costoro darei la vita.
Oltretutto anche oggi posso usufruire
della libertà: dolce parola riconquistata da persone come noi, di cui alcune
sono morte per farcela avere. Presupposto che viene insegnato poco oggi nelle
scuole.
Quest’ultimo pensiero mi ha spinto ad
esprimere il pensiero di cui sopra e non si tratta del semplice desiderio di un
post-adolescente intimorito per la propria sorte, bensì di una decisione presa
nel pieno della maturità e delle facoltà mentali. Non andrò al mio funerale. Mi
dispiace, avrò altri impegni. Non mi credo certo così in auge dal poter
decidere, io, sulla sorte della mia persona, ma la libertà sopra menzionata mi
offre la possibilità di decidere il mio futuro anche da deceduto. Oltretutto
visto che la morte fa parte della vita, perché non poter deciderne il destino?
Giustissimo chi vuole concludere subito il proprio tragitto terreno e lo dico
augurandomi che un malato terminale possa finalmente determinarlo da uomo
libero anche in questo paese; deve essere altrettanto corretto se qualcuno come
me, intende rimandare di qualche epoca l’avvenimento. Visto che è da una vita
che – per gioco e per professione - organizzo eventi per gli altri, ritengo giusto
ed imprescindibile poter optare per crearne uno solo per me e lo possa
autogestire comodamente dal mio pc. Magari avere quella possibilità per svanire
nel nulla in modo subitaneo, senza obbligare qualcuno a porre in una cassa un
corpo eroso dal tempo, oppure in un razzo da spedire verso il nulla od in altre
soluzioni “umane”.
Insomma questo il mio almanacco per i
giorni dopo e quelli successivi. Che nessuno si preoccupi: godo di piena salute
e faccio i dovuti scongiuri, prego chi ho nel cuore e mi auguro che ognuno
possa continuare a desiderare quello che già possiede. Scriverò nel mio testamento
che non ho intenzione di morire. Ovviamente il documento non verrà mai letto e
riguardo alla domanda posta all’inizio, sul ”… chi pagherà?”, non ci sarà
motivo per dover pagare qualcosa.
Patti chiari amicizia lunga, anzi
eterna.
Roma, 6 gennaio 2023
Alan Davìd Baumann
La scultura nella foto è
“L’Itinerario” di Alberto Baumann