Jessica Bellina, la scrittrice alla continua ricerca di qualcosa. L'intervista

Fattitaliani



di Laura Gorini

Convivere con sé stessi e rendersi conto di come si è fatti è il primo passo per facilitare le cose

E' simpatica, dolce e alla mano la giovane scrittrice friuliana Jessica Bellina. Ama scrivere da bambina ma è solo tre anni fa che ha dato alle stampe il suo primo libro intitolato “ Il lato magico. Il rituale del benandante”. Un bel fantasy capace di catturarci fin dalle primissime pagine e di farci volare molto alto con la fantasia che, insieme all'ottimismo, è davvero il sale della vita.

Jessica, come ti presenteresti a chi ancora non ti conosce?

Ciao sono Jessica,  vengo dal Friuli e ci tengo a dirlo perché amo la mia terra, la cultura e i paesaggi. Adoro il buon cibo, le passeggiate, leggere e scrivere e la mia stagione preferita è l’autunno.

Sono una scrittrice del genere fantasy, nel dettaglio fantasy contemporaneo, ovvero mescolo la realtà e i problemi quotidiani con personaggi fantastici (perlopiù streghe) e segreti. Mi piace scrivere in maniera semplice, con discorsi diretti ed utilizzando a volte un po' di ironia, spero di potere fare in modo che chi legge, ragazzi o adulti, possano rilassarsi e fare qualche sorriso e, perché no, guardare il mondo con altri occhi a volte. Quello che ho imparato dai miei libri è stato proprio guardare oltre quello che sembra ed è bellissimo.

Ami scrivere fin da bambina, ma come mai è solo nel 2020 che hai dato alle stampe il tuo primo romanzo?

La scrittura è una cosa che ho tenuto solo per me per molto tempo portando a termine diversi libri e storie negli anni, fino a quando ho pensato che se scrivo così tanto un motivo ci deve essere. Un giorno ho preso coraggio, in quanto ogni forma d’arte è svelare una parte di sé, ho provato a pubblicare uno dei miei libri e la scelta è stata quello da cui tutto ha avuto inizio, “Il lato magico”, che ho scritto a quattordici anni senza cambiare nulla, perché anche la protagonista ha quindici anni e ho voluto riportare le emozioni che ho provato mentre scrivevo il libro, ovviamente leggendolo postumo avrei effettuato dei cambiamenti ma nessuno corregge il proprio diario, no?

Credo inoltre che ogni cosa abbia un suo momento, e il mio momento giusto, nonostante la difficoltà dovute all’emergenza Covid ed essere scrittrice emergente in un genere particolare, è stato quello.

E' frutto di tanti altri che hai lasciato ancora nel cassetto?

“Il lato magico” è il primo libro che ho scritto, da lì ho creato tutte le storie riprendendo alcuni personaggi e aggiungendone di nuovi, intrecciando la realtà con la fantasia. La mia scelta è stata di pubblicare il primo libro che ho scritto, per entrare a piccoli passi all’interno di un mondo che ho creato a volte è dimenticato altre è nascosto mentre alcune volte è fantastico.

Nel cassetto ho diversi libri e diverse storie che continuo a scrivere, posso anticipare che i personaggi non spariranno perché, in quanto le storie si svolgono tutte in Friuli fra personaggi che hanno delle particolarità, come tutti evolveranno e cresceranno.

Ma perché hai scelto per il tuo debutto proprio il genere fantasy?

Il fantasy, nel dettaglio il fantasy contemporaneo, è il genere che solitamente leggo e quello di cui scrivo, in quanto secondo me, come detto, è quello che aiuta ad evadere dalla realtà tenendo comunque i piedi per terra. Ma soprattutto adoro vedere il lato magico intorno a me, cosa che spero di trasmettere, perché credo che di notizie negative ce ne siano diverse, ma possiamo fare del nostro meglio per trovare un lato positivo.

Nello scriverlo ti è mai capitato di tornare indietro e di voler cancellare o riscrivere alcuni pezzi?

No, non ho mai corretto quello che ho scritto, mi piace rileggere ma non cambio mai quello che scrivo, al massimo correggo un termine.

In generale scrivi di getto o sei più riflessiva?

Tendo a scrivere sempre di getto, perché la scrittura per me è un momento di libertà in cui non uso schemi o regole di alcun genere, proprio per questo non ho mai seguito corsi o non ho mai fatto programmi, quando inizio un libro non so come va a finire ed è come vivere insieme ai personaggi e la vita in sé, non si sa come finisce ma l’importante è godersi il presente.

E nella vita? Affronti le situazioni e le emozioni  di pancia, oppure no?

Nella vita dipende in realtà dal momento, di solito cerco di fare tutto ciò che faccio di cuore più che di petto, per fortuna, o per sfortuna, si legge tutto sul mio viso quello che penso e in tutto quello che decido di fare cerco di mettere il massimo impegno. 

Il cuore a volte ti ha fregato in alcune scelte? A quel punto che hai fatto?

La fregatura nel fare le cose di cuore è il fatto che quando qualcosa non va come speri ci resti davvero male ed io personalmente mi arrabbio molto e piango (eccome!). La prima soluzione è un dolcetto, la seconda è una passeggiata che mi schiarisca le idee ma adesso c’è una terza cosa che sto imparando: fino a quado segui il cuore senza fare male a nessuno stai facendo la cosa più giusta per fare bene a te o a qualcun altro in quel momento (non conta poi cosa avresti fatto perché l’esperienza ti dona altre risorse). Andare a dormire con il cuore leggero e sapere di avere fatto il possibile è una bellissima sensazione, anche perché cambiare una persona, che agisca di cuore o di testa, è molto difficile e convivere con sé stessi e rendersi conto di come si è fatti è il primo passo per facilitare le cose.

E dove pensi che ti porterà esso nel 2023 che è appena iniziato?

Devo ammettere che sono una persona fortunata per molti versi, quindi sono certa che mi porterà nella direzione che devo seguire, commetterò degli errori forse ma l’importante è rialzarsi e trovare una soluzione.


Un tuo augurio o un tuo sogno ancora da realizzare?

Auguro a tutti di trovare quello che cercano, io sono una persona tendenzialmente sempre alla ricerca di qualcosa, per quanto posso sembrare tranquilla e pacata per certi versi, quindi trovare ciò di cui si ha bisogno penso sia importante e se posso pubblicare altri libri e condividere il mio lavoro con le persone ne sarei felice.
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