Il Concerto di Capodanno, le prestigiose orchestre di Pesaro e Taranto

Fattitaliani

 


L’1 gennaio 1939 nacque il Concerto di Capodanno, l’ormai tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna, nella sala dorata del Musikverein.

Da allora è in uso accogliere il nuovo anno, con il Concerto di Capodanno eseguito da orchestre prestigiose per creare un evento straordinario, una grande festa per salutare il vecchio anno e per cominciare un nuovo anno in modo speciale.

Abbiamo voluto considerare due orchestre prestigiose: alle ore 11 e 30 nel Teatro comunale Fusco di Taranto si è esibita l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal Maestro Piero Romano e dopo, alle ore 17 presso il Teatro della Fortuna di Pesaro l’Orchestra Sinfonica Rossini, diretta dal Maestro Daniele Agiman.

A Taranto, il concerto è iniziato con l’Inno di Mameli ed è terminato con la Marcia di Radetzky, con il pubblico in piedi gioioso, impegnato nel battere le mani, nello scandire la musica di Strauss. Protagoniste, fra le altre, oltre alle musiche di Strauss, quelle di Rossini, Puccini, Verdi, Donizetti, Gounod, Gastaldon e Lara con interpreti il soprano Sara Rossini e il tenore Nico Franchini.

Sara Rossini è stata allieva dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e protagonista nei maggiori teatri lirici italiani e internazionali; fra le sue interpretazioni: Lauretta in “Gianni Schicchi”, Sophie in “Werther”, Contessa ne “Le Nozze di Figaro”, Fiordiligi in “Così fan tutte” e, alla Scala, Gretel in “Hänsel und Gretel”.

Nico Franchini, tenore, ha preso parte a Masterclass con artisti di levatura internazionale e partecipato in veste di solista a numerosi concerti in Italia e all’estero. Ha interpretato Rodolfo (“La bohème”), Nemorino (“L’elisir d’amore”), il Conte Ivrea (“Il giorno di regno”), Cornelia (ruolo entravesti, ne “Il trionfo dell’onore”), Don Luigino (“Il viaggio a Reims”), l’Abate poeta (“Andrea Chenier”), Conte d’Almaviva (“Barbiere di Siviglia”).

“Siamo per festeggiare il 2023, pensare positivo – ha riferito il Maestro Piero Romano, direttore artistico dell’ICO Magna Grecia – vogliamo pensare ad una città che si abbraccia e abbraccia iniziative come il Concerto di Capodanno e che indossa e mostra il suo bel vestito, in una tradizione che parte dallo scorso anno: ma parliamo di cose che negli ultimi anni sono migliorate, radicate e diventate importanti per tutti noi”.

“Il Concerto di Capodanno al Teatro comunale Fusco sta diventando un appuntamento fisso – ha dichiarato Fabiano Marti, assessore a Cultura e Spettacolo del Comune di Taranto – e il fatto che in tanti rispondano all’invito vuol dire che piace….l’obiettivo era quello di fare di questo appuntamento una festa elegante, perché occorre anche un tocco di sobrietà, e pensiamo di esserci riusciti”.

Fra i brani eseguiti, oltre ai già menzionati Inno di Mameli e la Marcia di Radetzky: Oh mio babbino caro (Gianni Schicchi, Puccini), Questa o quella (Rigoletto, Verdi), Overture (Nabucco, Verdi), Una furtiva lagrima, Esulti pur la barbara, Caro Elisir sei mio! (Elisir d’amore, Donizetti), Kleine Chronik: Polka (Op.128, Strauss), Ohne Sorge! (Op. 271, Strauss), Aria dei gioielli (Faust, Gounod), Musica proibita (Gastaldon), Granada (Lara).


Nella città di Pesaro non può essere Capodanno senza il tradizionale concerto dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, che quest’anno ha deciso di inaugurare il 2023 all’insegna dell’amore, a questo sentimento è stato infatti dedicato il programma del concerto.

Sul palco, oltre alla compagine orchestrale nella sua veste sinfonica più completa, il soprano Giuseppina Piunti, già ospite di prestigiosi Enti Lirici italiani, tra i quali spiccano l’Opera di Roma, il San Carlo di Napoli e il Comunale di Bologna.

Sul palco anche l’attore Giuseppe Esposto, insegnante di teatro e interprete applaudito su tutto il territorio nazionale, oltre che ospite fisso nelle stagioni della Rossini, nelle quali ha prestato la voce ai testi di fortunati crossover, da “Queen’s Symphonies” a “Led Zeppelin, il martello degli dei”.

Le prime note del 2023 a Pesaro, sono state firmate da Felix Mendelssohn, che, ispirandosi al capolavoro comico cinquecentesco di William Shakespeare “Sogno di una notta di mezza estate”, ne volle scrivere le musiche di scena.

Dopo una prima parte esclusivamente strumentale, con la guida della voce di Giuseppe Esposto, è stata la volta della grande lirica: l’amore fiabesco ha ceduto il passo al fuoco di Carmen, protagonista dell’opera di Georges Bizet, di cui è stata proposta la famosa aria “L’amour est un oiseau rebelle” conosciuta anche come Habanera, dallo stile della danza cubana.

Rimanendo tra note francesi, dopo Carmen è stata la voce della protagonista Giuseppina Piunti, dall’opera “Samson et Dalila” di Camille Saint-Saëns , a cantare “Mon coeur s’ouvre a ta voix”.

L’intermezzo sinfonico del Valzer dal primo atto da “Il lago dei cigni” di Petr Ilic Čaikovskij, suo primo balletto, ha accarezzato la passione tra i giovani Sigfried e Odette, mentre successivamente l’omaggio all’opera italiana ha avuto la firma di Francesco Cilea di cui si è ascoltata l’aria “Acerba voluttà”.

Il programma è terminato con due bis: il primo è stato un omaggio all’operetta francese del compositore Jacques Offenbach, “Ah que j’aime les militaires” da “La Grande Duchesse de Gerolstein”; il secondo targato Gioachino Rossini, la stretta dell’allegro dalla Sinfonia del Guglielmo Tell, per un inizio scoppiettante del 2023.

Vito Piepoli

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