Smith & Wesson di Baricco al Grand Théâtre di Lussemburgo. La recensione di Fattitaliani

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(teaser) Bella rappresentazione quella di "Smith & Wesson" di Alessandro Baricco al Grand Théâtre di Lussemburgo: una messa in scena scorrevole e intensa, riuscitissima nei movimenti e negli incastri dialogici fra i personaggi.Laurent Caron, Lou Chauvain e Christophe Lambert hanno incarnato alla perfezione i caratteri e hanno impersonato le ansie e le aspirazioni di tutti noi.
Nascosto, oscurato dalle incombenze quotidiane della vita, abbiamo un sogno che neghiamo a noi stessi perché non ne vediamo la realizzazione, a causa della mancanza di coraggio o di circostanze favorevoli, oppure perché in realtà non rivestiamo questo sogno di tutta quella forza di cui ha bisogno per emergere ed essere realizzato.
Smith & Wesson trovano nella giovane giornalista Rachel la follia e l'incoscienza di provarci e da lei imparano la lezione che alla fine li porterà a vivere secondo un'ottica diversa, e non nell'eterna attesa di una motivazione che giunga dall'esterno.
Alla fine, l'importanza e le emozioni dell'impresa sono riassunte dalla signora Higgins, interpretata da Lio (l'interprete del successo anni '80 Amoureux solitaires): al centro del palco, in un costume magnifico, in una posa statuaria, riuscirà a far passare nella storia l'impresa dei tre e il ricordo di Rachel.


SINOSSI

Tom Smith e Jerry Wesson si incontrano davanti alle cascate del Niagara nel 1902. Nei loro nomi e cognomi c’è il destino di un’impresa da vivere. E l’impresa arriva insieme a Rachel, una giovanissima giornalista che vuole una storia memorabile, e che, quella storia, sa di poterla scrivere. Ha bisogno di una prodezza da raccontare, e prima di raccontarla è pronta a viverla. Per questo ci vogliono Smith e Wesson, la coppia più sgangherata di truffatori e di falliti che Rachel può legare al suo carro di immaginazione e avventura. Ci vuole anche una botte, una botte per la birra, in cui entrare e poi farsi trascinare dalla corrente. Nessuno lo ha mai fatto. Nessuno è sceso giù dalle cascate del Niagara dentro una botte di birra. È il 21 giugno 1902.

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