Fra teatro e opera, con alcune arie sostituite da dialoghi adeguati ai tempi e alla messa in scena e la fedeltà al libretto, la versione de Il Flauto Magico (trailer) andata in scena all'Opéra National du Rhin a Strasburgo, rappresenta uno di quei riuscitissimi tentativi che s'instradano sul solco della tradizione autentica, offrendone al contempo una lettura fresca, rinnovata, piacevole, giovane.
La scelta del regista è stata accurata nei singoli elementi che costituiscono l'insieme. Gli artisti hanno sfoderato il loro indiscusso talento vocale ma allo stesso tempo hanno dato prova di una grande dimestichezza attoriale che si è tradotta nella velocità dei movimenti e dell'interazione fra i diversi personaggi.
Merito dell'impianto concepito da Johanny Bert, che, forte dei suoi percorsi teatrali e con le marionette e qui al suo debutto come regista d'opera, ha accentuato la cultura popolare e la varietà del racconto, puntando sulla dualità dei caratteri, tutt'uno con le atmosfere proprie del libretto e della musica, diretta dal Maestro Andreas Spering.
I personaggi del Flauto sono stati per così dire "completati" nelle loro storie personali e identità, colorati e vestiti di sfumature nuove.
Il pubblico, divertito, ha gradito le trovate e le performance degli artisti che si sono messi in gioco e a disposizione della struttura narrativa.
Bravissimo Huw Montague Rendall nel ruolo di Papageno come pure la sua Papagena, l'atletica scattante e naturale Elisabeth Boudreault: memorabile la scena in cui le scappa aggrappata a un elicottero visto da lontano.
Quanto sono bravi e teneri Eric Ferring e Lenneke Ruiten a vestire i panni di Tamino e Pamina.
Svetlana Moskalenko efficace e immedesimatissima nella Regina della Notte, eccezionale Nicolai Elsberg nel ruolo di Sarastro, accompagnato dal suo alter ego, una marionetta a misura di uomo, animata dai bravissimi Valentin Arnoux, Chine Curchod, Faustine Lancel.
Uno spettacolo godibilissimo. Giovanni Zambito.
.jpg)
