Jessica Mazzoli, la rinascita e il nuovo percorso artistico come Jem Sherden: ‘’X Factor? Ero troppo giovane, ma lo rifarei’’

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Jem Sherden è un artista per metà sarda e per metà emiliana, cittadina del mondo, già conosciuta col suo nome di battesimo per aver partecipato ad un famoso talent e a vari programmi televisivi. Il progetto Jem Sherden nasce come una fenice dalle sue stesse ceneri per dar voce alla sua identità ribelle, alla sua attitudine rap e alle rime affilate e mai scontate. Pronta a condividere se stessa e le sue idee senza il timore di dover piacere a tutti.

Com’è nato il nuovo singolo e quali sonorità hai scelto?

Esotheria rappresenta la metamorfosi e la ricerca del mio suono. La base è prodotta da Jason Rooney e per certi versi grazie a questa canzone si sono innescati una serie di meccanismi che mi hanno spinta a ricercare il mio sound.

Qual è il genere musicale che ti piacerebbe sperimentare?

Il rap. Chi mi conosce come Jessica Mazzoli sa che ho sempre fatto tutt’altro genere. In realtà, ho sempre ascoltato e vissuto principalmente di rap. Questo non è un genere che un giorno ti svegli e decidi di fare, come un giro sulla giostra. Il rap si prende tutto di te e tutto diventa ispirazione. Ho la fortuna di cavarmela col canto e quindi posso arricchire le mie barre con parti cantate ed è questa la direzione che voglio prendere. Mi ispiro molto a Lauryn Hill. 

Di X Factor che ricordi hai? Lo rifaresti?

Ricordo l’aspetto professionale, ma forse ero troppo giovane per apprezzarlo come avrei fatto oggi. E’ stata una grande esperienza, un momento molto importante e costruttivo che ricordo sempre con affetto. C’è tanta professionalità intorno a quel format. Quindi sì, avendo 20 anni lo rifarei eccome.

Cosa ci puoi anticipare del tuo prossimo progetto?

A breve usciremo con un pezzo solo per i social che punta a evidenziare la mia attitudine. Insieme al mio team, stiamo lavorando su diversi brani che, volta per volta, completeranno il disco.


Chi è adesso Jessica?

Jessica è sempre la stessa persona con qualche pensiero in più, con una bambina meravigliosa di nove anni e con tanta voglia di ritagliarsi il suo spazio. Per il resto sono la solita ragazza di periferia.

Cosa sogni per il futuro?

Fare un disco di platino, no? Scherzo. Fare musica è la realizzazione di un sogno. Mi fa stare bene. In prospettiva ci sono, ovviamente, i live: la condivisione con il pubblico è l’anima di questo mondo chiamato musica. Poi penserò anche a raggiungere i metalli pregiati dei dischi. L’orizzonte non ha fine, così il mio sogno.

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