L’aulos è uno strumento antico presente anche nelle immagini impresse sulle anfore panatenaiche, come quelle esposte al Museo MArTA di Taranto.
Ed è stato suonato dal maestro Barnaby
Brown, “un esperto di archeologia musicale – ha detto la direttrice del museo
Eva Degl’Innocenti – che nello studio e nella ricerca su questo strumento ha
usato un metodo indiziario che usano gli archeologi per le attività di
ricerca”.
Ma l’eccezionalità sta nel fatto che per
la prima volta nella storia è stato scritto un pezzo per aulos e
orchestra.
“Abbiamo dovuto reinventare la tecnica
per riuscire a controllare l’altezza delle note in maniera stabile e per poter
funzionare con un’orchestra – ha riferito il maestro Dario Marianelli,
compositore del pezzo - perché, al contrario della lira, altro strumento comune
nella Magna Grecia, che si accorda per ogni scala, l’aulos ha le
note in posizione stranissima e l’auleta deve costruirle portando le ance in
posizioni utili a cambiare l’altezza della nota”.
Si chiama il “Il Sogno di Marsia” (“Marsia’s dream”) la composizione creata pensando al Museo Archeologico Nazionale di Taranto - MArTA e alle suggestioni che la residenza artistica presso Taranto, con tutto il suo patrimonio culturale e storico, ha suscitato nel grande compositore.
Per la precisione, il progetto musicale
firmato da Marianelli è nato visitando le maliose sale del Museo di Taranto, e
trovando ispirazione nell’aulos.
“L’idea di riportare in vita il suono di
uno strumento che non si ascoltava da 1500 anni – ha commentato il compositore – è
stata la grande ispirazione. Osservare questi strumenti muti che sono festa per
gli occhi quando si osservano nei Musei, mi è sembrata la grande occasione per
ridar voce all’aulos di cui si era persa la tecnica esecutiva e
costruttiva”.
Dario Marianelli è uno dei massimi
compositori mondiali di musiche da film, premiato nel 2008 con un Oscar e
un Golden Globe per le musiche del film Espiazione, nonché
autore delle musiche dello sketch “Ma’amalade sandwich Your Majesty?” (https://www.youtube.com/watch?v=7UfiCa244XE), in cui sono protagonisti la regina
Elisabetta e l’orsetto Paddington, realizzato per il Platinum Jubilee, i 70
anni di regno della sovrana inglese.
L’aulos era uno strumento
musicale aerofono usato nell’Antica Grecia. L’origine mitologica dell’aulos si
attribuisce ad Atena che dopo l’invenzione dello strumento, lo gettò via perché
si rese conto che le sue guance si gonfiavano in modo poco aggraziato mentre lo
suonava.
L’aulos era anche usato nella
ritualità dionisiaca, per le feste orgiastiche; era uno strumento associato
alla estemporaneità. Veniva utilizzato per scandire il tempo nelle competizioni
sportive.
“Peraltro, la musica faceva parte
dell’educazione dei giovani della Taranto greca. Secondo Platone, l’aulos è
anche associato ai fenomeni possessivi e le melodie suonate con questo
strumento da sole, per la loro potenza divina, trasportano le anime in delirio”
ha sottolineato la direttrice del MArTA Eva Degl’Innocenti.
Il primo quadro sonoro “Il Sogno di
Marsia” dedicato ad uno dei Musei Archeologici più importanti del mondo, il
MArTA, scritto, come si è detto, dal maestro premio Dario Marianelli – è stato eseguito
e registrato proprio al Museo MArTA in dieci minuti di musica, intensi,
emozionali ed evocativi, con il Maestro Barnaby Brown all’aulos e l’Orchestra
della Magna Grecia magistralmente diretta dal Maestro Maurizio Lomartire.
“Abbiamo dato musica e voce alla storia,
facendo diventare Taranto un hub culturale in cui la musica è diventata spunto
per implementare e arricchire un progetto di ricerca che nel lavoro del Maestro
Barnaby Brown, coinvolto per questo Quadro Sonoro da Dario Marianelli, ha dato
voce a uno strumento che per la prima volta suona con un’orchestra. Quello dei
Quadri Sonori è un percorso composito anche di marketing territoriale che
rilancerà Taranto nei circuiti internazionali” ha riferito Piero Romano,
direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia.
E Fabiano Marti, Assessore alla Cultura
del Comune di Taranto è della stessa idea: “Quadri Sonori è un progetto che si
inserisce in una strategia più ampia di marketing territoriale. Lo scopo è
quello di valorizzare gli aspetti storici, culturali, naturalistici di Taranto
attraverso la musica, che diventa lo strumento principale di conoscenza e
promozione.
L’opera musicale si potrà ascoltare
esclusivamente recandosi al Museo tarantino collegandosi a un QR Code installato
su un apposito leggio che darà accesso all’ascolto.
La fruizione di quest’opera unica sarà
possibile grazie all’associazione del brano a un QR code installato su un
apposito leggio nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
La composizione diventerà quindi “un
quadro musicale” di esclusiva proprietà del museo tarantino.
I visitatori che quindi arriveranno
potranno godersi un brano musicale che contaminerà i loro sensi in
un’esperienza artistica unica.
A Taranto quindi si celebra con questa
opera musicale, non soltanto una estemporanea artistica, ma il frutto di un
progetto di ricerca dal valore internazionale.
Vito Piepoli