Quentin Crisp, La speranza è nuda con Luca Toracca 22 e 23 novembre al teatro Belli

Fattitaliani



La vita di Quentin Crisp, icona gay nel mondo anglosassone, comincia con una difficile giovinezza in cui per vivere si deve prostituire o, ben che vada, posare nudo nelle scuole d’arte. Deriso continuamente per il suo essere effeminato, Crisp viene ripetutamente molestato dalla polizia, insultato o, peggio ancora, picchiato. Proprio per difendersi da questa dolorosa situazione si costruisce nel corso degli anni una corazza fatta di intelligenza e di irresistibile distacco ironico.

Arrestato per adescamento, si difende così: «Vostro onore, io non mi spingo agli estremi. Ci vivo. Mi vesto e vivo in modo tale che tutto il mondo capisca che sono omosessuale, e questo mi separa dal resto dell’umanità, anziché facilitarmi... A me il sesso illecito non interessa, anche perché guardare il cavallo dei pantaloni di un uomo, dopo un po’ diventa perfino più noioso che guardarlo negli occhi…»

Come lui stesso ammette, non ha nessun talento se non quello di essere se stesso, ma la sua personalità e il suo acume sono più che sufficienti a renderlo ben presto noto anche al di fuori della cerchia ristretta dei locali gay. Alla repressione e alle aggressioni reagisce con le sue mises fiammeggianti, i suoi trucchi, le sue clamorose pettinature: tutto il mondo deve sapere che è omosessuale, anche se a qualcuno che gli chiede se la sua è una omosessualità praticata risponde: «Che bisogno c’è? Sono già perfetto così».

Quentin Crisp diventa famoso presso il grande pubblico grazie alla brillante interpretazione che di lui dà John Hurt nel 1975 in un film per la televisione. «Come Quentin Crisp è molto più credibile lui di me» è il suo commento. Nel 1991 interpreta il ruolo della Regina Elisabetta I nel film Orlando di Sally Potter e incuriosisce un pubblico ancora più vasto. In tarda età emigra negli Stati Uniti, dove diventa un mito rispettato per il suo coraggio, la sua onestà e il suo acume, che sfoggia in serate e monologhi che a un pubblico italiano potrebbero ricordare gli indimenticabili bis di Paolo Poli. Vive in povertà a Manhattan in un monolocale cadente e muore all’età di 91 anni. A chi gli chiede a cosa attribuisce la sua longevità risponde: «sfortuna».

Mark Farrelly in La speranza è nuda costruisce un monologo in due parti che attinge a piene mani da un repertorio di aforismi e paradossi degni di Oscar Wilde. Nella prima parte racconta gli anni difficili di Londra, nella seconda parte riproduce uno degli irresistibili one-man-show in cui Crisp si esibiva a New York.

Luca Toracca, attore dotato di ironia, curiosità per la vita e abilità trasformistiche è l’interprete perfetto per farci conoscere questo personaggio sorprendente, inedito e soavemente rivoluzionario.

Mark Farrelly

Attore e scrittore. È nato a Sheffield e ha studiato lnglese al Jesus College di Cambridge, diplomandosi con una doppia laurea di primo livello. Ha recitato nel West End e a livello internazionale ed è autore di due monologhi di successo, The Silence of Snow: The Life of Patrick Hamilton e Quentin Crisp: Naked Hope. Li ha rappresentati con grande successo in tutto il Regno Unito oltre duecento volte. I suoi prossimi lavori sono Howerd's End, un'opera teatrale a due mani che esplora la vita del leggendario comico Frankie Howerd, e Jarman, un ritratto solista dell'artista, regista, giardiniere e attivista Derek Jarman.

TREND

nuove frontiere della scena britannica – XXI edizione

festival a cura di Rodolfo di Giammarco

20 ottobre – 18 dicembre 2022

Teatro Belli – piazza Sant'Apollonia 11/a- 06 5894875

spettacoli ore 21,00 - ingresso posto unico € 18

 

dal 22 al 23 novembre ore 21

QUENTIN CRISP: NAKED HOPE

La speranza è nuda

di Mark Farrelly

a cura di Ferdinando Bruni

con Luca Toracca

luci e suono Roberta Faiolo e Lorenzo Crippa

assistente scene e costumi Roberta Monopoli

sarta Ortensia Mazzei

traduzione Matteo Colombo

produzione Teatro dell’Elfo

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