Opera Lussemburgo, Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny: la recensione di Fattitaliani

Fattitaliani

L'opera Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny rappresenta senz'altro uno degli esiti più felici del sodalizio Brecht-Weill: la rappresentazione satirica che fa dell'ordine-disordine sociale e delle regole che lo sostengono è quanto mai attuale, e la versione andata in scena a Lussemburgo la settimana passata è l'ennesima prova della sua vitalità, sia per l'argomento che tratta sia per gli spunti creativi e artistici che non smette di suscitare.

Begbick, Trinity Moses e Fatty - i fondatori della città - sono tipologie che osserviamo vicino a noi: adulatori che invitano a godere di una vita che si presenta facile ma che alla fine si rivela piena di trappole mettendo a nudo la povertà di chi s'illudeva di sfuggire ai doveri e alle convenzioni sociali per poter vivere arbitrariamente in un mondo che è tutt'altro che reale.
E quanto viene facile propagandare la nuova fondazione vendendo fumo con un'azzeccata campagna di marketing e comunicazione, in tempi ancora non sospetti dove non s'intravedevano nemmeno da lontano i social.
Il punto focale della vicenda e dell'ambientazione è Jimmy e la creazione delle leggi in attesa di un uragano che alla fine devierà il proprio percorso. Ma la scelta degli abitanti di Mahagonny è stata già fatta e messa in atto, e l'ipocrisia del meccanismo si ritorce proprio contro il fondatore delle nuove norme.

Questi sono alcuni passaggi dell'opera che sarebbero rimasti uguali a loro stessi se il regista Ivo van Hove non avesse inserito la telecamera che da vicino "ritraeva" i personaggi proiettandone espressioni e movimenti sul grande schermo al centro del palco.
Una prova di canto e di grande recitazione quella in cui si sono cimentati gli artisti, fra i quali il tenore italo-americano Leonardo Capalbo (intervista di Fattitaliani per don Carlos).
Le sfumature dei caratteri, l'assurdità delle scelte, l'incoerenza del consorzio umano erano tutte visibili chiaramente e il pubblico ha potuto godere appieno del significato dell'opera rappresentata.
Il movimento che scaturiva dalla bacchetta del M° Duncan Ward accompagna ovviamente i musicisti ma allo stesso tempo si mostrava complementare alla direzione e alla messa in scena, in cui tutto era amalgamato dal video che enfatizzava gli accadimenti scenici.
Una bella produzione.


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