Kate Klein, dal punk alla vita a Londra: "In Italia manca una figura che rappresenti il mondo’’



La scena punk italiana e internazionale ha un nuovo nome, Kate Klein. Dopo la pubblicazione del precedente brano ‘Bullshit’, la rocker italiana torna con il nuovo singolo 'Lividi', un pezzo a cavallo tra il new punk e l’indiepop caratterizzato da un songwriting sarcastico che dipinge la realtà distopica in cui ci troviamo.

Una vibe un po’ asettica e disillusa tipica di una generazione che da una parte lotta per un futuro e dall’altra non sa se questo effettivamente esiste. Ecco cosa ci ha raccontato della sua vita e dei prossimi progetti.

Link videoclip Lividi: https://www.youtube.com/watch?v=Yhr3-aQdrhI

Come nascono i testi delle tue canzoni?

Di solito parto da una frase o una parola che leggo da qualche parte che mi ispira. Mi scrivo centinaia di parole sulle note del mio cellulare. Tutto diventa ispirazione, la scatola dei cereali, un cartello, le news del giorno.

Come ti definiresti?

Un paradosso sociale.

Cosa ne pensi della politica italiana?

Poco attinente alla realtà. Manca una figura che rappresenti il nuovo mondo. Troppa gente che sta su con ideologie datate e che non riflettono l’evoluzione generazionale . Si fanno sempre i soliti discorsi: rinforzare la famiglia, eliminare l’immigrazione, chiudere i confini, mentre il mondo prende una direzione sempre più globale, più aperta , sempre più’ donne indipendenti che vogliono fare carriera ma non le viene data la possibilità. E come se si volesse rendere il nuovo mondo invisibile e portare avanti la vecchia narrativa. Non dico stravolgere la vecchia visione, ma integrarla con nuove idee.

Londra è la città in cui vivi. Che aria si respira?

Qui c’è aria di rivoluzione. Mi piace il popolo inglese perché se c’è da ribellarsi si fa sentire. La Brexit ha fatto molta paura all’inizio ma ora è diventata parte della vita, ci si convive. Siamo vicini al Natale ed è tutta colorata, c’è un’aria magica.

Cosa ti piace di questa città?

Sembra un film di Tim Burton. Ha tante piccole dimensioni e personalità: un po’ gotica, un po’ moderna, le notti di delirio a Soho, la parte grunge e creative di East London. Mille culture, mille film diversi da vivere. Manca solo il sole, ecco.

Che cosa speri per il tuo futuro?

Di avere sempre il coraggio di buttarmi in cose nuove. Vorrei pubblicare un album in inglese e uno in italiano. Creare la mia casa discografica, far uscire il mio brand di vestiti ed esplorare il mondo.

Quali sono i tuoi prossimi steps?

Finire il progetto in corso con APM, una grossa compagnia di Sync che ha preso quattro delle mie canzoni per film e tv. Poi c’è un singolo in italiano pronto ad uscire e uno in inglese. Filmare i music video e divertirmi nel frattempo.


Fattitaliani

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