Marilena Anzini, "Gurfa" è l'album sulla ricerca vocale e sul rapporto indissolubile tra musica e acqua

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(video) Gurfa è un’antica parola araba che significa “una manciata”. Non una manciata qualunque, piuttosto “l’acqua che si può tenere in una mano”. Una quantità piccola piccola, ma della stessa preziosa sostanza che forma le onde del mare, che nutre il grano e le rose e che tiene in vita gli esseri umani, il cui corpo è formato prevalentemente di acqua. Questa piccola parola ci ricorda che tutto è connesso, e che ognuno di noi è parte di una realtà ben più grande da cui siamo dipendenti e di cui dobbiamo avere cura.

È preziosa l’acqua e richiede attenzione, altrimenti è facile che scivoli via tra le dita quando la si tiene in mano. Ed è anche misteriosa: in essa, miliardi di anni fa, ha avuto origine la vita e infatti, dove lei manca, la vita si spegne. È affascinante e sorprendente: cambia forma e rimane sempre sé stessa, la si può toccare ma è inafferrabile, la si può vedere anche se è trasparente, non ha nessun sapore eppure sa di buono e quando scorre, canta! 

La pioggia, il mare, le cascate, i ruscelli sono tutti espressioni di un’acqua che diventa musica. Perciò anche noi siamo fatti di musica, dal momento che ogni nostra cellula vibra incessantemente, componendo giorno dopo giorno quella musica silenziosa che è la vita.

Per questo motivo, “Gurfa” è una manciata di musica, parole e vita. Poche gocce tenute tra le mani con tanta cura, per essere condivise con voi. 

Tutta la ricerca musicale di Marilena Anzini è fortemente attratta dalla voce, in ogni sua declinazione: dal canto corale all’improvvisazione vocale al canto gregoriano.  I brani sono dunque caratterizzati da un grande spazio dato alle voci e da arrangiamenti strumentali essenziali ed acustici: la base è la chitarra acustica e le coriste dell’ensemble vocale Ciwicè, ma nella produzione in studio, curata da Giorgio Andreoli, vengono coinvolti anche altri musicisti e altre sonorità, a seconda di ciò che il brano richiede. Nella scrittura, Marilena Anzini si prende a volte delle libertà dalla classica forma canzone, seguendo soprattutto il filo conduttore di ciò che il testo vuole raccontare o descrivere, oppure da dove sembra che voglia andare la musica. 

«Quando scrivo e compongo si crea una sorta di collaborazione con ciò che non so, più che un voler fare qualcosa che resta strettamente sotto il mio controllo. In questo senso sento molto presente, in me, l’attitudine all’Improvvisazione vocale, un’arte che educa a togliersi la preoccupazione di cosa fare, e insegna a restare aperti a tutte le possibilità, in ascolto di ciò che può accadere». Marilena Anzini


Etichetta: Autoproduzione

Prodotto da: Giorgio Andreoli e Marilena Anzini

Release album: 1 ottobre 2022 

BIO

Marilena nasce a Busto Arsizio (Va) nel 1964 e canta e suona la chitarra fin da quando era bambina. Inizia giovanissima a suonare e cantare in vari gruppi proponendo repertori che vanno dal folk americano alla musica d’autore italiana e si dedica ben presto anche a scrivere brani propri. 

Nel 1998 fonda, con Giorgio Andreoli il gruppo acoustic-rock Arecibo, di cui è stata cantante, autrice e compositrice fino al 2012, ottenendo importanti riconoscimenti tra cui il Premio della critica al concorso Bianca D’Aponte (presieduto da Fausto Mesolella) e la finale di Voci per la Libertà nel 2002, in seguito alla quale apre il concerto di Elisa per Amnesty International a Padova nel 2003.

Si interessa via via sempre di più al canto corale e fa parte per diversi anni dell’orchestra vocale a cappella Ancore d’aria - condotta da Oskar Boldre - con cui incide un album, Teptalidum (2009). Con la guida di Oskar Boldre scopre l’arte dell’improvvisazione vocale e delle circle songs, che approfondisce poi studiando anche con Rhiannon, storica componente della Voicestra di Bobby McFerrin. Contemporaneamente svolge un’intensa attività didattica: insegna musica, canto, canto corale, improvvisazione e funzionalità vocale presso scuole, associazioni e nel suo studio a Busto Arsizio.

Dal 2019 dà inizio ad un nuovo progetto solista e riprende a scrivere canzoni con regolarità: la sua ricerca e il suo lavoro sulla voce portano ad una nuova vena creativa che dà ai sui suoi brani una nuova luce con arrangiamenti vocali raffinati e insoliti, che diventano a detta di molti una caratteristica particolare e distintiva della sua musica. Il suo primo lavoro discografico Oroverde esce nel dicembre 2020 con il supporto di Giorgio Andreoli che ne ha curato con lei la produzione.

Con la sua chitarra acustica e le sette voci femminili dell’ensemble vocale Ciwicè da lei diretto, Marilena partecipa a diverse importanti rassegne come Al riparo degli alberi a Trento, Le corti in canto a Locarno-CH e WoodinStock/Buscadero day al Parco Berrini di Ternate (Va). 

Nel frattempo scrive nuove canzoni e ne sceglie otto, metà in italiano e metà in inglese, per pubblicare un secondo lavoro discografico, sempre autoprodotto. il 2 settembre 2022 esce il singolo Belli numeri accompagnato dal video di Luisa Raimondi e successivamente, il 1 ottobre, l’intero album che si intitola Gurfa, che letteralmente significa «l’acqua che si può raccogliere in una mano».

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