Autore di film come Nikita, Il quinto elemento, Leon, Subway e Le Dernier Combat, film d'esordio del regista, Luc Besson ha incontrato il pubblico della festa del cinema di Roma e ha dichiarato: All'epoca ci dicevano tutti di no" ricorda sorridendo Luc Besson. "La cosa interessante è che eravamo tutti tra i diciotto e i vent'anni e, se ci dicevano no, noi lo facevamo lo stesso. Ma non ci diceva di no solo il mondo del cinema, anche i genitori e tutti gli altri. E noi andavamo avanti lo stesso".
In che modo, è qualcosa che vale la pena di essere raccontato. "Il primo giorno di lavorazione avevamo 300 euro, cosa che serviva a pagare a malapena i primi due giorni di pasto della troupe" svela il regista. "Non avevamo scelta, dovevamo girare il miglior materiale possibile per dire poi alla troupe che sarebbe rimasta, ma non li avrebbero pagati. Sono rimasti per 11 settimane. Il problema è stato il quarto giorno, trovare il denaro per pagare i pasti. Iniziavamo a mezzogiorno, così dovevamo pagare solo un pasto alla troupe". Bisogna prendersi i propri rischi.
In che modo, è qualcosa che vale la pena di essere raccontato. "Il primo giorno di lavorazione avevamo 300 euro, cosa che serviva a pagare a malapena i primi due giorni di pasto della troupe" svela il regista. "Non avevamo scelta, dovevamo girare il miglior materiale possibile per dire poi alla troupe che sarebbe rimasta, ma non li avrebbero pagati. Sono rimasti per 11 settimane. Il problema è stato il quarto giorno, trovare il denaro per pagare i pasti. Iniziavamo a mezzogiorno, così dovevamo pagare solo un pasto alla troupe". Bisogna prendersi i propri rischi.
"Scrivere per me è naturale è un po' come respirare, scrivo tre ore al giorno come formazione, lavorando bene con gli attori sul set, creando un rapporto di fiducia, sperimentando sempre anche le piccole cose. Il cinema italiano è stato importante per me, ha ispirato il mio lavoro, apprezzo registi come Fellini, Scola, Garrone e il suo cinema fantasy e iperrealistico. Ho iniziato la mia carriera molto giovane, avevo 16 anni.
Ho iniziato a scrivere Il quinto elemento a 16 anni ed ho lavorato a quella storia per metà della mia vita, mi ci vuole così tanto tempo perché voglio sapere tutto di quella storia, dei suoi personaggi e del loro futuro.
Mi piace esplorare, visitare, scoprire ed imparare. Faccio fatica a tornare sullo stesso argomento. Di solito sono molto orgoglioso dei film che faccio.
Durante la pandemia ho girato un film a Los Angeles con il cellulare. Vedo troppi giovani oggi che credono che debbano avere una troupe seria o una grande macchina da presa per fare film... hai 20 anni, lascia perdere!"