Catania, 57 opere per la mostra “Libero Elio Romano. 1909 - 1996” al Palazzo della Cultura

Fattitaliani

 


Terre arse di fine estate, solchi di creta scura e brulla in attesa della semina, la promessa d’ombra di frondosi ulivi. Su tutto il silenzio grave della campagna siciliana più intima e remota.

Lontano dalla retorica del vedutismo ottocentesco, sono il lirismo e la malinconia della Sicilia agraria dell’entroterra ennese il “paesaggio del cuore” di Libero Elio Romano (Trapani 1909 – Catania 1996), artista al quale l’Accademia di Belle Arti di Catania (Abact), in collaborazione con il Centro Studi d’arte Elio Romano e con il Comune di Catania, dedica una minuziosa e documentata antologica in programma a Palazzo della Cultura, dal 31 ottobre 2022 e fino al 20 gennaio 2023.

LE OPERE IN MOSTRA                                          

Selezionate dal curatore, Vittorio Ugo Vicari, storico dell’arte e docente Abact, per “Libero Elio Romano. 1909 - 1996” sono in mostra cinquantasette opere meno note o del tutto inedite provenienti da collezioni private: paesaggi rurali dove pennellate corpose e veloci restituiscono un cromatismo vibrante; scorci di interni con nature morte, una galleria di ritratti di familiari, sculture, due marine nella luce della nera scogliera lavica di Catania e una raccolta di nudi, dalla trama pastosa e sensuale. “Forse i nudi sono tanto frequenti nei miei quadri perché sono forme ancora incontaminate dal cambiamento del costume. Sono semplici e pure”, ebbe a dire il Maestro, ben prima che i tatuaggi diventassero fenomeno di massa. Opere che, dagli anni della formazione – la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Roma e poi il diploma alla Regia Accademia delle arti del disegno di Firenze, dove fu allievo di Felice Carena – fino a quelli della maturità trascorsi nel “buen retiro” della villa di famiglia a Contrada Morra, nelle campagne di Assoro (En), indagano l’intero arco produttivo dell’autore nel corso del Novecento e dei suoi eventi traumatici.

LA VITA. Gli studi, la cerchia di artisti e intellettuali, la fuga in Sicilia, la scultrice ebrea Franck

Figlio di magistrato che lo avrebbe voluto giudice - e laureato in Giurisprudenza contemporaneamente al raggiungimento del diploma accademico - Elio Romano nella capitale è vicino ad ambienti di intellettuali che si opponevano al regime fascista. Ricercato dalla polizia politica nel 1938, riesce a tornare in Sicilia dove trova rifugio nelle campagne di Morra insieme alla famiglia. Ed è qui che, per sottrarla alle persecuzioni razziali, nasconde per circa tre anni la collega di studi conosciuta a Firenze, la scultrice ebrea Ingeborg Franck Hunzinger, insieme al compagno di lei, il pittore tedesco secessionista Helmut Ruhmer.

Pluripremiato alle mostre nazionali e internazionali del suo tempo, docente a Firenze nella Facoltà di Architettura, nella sua cerchia di mentori, estimatori e amici Elio Romano annovera alcune tra le più importanti personalità culturali e artistiche italiane del secolo scorso: Francesco Guglielmino, Giuseppe Luigi Ferretti, Giuseppe Lombardo Radice, Mario Mafai, Felice Carena, Ennio Pozzi, Nunzio Sciavarrello, Yehezkel Streichman, Eugenio Montale e i già citati Ruhmer e Franck Hunzinger delineando sin dall’adolescenza il profilo di un autore di fronda sia durante il ventennio che dopo, nell’Italia repubblicana e democratica.

IL PROGETTO DEL CURATORE. Vittorio Ugo Vicari

La mostra – che giunge al termine di un annoso quanto metodico lavoro di ricerca condotto da Vicari e da altri colleghi storici dell’arte fra gli archivi di accademie, università, musei e più volte interrotto dall’emergenza della pandemia – arriva a ventisette anni dall’ultima antologica a lui dedicata a Catania (Castello Ursino, anno 1995, a cura di Giuseppe Frazzetto) ed è articolata in quattro sezioni cronologiche: gli anni della formazione a Catania, quelli dello studio accademico a Roma e Firenze, la guerra e il dopoguerra, gli anni della maturità. “L’intento – spiega il curatore Vittorio Ugo Vicari, che a Romano ha dedicato anche un saggio storico – è quello di transitare l’autore dalla dimensione della critica a quella della storia dell’arte con uno scarto metodologico utile al processo di storicizzazione dell’autore. Da storico dell’arte, infatti, ho adottato un metodo umanistico che studia i contesti, la mentalità, la cultura che gravitano intorno all’autore. Così il catalogo che, con un approccio interdisciplinare, propone contributi che parlano molto dei contesti: da quello familiare e personale a quello sociale entro cui opera, fino ad arrivare alle macrostrutture della produzione e della critica coeva. Il visitatore troverà un ordinamento meno esornativo ma più intimo, maggiormente raccolto intorno a immagini che personalmente considero determinanti: una sorta di viaggio affettivo tra luoghi, amicizie e amori di Elio Romano”.

LABORATORIO CREATIVO E DIDATTICO. Gli studenti e i cultori al lavoro

Concepita dal Centro Studi omonimo e prodotta dall’Accademia di Belle Arti di Catania - presieduta da Lina Scalisi e diretta da Gianni Latino - la mostra su Elio Romano si è rivelata uno straordinario laboratorio creativo e didattico che in questi due anni ha coinvolto docenti e studenti dei tre dipartimenti dell’ente: arti visive, progettazione e arti applicate, comunicazione e didattica dell’arte. Ognuno per la sua area impegnato con gli studenti a fornire il necessario supporto professionale nella complessa gestazione della mostra, che sperimenta anche nuovi metodi di divulgazione ed esperienza di conoscenza dall’unione fra i linguaggi dell’arte, della tecnologia e della pittura.

IL CONCEPT ESPOSITIVO. Le animazioni digitali, l’installazione ambientale

A completare infatti il percorso espositivo a Palazzo della Cultura, insieme ad una installazione ambientale di Umberto Naso, sono proiezioni multimediali, un video d’epoca restaurato e integrato dagli interventi del curatore e le stampe 3D di alcune sculture che, nell’ottica di una conoscenza trasversale e inclusiva, potranno essere “toccate” dal pubblico, dai bambini e dai non vedenti. Infine, a chiusura del percorso, una sala ospiterà una straordinaria animazione digitale delle opere di Elio Romano: una visita virtuale “dentro i quadri” per un’esperienza immersiva nei luoghi e con le persone care al maestro, protagonisti delle sue opere. Un progetto a cura di Enrico La Rosa, responsabile dell’allestimento espositivo.

IL CATALOGO. Un progetto corale e interdisciplinare. La lettera di Giovanna Giordano

Un cenno a parte merita il corposo catalogo realizzato da Abact con il sostegno dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana sotto la guida di Alberto Samonà e che presto sarà reso fruibile nella versione digitale dalla Biblioteca Regionale Siciliana. Il volume è introdotto dal curatore Vicari, autore di un ulteriore intervento che documenta le ricerche condotte da anni tra Catania, Enna, Roma e Firenze sulle tracce del maestro del quale mappa anche i grandi affreschi e le pitture murali per la committenza pubblica in Sicilia. Un lavoro corale e partecipato, quello di Vicari, che chiama a raccolta interventi di critici e storici dell’arte, testimonianze di artisti e, soprattutto, si annuncia con un incipit d’autore. Quello della scrittrice Giovanna Giordano che, vicina di casa “postuma” - abitando da qualche anno nello stesso condominio del Maestro, a Catania - immagina di destinargli una lettera piena di domande e carica di fascinazioni: “Quello che vedeva – scrive la Giordano – si trasformava in pittura liquida e gessosa, stemperava l’abbaglio della luce siciliana in una luce più tenue, più sommessa. Troppa luce forse, troppa bellezza fuori che lei riduceva un poco”.

LA MOSTRA. Informazioni

La mostra “Libero Elio Romano. 1909 – 1996” è ad ingresso gratuito. Sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Il sabato dalle 16 alle 19. Le visite guidate per gruppi e scolaresche sono a cura dell’Accademia di Belle Arti e vanno prenotate inviando una email a mostraromano@abacatania.it

AUTORI IN CATALOGO

Gli storici dell’arte Gaetano Bongiovanni, Elena Cantarella, Angela Chiara Cernuto, Giampaolo Chillé, Davide Lacagnina, Raffaella Perna, Salvatore Pistone Nascone, Vittorio Ugo Vicari; gli artisti Dolores Gardassanich e Alfio Milluzzo; la scrittrice e giornalista Giovanna Giordano; la restauratrice Raffaella Greca; lo scenografo Umberto Naso, la critica d’arte Stefania Reitano e il sociologo Gianpiero Vincenzo.

LIBERO ELIO ROMANO

A cura di Vittorio Ugo Vicari

31 ottobre 2022 – 20 gennaio 2023

Catania, Palazzo della Cultura

Visite: dal lunedì al venerdì 9-13, sabato 16-19. Domenica chiusi. Ingresso libero

Visite guidate su prenotazione, email mostraromano@abacatania.it

www.abacatania.it

 

 

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