Certe grandi mostre che si
realizzano ogni anno denotano la crisi del sistema dell’arte contemporanea che
perdura ormai da quindici, venti anni se non di più. Il sistema dell’arte
contemporanea s’imposta su rudimenti che spesso non richiedono neanche più la
ricerca del pregio artistico. Spesso i maggiori avvenimenti dell’arte
contemporanea diventano indicazioni di questo peggioramento che il sistema non
ha nessuna voglia di affrontare, perché quello che vale sono solo l’eccessivo
denaro che può ricavarne. Il vero avverso del concetto di arte sta proprio nel
mercato perché non intuisce la ricerca della genialità nel lavoro dell’artista.
E se
è vero, com’è vero, che l’arte è espressione dei sentimenti, della vita vissuta e dell’essenza di
una persona, allora
possiamo essere certi che quanto stiamo vivendo, si ripercuoterà necessariamente
anche nell’arte, rendendo tangibile e manifesto quel turbinio di emozioni che
oggi ci attanaglia più che mai. Siamo sempre più sicuri, specie oggi più che
mai, che la storia dell’arte è più rilevante di qualsiasi mercato e denaro.
Alla denominazione ‘mercato’ si dovrebbe usare il termine Arte = Crescita
civile e morale. Cosicché la creazione delle opere d’arte possa recuperare quei
soggetti simbolici e visionari che hanno da sempre caratterizzato l’arte, in
quanto esprimente idee universali. In breve, l’arte deve avere quell’impronta
individuale, che più delle volte va contro corrente, perché è intrinseca alla
visione personale del mondo. Insomma la vera arte ha sempre qualcosa che ci
racconta il mondo e quel qualcosa che la fa rimanere eterna al di fuori di ogni
moda.
La Pandemia da Covid-19 ha messo
a soqquadro l’intero mondo. Coronavirus, lockdown e crisi
economica-sociale hanno messo KO lavoro e imprese, così anche il mondo
dell’arte (non certo quello del sistema), ha procurato sottrazione di attività
lavorativa e condizioni sfavorevoli per i giovani. Il Coronavirus ha danneggiato intere generazioni, con un grande
numero di morti, specie tra gli anziani e ledendo le nuove generazioni, ponendo
su tutti un sintomo profondo di malessere nell’animo umano.
Il mondo è cambiato e nulla può tornare come prima. Siamo concordi a pensare che ci troviamo davanti ad una svolta epocale. Ed a questa nuova epoca dovremo dare necessariamente delle risposte per poterla superare, se vogliamo rispondere in termini di arte, perché l’arte e il sapere sono stati da sempre trainanti anche per le altre discipline e per l’evolversi dell’umanità.
Storia culturale
dell’espressione artistica tra la fine del ’900 e il nuovo Millennio
Un’originale lettura dell’arte di fine ’900 ed inizio del
nuovo millennio riflette sulla sua relazione con il tempo che stiamo vivendo.
Reale e Virtuale, entità alle quali si sente sempre più parlare di cui si
possano creare nuove possibilità per i curatori di eventi artistici e letterari.
L’arte ha superato i confini dell’isolamento di questi circa tre anni per una
nuova visione artistica post Covid
che si estende in un approfondimento delle tematiche contemporanee partendo
dagli anni ’80 che hanno dato grande vitalità sia in Europa sia in America.
Negli
anni ’80 con la Transavanguardia, il Transrealismo, i Graffitisti, riprende una certa pittura e riconsegnano all’artista
e agli appassionati d’arte il fascino e il godimento del colore e del disegno,
in un periodo in cui l’arte collocava la pittura come qualcosa di trascorso.
Gli anni ’80 risanano la ricerca della forma reale e il ritorno all’immagine in
criteri certo originali, sul principio, ispiratori della storia dell’arte, che
hanno anche contribuito al design, alla pubblicità, ed alla cultura in
generale, dando origine ad un composito di legami costruenti e proficui. Gli anni ’80 sono
stati il vero viatico, il vitale luogo di indirizzo di un rendiconto che si
sarebbe sviluppato nei decenni successivi in cui si rilevano caratteristiche di
continuità che persistono ancora oggi. Infatti, la filosofia del realismo è
rimasta a condizionare il mondo, influenzando la cultura degli anni Ottanta, il
nuovo assetto dei Novanta, e l’era recente che elabora dottrine filosofiche e
scientifiche contemperate. Dunque possiamo ammettere che tutto questo porta ad
una successione ancora oggi interminabile portandola ad una successione di
favorevoli conseguenze.
Alla fine degli anni ’70 a New York, si era instaurata la nascita di una
generazione di artisti formatasi nel quartiere dell’Empire State Building:
Jean-Michel Basquiat, Julian Schnabel, David
Salle, Eric
Fischl, Robert Longo che hanno contribuito assieme ad altri artisti alla
ricomparsa del soggetto figurativo. Oltre a quelli americani potremo citare
quelli europei come il tedesco Sigmar Polke ed allora, il più giovane, l’artista
italiano Francesco Guadagnuolo. Questi artisti lavorano evidenziando un tipo di
pittura vicino alla tradizione europea ed alimentando un interesse al nuovo
figurativo visionario. Nel passato erroneamente si è considerato il figurativo
in netta opposizione all’astratto, invece, negli anni ’80 questa netta
distinzione è stata letteralmente cancellata, mentre ha continuato ad esistere
una storia consolidata nei secoli di un’arte della realtà europea, se pensiamo
che il primo realista del XV secolo è stato Hieronymus Bosch.
Gli
anni ’80 hanno
avuto un’influenza su un evidente numero di artisti, tra cui Jeff Koons, Julia
Wachtel con le sue composizioni fotografiche, Jerry Kearns con le sue opere che
passano dal fumetto ad un certo influsso religioso ed ancora Barbara Kruger,
Cindy Sherman.
Aveva
ragione il filosofo Rosario Assunto quando ha presagito negli anni ’60 con lucidità mentale la filosofia del
realismo di cui è rimasta a condizionare il mondo contemporaneo: “…l’unica realtà
che il mondo può avere per l’arte è una realtà estetica, cioè una realtà di
forme, una realtà di apparenze… La forma è l’apparenza allo stato puro; è la
condizione di possibilità dell’apparenza, come apparenza che non è il contrario
della realtà, che non è illusione, ma che, anzi, è la vera realtà, perché
l’essere è reale quando appare: sia esso l’essere della pittura che non ci
sarebbe se non apparisse, sia l’essere degli esseri viventi, sia il mondo. Il
mondo è qui perché appare, è come appare; è come appare vuol dire com’è
esteticamente, in quanto forma: la realtà assoluta è forma, la vera arte,
quindi, non è altro che perseguimento della forma assoluta, cioè assoluto
formalismo… In rapporti puramente misurabili, traducibili in numero ed
equazioni, s’inserisce qualche cosa che non è traducibile in numero, cioè che
non è quantitativo; avviene una specie di salto che, in fondo, è la
rivendicazione della qualità: non contro una visione scientifica, cioè come
irrazionale, ma come qualità che, novità qualitativa, emerge dall’interno della
stessa visione scientifica, non la nega, ma la integra; va al di là perché la
visione scientifica e anche la costruzione scientifica non bastano. Qui è la
stessa costruzione scientifica che reclama un salto fantastico, una rottura dei
propri schemi rigidi…”.(Rosario Assunto - da Sperimentale p., Quaderno 1964,
Ed. Il Bilico, Roma).
Quindi “Arte e Realtà” analizzano oggi le ultime
correnti artistiche che hanno cambiato il pensiero sull’arte contemporanea
degli ultimi quarant’anni e ci accorgiamo che ridanno autenticità e verità alle
opere d’arte degli artisti contemporanei.
Pertanto tutta l’arte, compresa quella contemporanea,
ci deve fare riflettere su quell’impellenza connaturale nell’uomo che traspone
il suo pensiero impulsivo, stimolando la metamorfosi creativa che aspira al
valore massimo, scoprendo il sovrasensibile e diventando eterna quando è
autentica.
Per menzionare un resoconto che nel corso del tempo è
diventato ‘Storia culturale dell’espressione artistica’ dagli anni ’80, nel
passaggio di fine ’900 e l’inizio del nuovo millennio, esamineremo cosa è
successo in alcune Nazioni europee e negli Stati Uniti approfondiremo la storia
di alcuni artisti contemporanei con l’opportuna conseguenza di quale futuro
potremo parlare per un’arte post pandemia.
Apriamo con
l’Italia
Francesco Clemente, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Nicola De Maria sono gli artisti scelti da Achille Bonito Oliva riuniti sotto il nome di Transavanguardia che attuano una ricerca del citazionismo nell’attraversare la storia dell’arte del ’900 con ricchezza di colore spesso violenta. Mimmo Paladino, tratta una traccia primordiale riprendendo i miti del Sud e le tradizioni popolari con un ingrediente onirico e visionario, in una combinazione di linguaggi. Sandro Chia, sviluppa un’espressione composta di colori eccitati e violenti, con un segno veloce ed espressivo. Si ravvisa in alcuni dipinti Chagall, la metafisica di De Chirico o la rilettura delle avanguardie, tali echi riaffiorano solo trasversalmente nell’energia del suo linguaggio. Mentre Enzo Cucchi ravvisa il senso della materia vigorosamente visionaria, amalgamandosi a rievocare il senso della storia dell’umanità. In Clemente si sente una sospensione del tempo nelle sue composizioni simboliche, mentre per De Maria emerge una qualità poetica attraverso componenti cromatici.
Francesco Guadagnuolo è l’artista scelto da Antonio
Gasbarrini in nome del Transrealismo nell’introduzione
a L’idea di “visionario”. Dalla 3D alla RV, Angelus Novus 1995 (3D riferisce
alla visione tridimensionale, RV sta per Realtà Virtuale) con connessa mostra
presso il “Castello Forte Spagnolo” – Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, che
notifica a Francesco Guadagnuolo il massimo artista annoverato. Gasbarrini è il
primo critico d’arte in Italia che con lungimiranza percepisce il cambiamento avvenuto
all'interno della nostra società con l’instaurarsi già negli
Stati Uniti dell’era tecnologica digitale, fra arte reale e arte virtuale con
interpolazione scientifica. E lo vede in Italia con Francesco Guadagnuolo
denominando le sue opere transreali.
Il Transrealismo letterario, nato in America con l’uscita di ‘A Transrealism Manifesto’ stilato nel 1983 dal matematico-scrittore Rudy Rucker, in cui si puntualizza: gli archetipi di una letteratura innovatrice riconosciuta nel combinare immaginativo e presenza reale degli esseri umani nel trasfigurato evolutivo attuale tecnologico e scientifico. Di diverso significato è il Transrealismo artistico italiano che percorre l’analisi pittorica e scultorea di Francesco Guadagnuolo erettasi visionaria e interdisciplinare. Nel contempo egli stesso Direttore artistico nell’esaltante spazio artistico-culturale innovatore “Castelli Arte” a Ciampino - Roma nel periodo che va dal 1990 al 2000, dove nei dieci anni di arte, scienza, letteratura, musica, cinema, poesia, astronomia, informatica, conseguirono trascinanti dibattiti, negli innumerevoli risultati culturali, con l’intervento di rilevanti personaggi internazionali di primo piano di diverse scienze segnando con il Transrealismo l’avanguardia italiana degli anni ’90 divulgando l’idea delle unità delle arti. Un Transrealismo, quello di Francesco Guadagnuolo, originale quanto energico nel progresso neo-avanguardistico dell’impaginato composito pittorico e degli schemi formali scultorei. L’artista libera una visionarietà fuori dall’ordinario, esaminando la realtà sociale, politica, letteraria, musicale, tecnologica, scientifica della cui cultura siamo impregnati, in una realtà vigorosamente trascesa, di cui Guadagnuolo fonda e rilancia valori di origine umanistica, etica e religiosa, che riesce a unificare nell’imperversante dimensione incorporea del web.
In America
Julian Schnabel, pittore, scultore, regista cinematografico. Alla base della sua pittura, c’è dietro la storia dell’arte europea, molte volte verso ritratti, immagini di ogni tipo e anche religiose. Le opere di Schnabel hanno momenti ispiratori nell’antica arte musiva, esempio quando usa i piatti rotti incollati su grandi superfici e colorati. Le sue opere anche se hanno un carattere ‘devozionale’ rammentano l'arte popolare con un occhio più distaccato a differenza della tradizione europea. Dal 1980 comincia a sviluppare una pittura e scultura neo-espressionistica con assemblage di diversi materiali usurati dal tempo, che hanno dietro una realtà vissuta, manufatti recuperati dipinti con forza e gestualità ed ancora tendoni navali, telai, carta da parati, tutto gli può essere utile. Come dice Schnabel nella sua monografia CVJ (1987): «non credo che la battaglia tra figurazione e astrazione sia anche un problema. Tutto ciò può essere un modello per un dipinto - un albero di pioppo, un'altra pittura, una macchia di sporcizia». Vi si nota nelle sue opere un rapporto di contraddizioni che mostrano il molteplice discorso vitale e reale di Schnabel.
David Salle, esponente del bat painting. Salle ispeziona le relazioni tra soggetto/figurazione
in un mondo sovrastato dai media. Le sue pitture fin dalla metà degli anni '80
si sono distinte da una ripresa alla figurazione, con richiami alle opere di artisti del Barocco: da
Bernini a Velázquez, da Cézanne al surrealista Magritte, sino alle figure
tormentate di Giacometti, interpretandoli da un punto di vista
della cultura americana. Le sue opere si sono evolute seguendo uno stile che
l’ha caratterizzato da immagini per lo più tratte da
giornali, riviste, fotografie, moda,
figurazioni erotiche, fumetti, film, il tutto ben assemblato come
farebbe un artista con la tecnica più tradizionale del collage. «Da quando ho cominciato a dipingere - ha
chiarito l’artista - ho cercato di ottenere la fluidità e la sorpresa della connessione
dell’immagine, la simultaneità del montaggio cinematografico nella pittura».
Infatti, servendosi dei metodi cinematografici, le opere di Salle hanno l’idea
della simultaneità di stampo ipertestuale. Questi
collegamenti vengono particolarmente studiati dall’artista da creare uno
spirito nuovo dal punto di vista compositivo.
Tra altri artisti americani potremo menzionare: Holly Solomon, Robert Longo, Troy Brauntuch.
In Germania
Sigmar Polke, tratta la realtà con uno sguardo critico e spietato, meditando sull’egemonia delle immagini della collettività odierna. L’arte di Polke negli anni ’80 oltre al disegno e alla pittura s’incrementa attraverso il percorso dei diversi media che confluiscono e si congiungono: fotografie, fotocopie, installazioni e film che assorbono immagini già esistenti che l’hanno caratterizzato tra i protagonisti del neoespressionismo ed esponente del Neue Wilde. Con gli artisti Gerhard Richter e Konrad Fischer è stato fondatore del Realismo Capitalista, in polemica alla Pop Art, che criticava la poetica del consumismo. Polke con le esecuzioni della fotografia nella pittura, in una forma che ruotava tra figurativo e astrattismo ha manifestato una certa suggestione su alcuni giovani artisti come la scultrice, Annette Messager e gli artisti multimediali, Peter Fischli e David Weiss.
Nella tradizione dell’Espressionismo tedesco abbiamo altri artisti: Anselm Kiefer, Markus Lüpertz, Georg Baselitz, A. R. Penck, Jörg Immendorff, Michael Buthe, Salomé denominati “Nuovi Selvaggi”.
In Francia
Gérard Garouste, interessato all'iconografia religiosa e lettore della Bibbia. Pittore di profondità arcane realizza dipinti mitologici e simbolici, in certe occasioni viene indicato come "pittore post-moderno". Difensore della rilancio del figurativo, egli non ha timori nel citare artisti del calibro di Tintoretto o il Greco. I suoi quadri, di grandi dimensioni, rappresentano esseri umani dai corpi infranti all’interno di complessi di elementi impenetrabili che paiono più scolpire la psiche umana sempre accompagnate da un alone di segretezza, potremo dire che le sue opere nascono tra filosofia, letteratura e psicoanalisi.
In Svizzera potremo citare: Martin Disler, Rolf Winnewisser.
In Inghilterra: Tony Cragg.
In Spagna: Miquel Barceló.
Quale futuro propone l’arte post
pandemia?
La storia ci ha mostrato che da cicli cupi sono sorte le arti più rivelanti. Si è palesato che prima o poi si sarebbe giunti ad un rinnovamento quello che già è in atto cioè l’era digitale. Perché l’arte s’immette in uno sviluppo di cambiamento storico, una mutazione antropologica profondissima, definiremo epocale con grandi novità: processi mentali e processi formali. Il Transrealismo oggi rappresenta la condizione favorevole da esplorare, sicuri che questa risolutiva metamorfosi diventa la condizione migliore che aiuta ad affrontare anche la vita medesima. È un avvenimento di sviluppo e rinascita per il mondo dell’arte, che destina, non solo agli artisti, ma a tutti i campi della cultura, nuove adeguate ricerche. Si rapporta con l’attuale mondo tecnologico e si presenta l’urgenza di comunicare la realtà mutante per essere meglio compresa, in un criterio totalizzante per conseguire una moderna coscienza che ha tutta la consistenza, la spaziosità di produrre nuovi pensieri, che riconosca nuove visioni e linguaggi nelle opere d’arte. Insomma il Transrealismo negli anni si è imposto come un movimento essenziale per lo sviluppo di un nuovo modo di concepire l’arte e il ruolo dell’artista.
Il dramma Covid è stato un’opportunità per riflettere
sul significato di arte e come intendere la cultura artistica del dopo... Se è
vero che l’arte testimonia la vita, è proprio in questo tempo 2020/’21/’22 che
ci si sente più sedotti dalla vita. Filosofia
dell’Arte e filosofia della realtà
sono intimamente associate, l’arte è consapevolezza
della vita. Dovremo porci un interrogativo: è la Storia Umana che dà vita
all’arte o è l’arte che dà vita alla Storia Umana? O meglio è l’arte che dà
la percezione del mondo e della vita?
Guadagnuolo realizza
una serie di opere ispirate al Covid-19 e sulla recente guerra Russia-Ucraina.
E se c’è un linguaggio d’arte che può tradurre questa condizione inquietante,
Guadagnuolo lo fa in forma rivelativa, facendo vedere il senso
dell’inquietudine e l’aspettativa del dopo. É come vedere la transitorietà
dell’esistenza e immaginare un ipotizzato futuro. Il Transrealismo rappresenta la condizione di poter meglio capire
l’Essere, ma più di capire l’Essere in realtà lo traveste nell’intento di
capire qualcosa di più rispetto al complesso di elementi che avviluppano il
nostro modo di vivere. Arte - cultura e tecnologia diventano rappresentazione
di vivere, il modo di intendere la realtà, un incorporarsi l’uno con l’altro
divenendo ricerca di un qualcos'altro che avvertiamo come Trans-Realtà, di
una realtà che va oltre la stessa realtà, a dar conto della realtà in cui
viviamo. Dunque tra le altre cose l’incombenza del Transrealismo è quella di
consentire di immetterci nella filosofia del passaggio che sarebbe quella di trovare una ragione di vita nella
grande costellazione di apprensioni, come accade oggi in un mondo accerchiato
dalla pandemia con i correlativi virus, le guerre, gli incendi, i nubifragi, carenza
energie, gas, cambiamenti climatici ecc., ecc. Tutto questo porta Guadagnuolo
artista, ad una nuova meditazione sulla condizione umana con un’espressione
evolutiva alla comunicazione elettronica e al valore metaforico. Con un
Transrealismo che genera il referto dell’operazione, generando un dibattito che
prima non esisteva ed era ancora di più impensabile. Per questa ragione l’arte
transreale di Guadagnuolo è filosofia di vita che porta a vivere accompagnata
da un consapevole artificio di vita, cioè una
sorta di metafora umana comportamentale, in uno stato d’animo colmo di
ansia e oscuramente vivente.
L’artista mette in evidenza, dal punto di vista
psicologico, le paure, esprimendo il caos in cui viviamo, da cui assurdamente si cerca
riparo e conforto nel meccanismo sociale generato dai social, ciò accade quando
viene a mancare specie tra i più giovani il soccorso reale, e si ripara con il soccorso virtuale, un
rischio, che sta espandendosi sempre di più con una sottomissione ai
social network degli ispiratori virtuali, in cui rappresentazioni
e narrazioni, divengono argomento di negazione e imitazione. Per
cui è fondamentale argomentare il rapporto tra generazioni per salvaguardare di
più gli adolescenti dai pericoli esistenziali derivati dal web. Guadagnuolo fa
intendere che non si affrontano, né si risolvono i problemi attraverso i social
network ed è così che l’artista mette in evidenza ciò che è marginale da ciò
che è rilevante nella vita. Questo provoca una forma di estraniamento di fronte
alla realtà, perché questa diventa non più controllabile col pericolo
dell’alienazione. Comunque vada, la vita scorre continuamente, nulla può
fermarla! Ciò nonostante la vita potrebbe essere influenzata favorevolmente attraverso
complessi di elementi reali e complessi di elementi virtuali che si assommano
nella ricerca di una relazione di arte e filosofia per ritrovare l’Essere. Detto ciò,
Guadagnuolo si fa carico, attraverso la sua arte-ricerca-verità di una liberata-Arte connotata da un’antologia
trans-reale-critica nonché storica-estetica-umana,
un’eredità culturale artistica che va salvaguardata negli anni a venire, come
uno scorrere della memoria-vissuta e per
ogni occasione consultabile.
Filosofia del passaggio
di un’Arte-Presagio del mondo questa
è una delle tante peculiarità del Transrealismo
di Guadagnuolo, egli riesce a catturare il presente attraverso il passato, ma
anche un certo futuro. L’artista riesce così a immaginare ciò che potrebbe
verificarsi di vicende che possono accadere nel mondo che con l’Arte Presagio ci autorizza ancor prima
di avere pronta coscienza. Questo succede quando una moltitudine di uomini e
donne si raccolgono attorno ad un pensiero Transreale per avviare un’insolita
visione del mondo, applicandola alla realtà sotto lo studio estetico, morale,
scientifico e politico. Portando così il Transrealismo
a recepire tutti i bisogni dei mutamenti della nostra vita che, in questo caso
quando sarà passata la pandemia, la guerra e altre varie situazioni connesse,
la storia culturale non sarà più quella di una volta. Allora l’arte può
contribuire a cambiare il mondo, la politica può rapportarsi ai contenuti
dell’arte coadiuvando al cambiamento. Sarà come andare oltre per una conoscenza
universale delle cose e abbandonare i resti dell’umanità e le rovine lasciate
sulle illusioni della storia. Guadagnuolo con il suo Transrealismo riesce a porsi al di la del tempo e dello spazio per
capire nella totalità cosa significa volgere lo sguardo verso il mondo, verso
Dio e l’universo per avere una visione d’insieme. Facendo così mostra gli
sconvolgimenti del mondo del suo tempo e l’ambiguità tra il bene e il male,
nonché la caducità delle cose terrene. L’arrivo del suo transrealismo è stato travolgente
per il supporto delle società moderne. Egli si è mostrato molto più avanti ed è
il iniziatore di una filosofia di cui abbiamo preso consapevolezza dopo,
riguardo al suo lavoro precedente. Osservando la sua arte non c’è argomento che
non può trattare nell’ interesse per tutto lo scibile umano.
Il Transrealismo
è l’occasione per riflettere e valutarne l’importanza come terzo percorro
attraversabile all’interno dell’avviato dibattito culturale tra i promotori del
Postmodernismo e quelli del Nuovo Realismo fra tanti, i filosofi
Gianni Vattimo e Maurizio Ferraris.
Concludendo sul Transrealismo, generato inizialmente
negli Stati Uniti come fenomeno letterario, estendendosi oltre all’America
Latina poi, come movimento artistico dall’Italia all’Europa. In un’intervista
di Christian Besemer a Lawrence Ferlinghetti del 23 Novembre 2012, risponde lo
scrittore a proposito della sua poesia: «…trans-realismo. Si, trans-realismo!
Prendere immagini visive, utilizzarle in modo inaspettato che incrocia e supera
il senso…».
Renato
Mammucari