Mostra di Igor Petyx "Trent'anni di cammino, su la testa": la mafia e l'antimafia a due passi dalla Cattedrale di Palermo

Fattitaliani



di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista, scrittrice.

Cos’è la mafia?
"Non soltanto morti e uccisioni che hanno rappresentato, negli anni della ferocia criminale e omicida, la punta dell’iceberg, ma ferite invisibili, cicatrici indelebili nei tanti soggiogati da un potere abietto, perché bisognosi di risposte nell’assenza di uno Stato distratto, dormiente e talora disinteressato, perché sopraffatti dalla paura o perché bramosi di denaro, ingordi di potere, di possesso e di cupidigia.
Mafia, potere diabolico infiltrato, come un brutto male, nei meandri delle povertà e della ricchezza, nei palazzi del potere come nei tuguri".
La mafia, quindi, come potere diabolico infiltrato nello Stato, tra i ricchi, ma anche tra la povera gente, combattuta strenuamente da uomini valorosi. Realtà' atroce e sanguinaria che ha come suo cardine il sopruso e il rispetto della "Famiglia" e l'assoluta non collaborazione con le Forze di Polizia, poiché "non si fanno comparati con gli sbirri". 
Questo il fulcro testuale della terza tappa della rassegna Rivoluzione! Evoluzione? curata da Salvo Gravano, con la collaborazione di Palermo Felicissima, con la mostra fotografica di Igor Petyx: Trent’anni di cammino, su la testa!

Una mostra fotografica, quella di Igor Petyx dal titolo “Trent'anni di cammino, su la testa", testi di Antonella Iacono, con sede nella città di Palermo, che si propone al vasto pubblico come appuntamento artistico collegato alla criminalità che diventa subito spunto di riflessione e occasione di commemorazione della strage di via D’Amelio, in cui, il 19 luglio del 1992, persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. 
"Trent'anni di cammino, su la testa", una mostra fotografica dedicata a uomini e donne che nell’agire concreto hanno operato e operano una grande rivoluzione nel segno dell’umanizzazione.
Uomini e donne da emulare, come appunto Paolo Borsellino, Giovanni Falcone oppure Felicia Impastato, ma anche personalità terroristiche del calibro di Totò Riina, dall'inconfondibile volto, noto alla giustizia. 

Uomini e donne, i primi, veri e propri semi di speranza, apparentemente spazzati via dal vento, e che invece hanno ripulito i "Giardini dell’indifferenza e del Male" per diventare legalità, vite liberate dal giogo della mafia.
Mafia, parola indicibile, ferocia criminale e omicida, che richiede coraggio per essere debellata, lo stesso coraggio dei tanti martiri che hanno indicato a noi tutti la strada nel segno della legalità e della “comunità”.
L'esposizione fotografica, che si estende per l'intero lato destro rispetto all'ingresso della sede espositiva del Fresco Giardino e Bistrot, a pochi passi dalla Cattedrale di Palermo, sara' fruibile dal 16 luglio al 4 settembre 2022 dal mercoledì alla domenica, dalle ore 17.00 alle 24.00. Ingresso gratuito. 
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