Intervista alla scrittrice toscana Vanessa Marini sul romanzo “Le Ultime Ore”

Abbiamo intervistato la scrittrice toscana Vanessa Marini in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Le Ultime Ore” pubblicato da CTL Editore.

La narrazione inizia da un evento drammatico e violento. Si tratta dello stupro di gruppo di Anita dopo il quale si apre l’indagine del Commissario Carta per scovare il colpevole. Durante l’indagine facciamo la conoscenza dei vari protagonisti della storia, che si raccontano attraverso dei flashback. Veniamo così catapultati nel passato dove tutto è iniziato. Siamo nell’aprile del 1986 a Pripyat, in Ucraina. Anita ha 4 anni e abita, con la sorella gemella e i genitori, a due km dalla Centrale nucleare di Chernobyl. È la sera dell’incidente nucleare più grave della storia.

Ciao Vanessa, benvenuta sulle pagine di Fattitaliani. “Le Ultime Ore” è il tuo nuovo romanzo. Come è nato?

L’idea è nata durante una presentazione di un libro precedente. A questo evento in libreria era presente una collega che ha adottato una bambina russa 25 anni fa, l’ha cresciuta con amore fino all’età di vent’anni per trovarla poi morta in un albergo. La vicenda è rimasta con molti lati oscuri e la madre è ancora convinta di non aver ottenuto verità e giustizia. Poi ho lavorato sulla trama in modo che fosse verosimile ma di fantasia.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere la storia?

A scrivere la prima bozza meno di un anno ma per arrivare alla stesura definitiva ci sono voluti tre anni anche perché nel frattempo ho cambiato Casa Editrice.

Da quale idea nasce la copertina del libro?

La copertina di Fabiana Lualdi mi è stata proposta dalla mia editor Michela Tanfoglio e l’ho trovata stupenda. Io ho sempre pubblicato copertine artistiche, lo trovo un elemento distintivo per una pubblicazione. In passato ho utilizzato quadri di mio padre Mario Marini che ha uno stile coerente con l’immagine di Fabiana usata per l’ultimo libro. Quindi sono stata subito entusiasta.

Quale messaggio speri che i tuoi lettori colgano tra le pagine di “Le Ultime Ore”?

Io vorrei stimolare riflessione e scatenare emozioni. Trovo difficile concepire un romanzo che rinunci a una di queste due missioni. Il messaggio ha molta affinità con il concetto della “banalità del male”. Spesso comportamenti terribili vengono messi in pratica da persone comuni, insospettabili, senza particolari motivazioni o particolari problemi. Se per comodità si vuole pensare che chi maltratta la moglie, usa una prostituta, molesta sessualmente una ragazza, discrimina una donna sul lavoro sono mostri lontano da noi, uomini emarginati, uomini malati… ebbene sappiate che non è così. Sappiate che la violenza e la discriminazione contro le donne ha radici profonde ed è un fenomeno assolutamente trasversale che non consente zone sicure né spazi di autoassoluzione.

Quali saranno i tuoi progetti per questo 2022?

Mi dedicherò alla promozione del libro “Le ultime ore”. Inoltre sto lavorando a un nuovo libro sulla violenza istituzionale contro le madri, sempre in collaborazione con la Ctl editore e Michela Tanfoglio.


Fattitaliani

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