FRANCESCO MICHELI DEBUTTA A GLYNDEBOURNE CON ALCINA

Fattitaliani



L’incantevole mondo del capolavoro di Händel diventa un omaggio al teatro di rivista nello spettacolo in scena dal 2 luglio al 24 agosto.

Francesco Micheli (foto di Gianfranco Rota) è il quarto regista italiano a mettere in scena una nuova produzione operistica negli 88 anni di storia del Festival di Glyndebourne, la celebre kermesse dell’East Sussex inglese. Per il suo debutto, nell’edizione 2022, firma la regia dell’Alcina di Georg Friedrich Händel. Lo spettacolo, che avrebbe dovuto tenersi nell’estate 2020 e che venne posticipato a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid-19, è in cartellone a partire da sabato 2 luglio fino a mercoledì 24 agosto.


«Händel mette in scena un mondo al tramonto – dice Francesco Micheli – il mondo incantevole e nobile dell’epoca cavalleresca dell’Orlando Furioso di Ariosto, e lo fa con un’opera piena di magia e di effetti speciali. Ho quindi pensato questo spettacolo come un inno a ciò che di più magico ma anche di più concreto io conosca: il teatro. Il mondo dell’epica cavalleresca che tramonta si specchia quindi nel teatro di rivista, che ha conosciuto la sua massima popolarità tra gli anni trenta e gli anni cinquanta del secolo scorso, per poi essere travolta dalla modernità. In questo momento in cui il nostro continente rischia di esplodere – conclude Micheli – è salutare adottare, come santo protettore, un compositore tedesco, formatosi in Italia e affermatosi in Inghilterra».


L’ultimo italiano chiamato a realizzare un allestimento inedito nel Festival fondato da John Christie nel 1934 è stato Damiano Michieletto con Kát’a Kabanová di Leoš Janáček nel 2021. Prima di lui Franco Enriquez, con il suo Così fan tutte del 1971 e Franco Zeffirelli con l’Elisir d’amore nel 1968. Conosciuto in tutto il mondo, il Festival di Glyndebourne ospita annualmente circa 150 mila spettatori, che grazie all’intervallo di 90 minuti previsto per ogni opera possono godersi il tradizionale picnic nel giardino. Attualmente la guida del Festival è affidata a Gus Christie, nipote del fondatore, che oltre a tenere viva la tradizione operistica nella campagna del Sussex, porta le produzioni in tutto il Paese con il Glyndebourne Tour.

 

Accanto a Francesco Micheli nell’Alcina sono impegnati Edoardo Sanchi per la realizzazione delle scene, Alessio Rosati per i costumi e Bruno Poet per le luci. Le coreografie sono firmate da Mike Ashcroft. 

L’opera è diretta da Jonathan Cohen e David Bates (19 agosto), sul podio dell’Orchestra of the Age of Enlightenment. Protagonisti sul palco Jane Archibald nel ruolo del titolo, Rowan Pierce nei panni di Oberto, Samantha Hankey e Svetlina Stoyanova si alternano nella parte di Ruggiero, Beth Taylor è Bradamante, Soraya Mafi è Morgana, Stuart Jackson e Alastair Miles sono rispettivamente Oronte e Melisso.

Le recite di Alcina sono in programma il 2, 5, 8, 14, 17, 24, 27 e 30 luglio e ancora il 2, 4, 9, 15, 19 e 24 agosto.


Dopo il debutto a Glyndebourne, Micheli firmerà la nuova produzione de L’aio nell’imbarazzo che sarà messa in scena dal 20 novembre nella sua città natale, Bergamo, per il Festival Donizetti Opera di cui è Direttore Artistico.

 

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