Il Mediterraneo come casa comune di varie culture, firmato il manifesto per l'ecologia integrale

Fattitaliani

 

Gli squilibri ambientali, nonché quelli sociali aggravatisi a causa dell'epidemia e delle ripercussioni del conflitto in Ucraina, richiedono una risposta collettiva.

Pensato per far crescere il benessere e salvare l'ambiente del nostro pianeta, è stato firmato nella Cittadella delle Imprese di Taranto, sede della Camera di Commercio, il Manifesto per l’ecologia integrale - Carta di Taranto, al culmine di un lungo ed intenso lavoro partenariale avviato nel 2018, stilato per definire un nuovo paradigma di sviluppo. 

Un impegno ambizioso ed epocale che intende condurre all’applicazione dei principi dell’ecologia integrale nel governo delle città e nel modello di economia e d’impresa, con un respiro mediterraneo di rilievo storico, è stato sottoscritto dalla Pontificia Università Antonianum, Grande Moschea di Roma, Camera di commercio di Taranto, Ufficio GPIC dei Frati Minori d’Italia e Albania, Costellazione Apulia, Askesis, Happy Network e Centro di cultura Lazzati. 

Un Manifesto del confronto e dell’operatività, un Oikos (famiglia o casa) del Mediterraneo, già attivato per diversi segmenti progettuali, che ha messo in rete le istituzioni, l’università, la società civile, le imprese. 

Un sogno di dialogo e connessione che, a Taranto, è diventato realtà. 

È il Mediterraneo, il cuore dell’incontro fra i popoli che vi si affacciano, fra le diverse religioni, le culture, le prospettive e le concrete progettualità finalizzate al bene comune. 

All’incontro, oltre all’Ente camerale di Taranto, ha partecipato il prof. Giuseppe Buffon, direttore del Centro ricerca della Pontificia Università Antonianum di Roma, il prof. Nader Akkad Imam della Grande Moschea di Roma, insieme a S.e. dr. Abdellah Redouane, Segretario Generale Centro Islamico Culturale d’Italia  -  Grande Moschea di Roma, Fr. Francesco Zecca Responsabile Progetto Oikos e Coordinatore Ufficio Gpic – Compi di Taranto, il  prof. Wissam Abou Nasser, Presidente del Centro Mariano per il Dialogo Interreligioso del Libano, il prof. Salah Ramadan Elsayed Università Al-Azhar dell’Egitto, prof. Stefano Vinci, Dipartimento Jonico - Università di Bari ed il prof. Josep Cañabate Pérez, Università Autonoma di Barcellona.

“L'impegno della Camera di Commercio di Taranto su questi temi parte da lontano. Lavoriamo da molti anni sullo sviluppo sostenibile, sull’economia civile. Oggi è un momento davvero storico per la Camera di Commercio di Taranto, per la Cittadella delle Imprese, la casa dell’economia, la casa delle imprese, la casa dell’economia civile, all’interno della quale si incontrano oggi paesi del Mediterraneo per firmare questo manifesto per l’ecologia integrale che è una vera e propria carta di Taranto, che parte da qui per mettere insieme le diplomazie, le università, le città, le camere di commercio di tutto il Mediterraneo” ha riferito Francesca Sanesi della Camera di Commercio.

 

“E si parte delle relazioni umane – ha aggiunto il prof. Nader Akkad Imam della Grande Moschea di Roma - per questo viene rilanciato il dialogo con la rete francescana per il Mediterraneo che diventa una rete musulmana francescana del Mediterraneo. Ecco che il dialogo fra le sponde, al sud e al nord, cresce e cresce in modo molto proficuo”.

 

“È un manifesto interessante fatto di parole soprattutto perché le parole pensiamo che generino una sorta di dinamica, le parole non bloccano non fanno sistema, il sistema in genere blocca la realtà. Quindi una serie di parole per descrivere che cos’è l'ecologia integrale a partire proprio dalle parole come integrità, onestà, giustizia e poi soprattutto cura, la cura è quella che fa da collante” ha sottolineato il prof. Giuseppe Buffon, direttore del Centro ricerca della Pontificia Università Antonianum di Roma.

E Fr. Francesco Zecca Responsabile Progetto Oikos e Coordinatore Ufficio Gpic – Compi di Taranto, ha così concluso: ”Il manifesto è stato firmato da tutti i partner che hanno collaborato per l’elaborazione, Camera di Commercio, Pontificia Università Antonianum, Ufficio Giustizia Pace e Integrità del Creato dei Frati Minori d’Italia e Albania, Askesis, Costellazione Apuliae, Happy Network. Nella seconda parte ho presentato il progetto Oikos, il Centro per l’ecologia integrale del Mediterraneo. Partiamo da Taranto per immaginare e sognare un nuovo futuro del Mediterraneo”.

Il partenariato sarà impegnato nelle prossime settimane sul doppio livello delle relazioni istituzionali/diplomatiche e della strutturazione dei processi attuativi.

 

È indispensabile indirizzare l'agire imprenditoriale, quello di governo, nella direzione della sostenibilità e del benessere integrale, questo il messaggio che parte dalla carta di Taranto al Mediterraneo e al pianeta.

Vito Piepoli


Testo della Carta di Taranto

IL TESTO DEL MANIFESTO PER L’ECOLOGIA INTEGRALE – CARTA DI TARANTO

Convocati dallo stupore per la Bellezza della Casa comune, Terra, Madre che nutre e governa la fraternità umana.

Inquieti per il suo grido che si fonde con il gemito delle Vittime di ogni discriminazione, della nostra e della Futura generazione. 

Pronti a denunciare il dramma degli sconvolgimenti climatici, della riduzione della biodiversità, dell’emergenza rifiuti, del degrado. 

Abitiamo, custodendo con responsabilità creativa, una consegna da restituire arricchita alle Generazioni future. 

E riconoscenti verso la Bellezza del Vero e del Bene, avvertiamo il limite delle nostre professionalità e competenze e l’impellenza di un impegno per la cura della vita, vero traguardo dell’esercizio transdisciplinare della conoscenza e dell’azione. 

Vediamo l’intelligenza della correlazione insieme alla ricerca dei perché, convinti che non esiste verità senza condivisione, né “unità del sapere”, senza la giusta autonomia epistemologica di ciascuna disciplina, né l’inclusività senza l’integrazione di prospettive scomode o non organiche con la propria visione, preferendo ciò che conferma e rassicura, né l’interconnessione senza l’individuazione di forme di comunicazione che consentano lo scambio, il confronto, fino alla realizzazione della fraternità universale. 

Curiamo la visione di una nuova società civile, vocata a edificare la fraternità, cantata da Francesco di Assisi patrono dei cultori della casa comune. 

Curiamo la difesa del diritto di ciascuno di essere fratello di tutti, rispettato nella propria ricerca della verità, secondo i principi della propria fede, fondamento della speranza di un oltre che sarà vera comunione. 

Curiamo la fraternità tra le genti del Mediterraneo chiamate a edificare la casa della pace, mediante un nuovo paradigma del mercato e del lavoro, applicato da una impresa a servizio dell’essere umano, custode del giardino.

 

Fattitaliani

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