Marta Serafini ha vinto il Premio Montecatini di Giornalismo e Comunicazione, assegnato durante l'evento conclusivo del Bookfest 2022 alle Terme Tettuccio di Montecatini.
Dall'inizio dell'invasione russa,Marta Serafini è inviata per il Corriere della Sera in Ucraina da dove sabato 4 giugno giorno della Premiazione si è collegata in videochiamata con la sala Portoghesi delle Terme Tettuccio per salutare tutti i presenti, fra i quali i generali Vincenzo Camporini (già Capo di Stato Maggiore della Difesa) e Valter Cassar, Presidente della Giuria del Premio.
Giornalista professionista, la Serafini lavora al Corriere della Sera dal 2007. Ha scritto "Maria Giulia che divenne Fatima", instant book nato da una conversazione Skype con la prima jihadista italiana.
Si occupa prevalentemente di terrorismo e di relazioni internazionali. Nel 2016 ha fatto parte della commissione indipendente di Palazzo Chigi sul fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista in Italia. Con altre giornaliste del Corriere e della 27esima Ora, il blog dedicato alle questioni di genere, ha partecipato ad un’inchiesta collettiva sulla violenza sulle donne da cui è nato il libro "Questo non è amore", mentre Il suo ultimo libro è "L'ombra del nemico. Una storia del terrorismo islamista".
Il "Bookfest 2022" è la festa della cultura che assegna i premi letterari Cerruglio, Corsena, Tettuccio e Vega, tutti ideati e organizzati dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia (Unuci).
Il primo Premio a nascere è stato - 12 anni fa - il Cerruglio, da un'idea del Presidente della Sezione UNUCI di Lucca, Avv. Gabriele Focosi, ancora oggi anima di questa importante "festa del libro" insieme al giornalista Valter Cassar e con il supporto di soci ed amici.
Con il saggio "Navalny contro Putin" edito da Paesi Edizioni, Anna Zafesova ha vinto il 12° Premio Cerruglio. Il Premio è stato consegnato dal Generale Vincenzo Camporini, Presidente della giuria.
Secondo l'autrice, l'inizio della fine della Russia di Putin comincia il 20 agosto 2020, quando Alexey Navalny sviene su un aereo che lo sta riportando a Mosca da un tour elettorale in Siberia. È stato avvelenato da un agente nervino uscito dai laboratori militari sovietici, il Novichok. Ma sopravvive, e questo cambia tutto. Putin e Navalny sono così i due protagonisti di uno scontro politico - ma anche una battaglia culturale e un conflitto generazionale - che trent'anni dopo la fine dell'Urss torna a riproporre i dilemmi che il conservatorismo post-traumatico di Putin sembrava aver ormai rimosso: la libertà, la democrazia, la prospettiva di una Russia che sogna un futuro europeo, invece di un passato che oggi rende Mosca il faro dei reazionari e dei sovranisti di tutto il mondo.
Tutti gli autori finalisti sono stati presentati al pubblico dal giornalista Valter Cassar, presentatore storico della manifestazione culturale.
L'appuntamento è al prossimo anno con la tredicesima edizione di questo Premio di saggistica d'attualità, sempre nella splendida location dello Stabilimento Tettuccio di Montecatini Terme.