Sara Favarò presenta "L'Aquilone della Pace": la pace, scelta sulla quale basare ogni nostra azione futura. L'intervista di Fattitaliani

Fattitaliani



Mercoledì 11 maggio, alle ore 16,30, presentazione del libro “L’Aquilone della Pace” di Sara Favarò,  illustrato da Umberto Marsala, edito da Associazione “Villaggio Letterario”, presso l’UCAI nella Cripta della Chiesa di San Giorgio Genovesi, in Piazza Tredici Vittime n. 50, Palermo.
“L’Aquilone della Pace” è un albo interamente illustrato, di 80 pagine, scritto in italiano e con la traduzione in inglese, russo, ucraino e cinese. Il testo è destinato a tutti quelli che, a prescindere dall’età, dalla nazionalità, dal colore della pelle, dalla confessione religiosa e dall’appartenenza etnica e politica, ne condividono l’intrinseco significato di bisogno di pace e, nello stesso tempo, di farsi promotori di “educazione alla pace”, oltre ogni confine geografico, fisico, sociale, culturale e linguistico. “Dedico questa favola a tutti i bambini del mondo che non potranno leggerla e gioire dei suoi colori perché vittime della disumanità delle guerre. - dice Sara Favarò - Conflitti voluti da adulti che hanno perduto il loro cuore bambino e spargono semi di odio, innaffiati col sangue degli innocenti”. Fattitaliani l'ha intervistata.

Più un'esigenza personale o sociale la nascita di questo libro?

L’atto di scrivere è un gesto che soddisfa una particolare esigenza individuale, che è quella di comunicare. La comunicazione si avvale di diverse forme espressive che vanno dai gesti, alle azioni, dalla parola detta a quella scritta e alle diverse forme d’arte quali musica, arte pittorica, canto ecc. La parola che prima poteva essere ascoltata solo da chi era parte attiva o passiva di un cenacolo, ora si fa messaggio comune che veicola attraverso i social, i mezzi audio e televisivi, ma è nella scrittura che la parola resta impressa nel suo supporto che, nel caso dei libri cartacei, è rappresentazione di un presente che guarda al futuro, nel suo rimanere impressa e non solo sulla carta, ma anche nella memoria di chi legge e, per di più, con un vantaggio. Prerogativa che è propria della parola scritta: farsi latore di un messaggio che si offre alla comprensione di chi legge, secondo la sua capacità di acquisizione e/o della sua evoluzione mentale e spirituale. Ecco allora il miracolo dei testi per l’infanzia che, pur nascendo per un pubblico bambino, vanno bene per essere letti a qualsiasi età, in considerazione del fatto che, più evolute sono le facoltà individuali e più se ne esplorano i reconditi messaggi.

Nella traduzione in più lingue a che cosa si è fatto particolarmente attenzione nella salvaguardia del significato dell'albo?

Al valore della Pace che non deve essere visto come un traguardo, ma come un punto di partenza. Occorre che noi adulti educhiamo i nostri figli alla cultura della Pace, come scelta sulla quale basare ogni nostra azione futura.

Le illustrazioni di Umberto Marsala in che modo completano la narrazione?

Le illustrazioni di un albo non devono intendersi come raffigurazione di quanto scritto dall’autore, ma come un racconto collaterale che può suggerire idee, fare aggiunzioni, l’illustrazione è un altro tipo di linguaggio e come tale opera in piena libertà. Parola e segno danno vigore alla memorizzazione.

Trattandosi di una favola, quanto potrebbe essere realizzabile il fine nobile che persegue il libro?

È sicuramente realizzabile se ognuno di noi si adopera, con i mezzi che ha a disposizione, per farsi portatore di Pace, iniziando da se stessi. Giovanni Zambito.

Foto di G. Turdo

Dopo i saluti della Presidente della sede UCAI, Fulvia Reyes, interverrà la giornalista e scrittrice Alessia Franco che presenterà il volume. A seguire la professoressa Anna Rita Pinsino leggerà in inglese un brano tratto dall’albo illustrato. Sarà presente l’Autrice.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

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