Moà a Fattitaliani: canto e scrivo ciò che vivo, mi sorprende e non capisco. L'intervista


Uscito per McFly Dischi (distr. Ingrooves) il nuovo singolo di Moà dal titolo Frida, un brano pop che si ispira alla figura di Frida Khalo per raccontare una storia di amore, forza interiore e resilienza. Un pezzo dalle sonorità estive, ma che porta con sé la forza violenta della primavera che rinasce. Il testo nasce dalla penna di Moà e Andrea Mescolini su un beat di Davide Tagliapietra. Dice la giovane  cantautrice, originaria di Orvieto: Frida è la storia di un fiore nel deserto, una guerriera che ha trovato la forza di lottare fino alla fine. Non tutto finisce come ci auguriamo, ma ognuno di noi, in un modo o nell'altro, può rimanere per sempre, in un paio di scarpe o magari in una canzone. Con questa canzone  volevo raccontare una storia ben precisa, una persona che ho amato con tutta me stessa e che è scomparsa ormai da qualche anno. Ho inserito nel testo una figura così importante come quella di Frida Khalo perché avevo il bisogno di esprimere al meglio la resilienza e la forza interiore che ha avuto e  cercato la mia protagonista, il mio fiore nel deserto.

L'intervista di Fattitaliani
Mi sembra che Frida rappresenti più di un singolo per te. È così?
Frida è molto più di un singolo: è una promessa che finalmente sono riuscita a mantenere. Una perdita grande può creare un vuoto immenso, e quel vuoto va convertito in amore, in energia.
La mia Frida è stata una guerriera fino alla fine, un vero fiore nel deserto. Dovevo scrivere, volevo cantare solo per lei. 
Che cosa ti auguri che possa arrivare di te attraverso questa canzone?
Canto e scrivo quello che vivo, quello che mi sorprende, quello che non riesco a capire. Dopo ogni difficoltà ho cercato sempre di rialzarmi con un sorriso più grande di prima. Vorrei che arrivasse conforto, coraggio. 
Da dove e come nasce il nome d'arte Moà?
Moà nasce come canzone.
Scrivere quel testo per me è stato molto importante, sono entrata in contatto con qualcosa che sentivo finalmente mio.
L'espressione “Moooà" nasce da un ricordo d’infanzia; è un'espressione di puro stupore che era solito fare mio padre ogni volta che ci trovavamo di fronte ad un tramonto, piuttosto che ad una qualsiasi cosa suscitasse in noi meraviglia, curiosità. Potrebbe essere tranquillamente paragonato ad un “woow". 
Peter Pan per poter volare doveva tener stretto un pensiero felice, io per poter vivere bene devo tenermi stretto il mio “Mooà". Che non significa essere eterni bambini bensì non dimenticare mai quella scintilla di vita, pura, senza filtro, che abbiamo dentro, tra cuore e diaframma.
Studiare da bambina musica è stato più un piacere, una moda o un'imposizione?
Studiare musica già da bambina è stata una fortuna immensa. La mia famiglia mi ha sempre supportata in ogni maniera possibile, senza mai obbligarmi a nulla. La richiesta di iniziare a studiare fu mia. Sono partita con la chitarra classica e poco dopo ho aggiunto il canto.
A posteriori, puoi dire se e quanto ti abbia aiutato tale disciplina per essere quella che sei adesso artisticamente?
A posteriori certo che sì, anche se a dirla tutta non ho mai smesso di studiare. Quello che è Moà oggi come cantautrice è la somma dei percorsi che ha fatto.
La tua Orvieto rientra in qualche modo nella tua ispirazione? Come la influenza?
La mia Orvieto resterà sempre casa. Mi sono innamorata della musica grazie al festival di Umbria Jazz Winter ed oltretutto la sua tranquillità è perfetta per le fasi creative e i periodi di scrittura. Giovanni Zambito.


BIO:
Martina Maggi (in arte Moà) è una cantautrice, nasce ad Orvieto il 27 giugno 1995. All'età di cinque anni inizia a studiare chitarra classica. Si appassiona da subito ad ogni forma di pop music contaminata dal soul, dal rock e dal blues. A 16 anni entra a far parte dell'orchestra giovanile popolare diretta dal Maestro Ambrogio Sparagna, collaborando con artisti come Francesco De Gregori. In occasione dell’ Orvieto4evershow, condivide il palco con Andrea Bocelli, Sergio Sylvestre , ed Usher. Nel 2017  partecipa ad Area Sanremo classificandosi fra i finalisti nazionali. Il primo febbraio 2018 esce il suo primo inedito “Straordinario trip”, brano che vanta un ospite d'eccezione, l'inconfondibile sax di James Senese, Napoli Centrale. Ospite con Mogol, della Hosteria della Musica alla Ferrovia in occasione della Milano Music Week 2018. Nel 2019 partecipa al music game “All together Now” in onda in prima serata su Canale 5 , riceve ottimi consensi da parte del pubblico e della giuria , totalizza subito i cento punti che le permettono di accedere in finale. Pochi mesi dopo compare sul palco di X Factor e si esibisce al piano interpretando Formidable. Ottiene  quattro sì da parte dei giurati e la standing ovation del pubblico guadagnandosi l'accesso  ai Boot-Camp  dove interpreta una ballad di Tracy Chapman. A dicembre 2020 Martina  prende il nome d' arte Moà ed esce al pubblico con un brano inedito interamente scritto in inglese “We'll Run”, una sorta di preghiera ispirata al periodo storico ricco di stravolgimenti. A settembre 2021 esce invece “Carnevale”, una produzione di D. Tagliapietra , un  brano che descrive con ironia la poca autenticità dei rapporti al giorno d'oggi. Attualmente  Martina è impegnata in nuova produzione discografica firmata Davide Tagliapietra e Andrea Mescolini, alla ricerca di un indirizzo autentico e più incline al suo essere artista e cantautrice. È stata vincitrice di Area Sanremo 2021 con il brano “Sirena senza coda". 

 
Fattitaliani

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