È in radio “Manaleak” il singolo d’esordio di Melanya, disponibile in digitale (Crisler Music Publishing /Believe), brano contaminato ed eccentrico che cerca di far emergere i sogni che si hanno, individuando gli strumenti per poterli realizzare.
Il brano si incentra sulla lotta con noi stessi. Spesso non siamo bravi ad essere forti quando è necessario esserlo. Troppe volte abbiamo paura. Questa è una canzone che vede protagoniste diverse figure con una personalità importante, figure che per lo più appartengono al mondo della fantasia, che crediamo debba rimanere intatta anche in età adulta.
«Ho scelto di interpretare questo brano, che ho scritto con mio
fratello Mattia e con Valerio Liboni, perché è nato un po’ da solo e io
credo che quando le cose nascono in questo modo sono sicuramente quelle più
giuste – racconta Melanya – infatti rappresenta tutte
le parti di me. La parte fragile, la parte forte, la parte sognatrice. Credo
rispecchi ogni persona. Ognuno di noi ha caratteristiche che lottano tra di
loro e cercano di venir fuori nel momento più opportuno. Il brano è il terreno
di scontro, il ring e la persona che devi affrontare sei tu.»
«Il video è stato realizzato a Bracciano in un bosco e in un teatro,
regia di Matteo Montagna, e rispecchia completamente le nostre personalità
- prosegue Melanya - ciò che lega ogni personaggio del
video è un trono. Il trono rimane sempre lo stesso. Ma se vuoi essere chi vuoi
essere basta schioccare le dita. Abbiamo cercato di rappresentare personaggi
forti che ci hanno dato, a noi in primis, la forza di combattere tutte le
insicurezze che, da esseri umani, si hanno quando ci si mette a nudo. Ed è
proprio questo il senso ultimo della canzone. Ogni personaggio ha il suo
costume e la sua personalità; ma ha anche dei nemici. Qual è il nemico più
forte che possiamo incontrare? Noi stessi. Quella voce interiore che ti
sussurra “non ce la farai” o “non sei abbastanza”. Purtroppo oggi la società in
cui viviamo non aiuta a non sentirsi così. Troppi stereotipi, troppi canoni
estetici che pensiamo di dover seguire; questa canzone è un invito a tirare
fuori la nostra vera personalità e a non permettere a nessuno, neanche a noi
stessi, di farci sentire così. Non sono presente solo io nel video ma ci sono
anche quattro fantastici ballerini Gonzalo Martinez Jose Alberto, Ramon Acosta
Johnny Michael, Campana Duvergel Carlos Miguel e Solorzano Mesa David su
coreografie di Ramon Acosta Jhoonys Ivan, che mi hanno accompagnata nella
riscoperta delle mie diverse personalità. Devo dire che è andato tutto
benissimo durante le riprese ma il fatto di aver rotto (non appositamente)
quasi tutti gli oggetti di scena nel momento preciso in cui non ci servivano
più è stata la cosa più strana. Se fossero caduti qualche minuto prima sarebbe
stato problematico girare alcune scene.»
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