Obliquità. Elogio della slealtà è il titolo dell’ultimo libro dello scrittore e giornalista siracusano di nascita e milanese d’adozione Silvio Aparo, pubblicato con Novalogos per la Collana Varia (Filosofia).
Quest’opera
nasce per caso dopo essersi imbattuto nella parola OBLIQUITÀ ed essersi chiesto
come mai per Obliquità intendiamo qualcosa di ‘scorretto, sleale, non lineare’?
Se la
posizione del Cuore è obliqua, l’asse della terra è obliquo, le esperienze più
intense ed interessanti della vita sono oblique, compiendo giri lunghi ed articolati
prima di giungere a compimento, perché ci hanno insegnato che Obliquo è
sinonimo di scorretto?
Un grande inganno che parte fin dai banchi di scuola, dai precetti di maestri e genitori, e si conclude, se si conclude, con la fine della nostra esperienza terrena.
Un breve saggio che ha richiesto due anni di stesura, una plaquette, ma denso di significati e spunti di riflessione. Una bibliografia importante a corredo completa un’indagine scrupolosa, curiosa, interessante e divertente da leggere.
Silvio, si sono pubblicati diversi
saggi sul “Pensiero Obliquo”: in qualche modo ti hanno influenzato?
Sono state tante le letture che
hanno contribuito a influenzare il mio pensiero. Dalle opere di economisti come
Kay e Lindblom, a quelle di neuroscienziati come Damasio o Searle, dai grandi
filosofi del passato come Democrito a quelli del presente. Cattedrali del
pensiero erette a sfidare il caos.
Quali studi hai dovuto prendere in
mano per documentarti e scrivere le pagine del tuo libro?
Per lo più si
tratta di libri ed articoli di filosofia, neuroscienze e fisica. Dalla
filosofia democritea al principio di indeterminazione, dall’infinitamente
piccolo all’infinitamente grande. Tutta la realtà è permeata da un profondo
senso di mistero che merita di essere indagato.
Cito testualmente: "L’Obliquità è la via verso la ribellione, la slealtà nei confronti di un sistema in disfacimento". Cosa significa esattamente?
La slealtà rappresenta il tentativo di riprendere la giusta direzione in un
mondo di per sé già sleale. La realtà che ci circonda, congestionata dal denaro
e dagli interessi di pochi, pronta a chiedere lealtà e correttezza, produce
solamente diseguaglianze. Tutta la natura è imperfetta. L’evoluzione è la prova
che sono e saranno sempre i continui tentativi di aggiustamento a rendere
possibile la vita. Niente e nessuno nasce risolto. Persino il big bang
scaturisce da un atto di ribellione. Ogni cosa ci invita alla slealtà, intesa
come volontà di cambiamento per una migliore compatibilità con la vita stessa.
In
chiusura, c’è un concetto, oltre quello dell’obliquità, su cui stai riflettendo
e che potrebbe essere lo spunto per il prossimo saggio?
Sto lavorando
al concetto di “Predizione”. Sono affascinato da parole che fanno vibrare la
ragione e le emozioni. Tutta la nostra esistenza è immersa in un costante e
continuo rapporto di causa ed effetto. In ciò che viene prima e in ciò che
accadrà dopo, e la cosa ancora più sorprendente è scoprire che impieghiamo
molto del tempo che abbiamo a disposizione in questa vita per cercare di capire
quello che accadrà tra un’ora, tra un giorno, un mese o un anno. Siamo mossi
dal desiderio di anticipazione e immersi nella prossimità.