Persone naturali e strafottenti di Giuseppe Patroni Griffi dal 20 aprile in Sala Umberto

Fattitaliani


“La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo”: così il Corriere della Sera con Franco Cordelli ha

salutato il ritorno in scena, nell’anteprima del 2018, del nuovo e originalissimo allestimento di

Persone naturali e strafottenti, l’opera più controversa e fra quelle di maggiore successo di

Giuseppe Patroni Griffi.

Una tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche,

cinismi, ironia tagliente e surrealismo, in perfetto equilibrio fra Eduardo e Ruccello, e ancora

attualissima nella sua geniale spudoratezza.

Un cast unico, non convenzionale e proveniente dai mondi teatrali più variegati è il cuore pulsante

di un’operazione destinata a far parlare di sé: Marisa Laurito accetta la sfida di dare voce e corpo

al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla grande drammaturgia d’autore e

inaugurando una nuova stagione della sua lunga carriera; Giancarlo Nicoletti, presta la sua

attorialità unica e la sua esperienza di uomo di teatro a 360° al travestito Mariacallàs e il Premio

Ubu Giovanni Anzaldo interpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia.

Completa il cast il poliedrico Livio Beshir, attore con numerose esperienze teatrali,

cinematografiche ma anche nella conduzione televisiva.

SINOSSI

Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la

padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra

rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca

dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle

paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni

subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro

solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni,

recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

NOTE DI REGIA

C’è, in questo testo del 1973, un sottobosco di attualità così tangibile e una poetica di fondo così

lucida e disincantata, da farne a tutti gli effetti un testo ancora fortemente contemporaneo, e perciò

di teatro necessario. Emarginazione, violenza, distanze socio-culturali, violenza sessuale e

psicologica, la ricerca continua di un altro che non esiste: la drammaturgia di Patroni Griffi è cruda

e ironica, scandalosa e poetica, verbosa e visionaria.

Ne viene fuori una tragicommedia dal sapore post-eduardiano e pre-ruccelliano, col respiro di un

periodare socio – poetico, che fra cinismi, grettezze e turpiloqui ci restituisce lo squarcio di un’altra

Napoli – non più la cartolina buona per i turisti, ma tutta la sbordante umanità di un “vascìo”, che

diventa, immediatamente, un altro mondo, un’altra realtà, una dimensione fuori dal tempo e dallo

spazio.

Un non luogo dove, fra la comicità e il grottesco, si discute – immensamente e inconsciamente -

del mondo, degli esseri umani, del sesso e della razza. Tutto questo fra i fuochi della notte di

Capodanno, mentre un uomo bianco ha un’emorragia di sangue del sedere, poiché penetrato con

forza da un nero: una fotografia definitiva e profetica delle paure intime dell’Occidente nazionalista

di oggi.

Da questo sudore di corpi costretti coattivamente alla ricerca della propria felicità o del proprio

illusorio, riscatto, entro le mura di uno spazio vitale / non vitale, l’intuizione di farne uno spettacolo

concreto, dal gusto e sapore quasi cinematografico, che si serva della realtà per declinarla in

astrazione, in un’esperienza di teatro diretto, e non filtrato dalla convenzionalità rappresentativa.

Con il fine ultimo di mettersi accanto all’autore, e non davanti, in un rapporto di dialettica e

relazione: per tradurre, declinandola nel contemporaneo, una drammaturgia così sofisticata e

imponente, e troppo spesso sottovalutata.


SALA UMBERTO

mercoledì - sabato h. 21.00 / domenica h.17.00

Via della Mercede, 50, 00187 Roma - prenotazioni@salaumberto.com

prezzo biglietto da 28€ a 17€ - disponibili su www.salaumberto.com - www.ticketone.it

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