Luigi Ballarin, dal 28 aprile le “magnifiche architetture” in mostra a Sarajevo: arte come ponte tra Oriente e Occidente

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L'artista italiano Luigi Ballarin è a Sarajevo per la prima volta con la mostra "Magnifiche architetture". La mostra sarà ospitata dalla Madrasa Gazi Husrev-Begova, con il contributo dell'Ambasciata della Repubblica Italiana a Sarajevo. Le opere saranno esposte nella prestigiosa sede museale Gazi Husrev-Begova Hanikah tra il 28 aprile e il 12 maggio 2022.

LE OPERE IN MOSTRA - Nella mostra curata da Beste Gürsu, vedremo come Luigi Ballarin costruisce meticolosamente sottili ponti tra le radici dell'arte occidentale e quella orientale. Ballarin fonde le tradizioni e le culture comuni alle civiltà e le trasferisce sulle sue tele. Durante tutta la sua vita artistica, ha rafforzato la sua arte e le connessioni che ha stabilito con l'arte utilizzando la struttura pluralista e multiculturale tra Oriente e Occidente. Dopo la mostra “Magnifiche Culture” tenutasi in Qatar nel 2020, in cui esprime le culture e le civiltà di cui si è nutrito, ora tiene per la prima volta in Bosnia-Erzegovina la mostra "Magnificent Architectures".

Per le mie opere mi ispiro alle antiche e tradizionali forme decorative per esprimerle in chiave moderna grazie a due grandi scelte: il ‘concept’ e lo stile – spiega l’artista - Grazie alle tecniche miste e all’uso dell’acrilico e dello smalto rendo insolite le mie decorazioni, imprecise da vicino ma perfette da lontano. Questa geometria infranta è una delle chiavi della mia espressione artistica e vuole significare che se tutto fosse perfetto e prevedibile non emozionerebbe. Il ‘Concept’, invece, è il parlare del ‘sacro’ in chiave rinnovata: mi piace infatti definirmi ‘composto ma trasgressivo’, perché riesco con la mia tecnica a comporre quadri complessi, come tappeti o moschee, senza però infrangere il divieto di iconoclastia musulmana, con le sue geometrie racchiudenti decori.”

IL PROGETTO - Questo progetto costituisce un esempio per i ponti di dialogo interculturale stabiliti tra 3 culture diverse poiché l'artista è italiano e il curatore è turco, si sono riuniti in Bosnia ed Erzegovina. La mostra "Magnifiche architetture" di Luigi Ballarin; ospitata dalla Madrasa Gazi Husrev-Begova, sostenuto dall'Ambasciata della Repubblica Italiana a Sarajevo, in collaborazione con IKASD Istanbul Intercultural Art Dialogues Association e Tabularasa Transnational Art sarà pronta ad incontrare gli amanti dell'arte il 28 aprile 2022 – 17.00 a Gazi Husrev-bey Madrasa / Gazi Husrev-bey Hanikah. La mostra è visitabile dal 29 aprile al 12 maggio 2022 dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Per informazioni dettagliate: bg@bestegursu.com.


LE PAROLE DEL CURATORE E DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA IN BOSNIA ED ERZEGOVINA - 
Luigi Ballarin trasferisce nelle sue tele delle terre con grande amore, anche se non le ha mai viste – spiega il curatore della mostra Beste Gursu - Trasmette e fa percepire alle persone lo spirito che incorpora nelle espressioni astratte. Nelle sue opere vediamo sempre mistero, amore, pazienza, rispetto, ampiezza, esperienza e giustizia in modo trasparente. Semplicemente ci mostra e ci racconta le sue idee enfatizzando la percezione visiva. Credo che la mostra che Ballarin ha preparato, ispirandosi alla Bosnia Erzegovina, che ha ospitato molte civiltà nelle sue terre e suscitato ammirazione con la sua ricca architettura, costruirà ponti importanti”.

La mostra, oltre ad essere pienamente coerente con la diplomazia culturale dell'Italia nel Paese, rappresenterà un'occasione cruciale per molti cittadini bosniaco-erzegoviniani di scoprire l'opera di un artista la cui carriera è saldamente radicata nel Vicino Oriente oltre che in Europa – afferma Marco Di Ruzza, Ambasciatore d'Italia in Bosnia ed Erzegovina - Sono inoltre fiducioso che le “Magnifiche architetture” rappresenteranno un'occasione di scambio e collaborazione tra artisti italiani e bosniaco-erzegoviniani che durerà nel tempo”.



BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA - 
Luigi Ballarin inizia la sua carriera artistica negli anni ‘90 a Venezia; nel 2000 si trasferisce a Roma e, dopo un invito per una mostra personale, si innamora di Istanbul. Attualmente vive e lavora nelle tre città, creando un unione tra culture diverse con un linguaggio unico e originale. La sua arte è infatti unione tra Oriente e Occidente e sintetizza in immagini iconiche le suggestioni delle arti minori, che percorrevano i cammini degli scambi commerciali e dei viandanti, e fondevano le diverse tradizioni: le decorazioni delle maioliche, lo smalto delle oreficerie, i ricami dei tessuti preziosi.


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