Francesco Gabbani in top ten: parla il suo sosia, Alessandro Cucinotta

Fattitaliani



Si chiama “Volevamo solo essere felici” il nuovo singolo di Francesco Gabbani, che anticipa il suo nuovo e omonimo album in uscita il prossimo 22 Aprile. Alessandro Cucinotta lo promuove a pieni voti: 
“Gabbani riesce a parlare di emozioni mai banali in modo semplice. Volevamo solo essere felici è proprio una bella canzone, che ti regala un pizzico di malinconia, un piccolo nodo in gola”.

Uno dei temi preponderanti nel pezzo è la disillusione. Tu l’hai mai provata?

Un momento specifico che io ricordi, non c’è. Con l’esperienza ho imparato tuttavia a non aspettarmi più nulla dagli altri. Abbiamo tutti questo maledetto vizio di voler avere sempre la ragione dalla nostra parte, solo per il gusto di sentirci vincitori. Ma in certe situazioni non esistono vincitori, bisognerebbe imparare solo a rispettare un punto di vista diverso dal nostro, senza tentare di “scavalcarlo” e senza sentirci in alcun modo attaccati.

Anche nelle situazioni più dure, però, la speranza riesce sempre a trovare una strada, come “una lampadina fioca accesa in fondo a una bottega”.

Ti sembrerà autoreferenziale, ma io la mia lampadina fioca l’ho sempre cercata in me stesso. Siamo noi insieme la nostra forza e il nostro nemico peggiore. Dobbiamo poi essere grati alla vita per le opportunità che ci offre ogni giorno, e da qui ripartire sempre, per rendere il nostro e l’altrui cammino un po’ meno faticoso.

“Volevamo solo essere felici” è una canzone notturna. Tu in quale momento della giornata riesci a stare meglio con te stesso per riflettere?

Ho preso la sana abitudine di svegliarmi la mattina molto presto, attorno alle cinque: pianifico la giornata, faccio attività fisica. Vedere il sole sorgere e la natura svegliarsi mi aiuta a godere meglio delle meraviglie che la Natura e la Vita ci offrono e così cogliere anche la necessaria energia positiva per affrontare al meglio tutto quello che ho davanti.

Cos’è per te la felicità? L’hai trovata?

La felicità è in tutto ciò che facciamo, nelle cose grandi e in quelle più piccole, che poi piccole non sono: nel sorriso dei propri genitori, in un bacio della persona amata, nel conforto di un amico, in tutto quello che ci appaga sul lavoro. L’ingrediente più importante, lo dicevo prima, è la gratitudine. L’energia positiva è un circolo virtuoso che si alimenta quotidianamente.

Curiosità: hai mai scritto canzoni di tuo pugno?

Purtroppo no. Anni fa, però, scrivevo degli aforismi sugli argomenti più disparati. Forse se ne mettessi insieme qualcuno, verrebbe fuori una canzone.

 

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