Nell’elegante dimora di Palazzo delle Arti
Beltrani a Trani (BT), illuminato con i colori della bandiera ucraina in
segno di solidarietà e vicinanza nei confronti del popolo ucraino, è stata
presentata la mostra di Tarshito “Il Sentiero del Viandante Innamorato”,
Nomadismi spirituali e intellettuali alla ricerca di nuove
geografie dell’arte e della vita, a cura di Enrica Simonetti. L’esposizione itinerante in
Puglia, promossa dai Poli biblio-museali di Puglia e dal Dipartimento Turismo,
Economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia, sarà
di
scena a Trani dal 26 febbraio al 25 aprile 2022. L’inaugurazione si è
svolta alla presenza dello
stesso artista, di Grazia Di
Bari, consigliera delegata per le politiche culturali della Regione
Puglia, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della
cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia, Amedeo
Bottaro, sindaco della città di Trani, Nancy Dell’Olio, ambasciatrice
di Puglia, Enrica Simonetti, curatrice della mostra e Daniela Gagliano
della Gagliano Edizioni, editrice del catalogo della mostra, i cui interventi
sono stati introdotti da Luigi De Luca, coordinatore dei Poli biblio-museali della
Regione Puglia.
Un happening ha sorpreso i convenuti. Una performance
che ha preceduto la visione della stessa mostra con protagonisti l’artista Tarshito,
il pubblico e il mezzosoprano Tiziana Portoghese che, accompagnata dalla
fisarmonica di Francesco Palazzo, ha interpretato in aramaico il Salmo 53 della
tradizione ortodossa, in cui si invoca la protezione dai nemici, e in sanscrito
il Gayatri mantra della tradizione indovedica, invito ad essere illuminati
dalla saggezza divina, mentre una tela veniva
srotolata e innalzata al cielo in segno di preghiera e comunione tra
popoli nell’androne all’aperto del palazzo storico.
Laureato in architettura alla facoltà
delle Belle Arti di Firenze, Tarshito è un autorevole interprete e docente di
design. Un centinaio delle sue originali creazioni sono accolte dagli Istituti
Italiani di Cultura di Città del Messico e Rabat (Marocco), Seul (Corea del
Sud) e Lima (Perù) e vengono ospitate dalle gallerie Arts of Earth e Art
Konsult di Nuova Delhi e The Edge a Dacca, nel Bangladesh.
Il valente protagonista dell’evento
figurativo è un lupo solitario, non riconducibile ad alcuna corrente espressiva
dei movimenti odierni. L’emozionante errare della sua arte è simbolo ed
inquietudine interiore, cosmopolitismo e sintesi estetica. Il viaggio del
maestro non è solo geografico. L’intellettuale cosmopolita di origini pugliesi
arabesca il suo concetto filosofico in una lenta cosmogonia, che dall’universo
fluisce verso la Terra. In questa lenta e maestosa purificazione di ricerca
dell’alimento del proprio spirito da convertire in segno, Tarshito individua la
primaria chiave di lettura del percorso figurativo, che abbatte steccati e
confini culturali.
L’uno abbraccia il tutto senza remore e pregiudizi, in questo crogiolo di anime e religioni, filosofie e antiche civiltà, che il pensiero ha voluto mirabilmente unire in un progetto ambizioso e maestoso.
“Il Sentiero del Viandante Innamorato” è
una mirabile opera di tela grezza della lunghezza di dieci metri e ottanta
centimetri.
Il maestro ed i preziosi collaboratori hanno
elaborato un nuovo mondo aperto e libero, che non contempla le divisioni ed i
confini, i reticoli di filo spinato e le frontiere. I suoi artigiani sono
indiani e tibetani, pugliesi e sardi. Si riconoscono nella filosofia intrisa di
straordinarie culture e civiltà del passato, che quasi dettano le linee ed i
contorni di questo bianco, grigio e nero intarsiato di acquarello e china, in
un mistico e spirituale pellegrinaggio di molte tappe, questa volta vivace e variopinto,
rappresentato con le tradizionali tecniche degli artisti residenti nei luoghi
del mondo attraversati da Tarshito durante il suo ‘viandare’ artistico. Tutti
sulla stessa terra, per percorrere insieme un cammino di ricerca artistica e
spirituale. Una mappa del Mondo re-inventata “ad arte”.
Tarshito è stato un viaggiatore paziente e ostinato,
che in questo lento cammino di conoscenza ed elevazione ha costruito la sua
cifra.
Il Sentiero nasce idealmente nel luglio del 2017.
Il maestro pugliese parte a Guadalupe
Ocotàn, in Messico. Qui incontra una comunità di artisti Huichol. In
questa esperienza, si confronta con Saul Eleuterio Carrillo, cultore e studioso
di riti e tradizioni arcaiche.
Nel tempo il peregrinare di Tarshito si
avventura in luoghi affascinanti e ricchi di contenuti storici ed etnici. In India,
conosce Vengat Rhaman Singh Shyan di Bhopal, una grande artista di origine
dravidica Gond.
Il sentiero poi si inerpica alle porte
del cielo, sulle montagne del Nepal. A Katmandu, il maestro italiano
apprende tanti rudimenti da tre monaci tibetani Lobsang Kunkhyap, Lobsang
Kunphen e Lobsang Yangdak.
Sulle rive del Rio delle Amazzoni, nella
località di Pucallpa in Perù, Tarshito incrocia la dimensione artistica
della pittrice di matrice shipibo Lasenia Canayo Garcia ed è notevolmente
impressionato.
È poi in Bangladesh, a Jessore, con Totini Saha
e il suo gruppo di ricamatrici. Prosegue in Marocco, ad
Assilah con il calligrafo Sadik Haddari ed infine, in Corea del Sud a
Seul con l’artista Son Oe Ja. Queste le aree geografiche che si sono
intrecciate disegnando la traiettoria di un cammino simbolico in cui persone,
culture e territori, riuniti nell'arte, hanno celebrato il loro incontro e
hanno condiviso sulla stessa tela le proprie tradizioni, i miti più antichi e
le leggende dei loro popoli. L’intuizione
di Tarshito conosce il denominatore comune di un filo invisibile, che unisce
idealmente le suggestioni di sette “mondi”, le sensibilità millenarie e le
moderne, le culture asiatiche e le andine, l’Oriente e l’Occidente.
L’arte è fatica e sofferenza. L’orizzonte
delle nuove forme è il prodotto degli studi meticolosi e delle aperture
all’altro, l’esame della storia dei popoli ed il retaggio di ancestrali dettati
religiosi, dei quali le opere di Tarshito sono permeate. La sua arte, ora di
scena a Palazzo Beltrani, racchiude questo messaggio. Non sono solo l’abile
artigianato e la pregevole maestria tecnica, che rendono imperdibile la mostra
a Palazzo Beltrani. Dal bellissimo borgo pugliese, l’opera si presenta ed
intreccia esperienze e vite, terre e culture, civiltà e culti. Dall’ammaliante
cornice di Trani il progetto si sposterà a Roma verso il Museo delle Civiltà,
dal 6 maggio al prossimo 30 giugno 2022.
In questi angosciosi anni di solitudini e
pandemie e con la minacciosa guerra dell’est europeo, “il Sentiero del
Viandante Innamorato” è un lungo respiro di armonia ed orizzonte, che ci
riconduce ai portolani di età moderna e traccia la singolare traiettoria
esistenziale della nostra rotta.
La mostra sarà
visitabile dal 26
febbraio al 24 aprile 2022 tutti i giorni, dal martedì alla domenica, ad
esclusione del lunedì, dalle ore 10:00 alle 18:00.
Per prenotare è disponibile la nuova app
Palazzo Beltrani che si può scaricare gratuitamente dagli store Apple e
Google, sia per tablet che per smartphone, oppure cliccando al seguente link: https://www.palazzodelleartibeltrani.it/app-audioguida/ oppure
telefonando al numero 0883500044 o mandando una e-mail a info@palazzodelleartibeltrani.it. È possibile acquistare i
biglietti direttamente presso il botteghino del Palazzo delle Arti Beltrani.
È necessario inoltre essere in
possesso del Green pass come da attuale normativa anti-Covid in vigore.
Ingressi: 8,00 euro
ticket intero; 5,00 euro ticket ridotto over 65, docenti, minori, studenti, associazioni convenzionate.
Nel biglietto di ingresso è inclusa la
visita alle collezioni della Pinacoteca Ivo Scaringi.
Palazzo delle Arti
Beltrani, Centro Culturale Polifunzionale, via Beltrani 51- Trani (BT)
Bio
Tarshito
Nato in Puglia
nel 1952. Si laurea in Architettura alla Facoltà di Firenze nel 1979. Dal 1998
insegna Design nelle Accademie di Belle Arti.Tarshito
non appartiene a correnti, è un outsider delle tendenze e un insider di quel
flusso di ispirazione e sollecitazioni che, detto secondo le sue modalità, dal
Cielo scende sulla Terra. Adotta materiali e simboli che appartengono a
tradizioni e culture antiche, ma il suo lavoro aderisce al presente e vuole
contribuire a costruire il futuro. Aperto ad ogni tecnica, le padroneggia tutte
senza possederne alcuna, in grado come è di trasferire la propria ispirazione a
bravi artigiani, siano essi pugliesi, tibetani, indiani o sardi, che diventano,
come per incanto, i suoi alleati. Insieme tendono al miglior risultato,
progetto e messa in opera hanno uguale valore, indissolubili e reciprocamente
necessari.
Clara Mantica