Quella del padrino o della madrina è una figura che si è svuotata di senso?
Certamente. Nel passato, soprattutto nella Chiesa antica, era significativa. Oggi è diventata una figura che ha creato problemi, anche in persone che non danno una testimonianza di fede profonda. Ci sono stati casi di ipocrisie e di falsità: molte persone, ad esempio, non hanno rivelato la loro condizione di divorziati-risposati o di essere lontani dalla fede e dalla pratica religiosa. Abbiamo notato che tutto era diventato apparenza. E poi c’è da sottolineare che il Codice di Diritto Canonico non impone, nelle celebrazioni, la presenza di un padrino e di una madrina.
Anche la scelta era diventata formale?
Veniva fatta in modo emotivo e, a volte, infantile. Più volte mi è capitato che mi venisse richiesta la dispensa dall’età utile per il padrinato per compagne di classe di dodici anni o per amichetti di giochi. Neanche i cresimandi si rendono conto di qual è il vero ruolo dei padrini e delle madrine.
E poi, quasi sempre, i padrini e le madrine scompaiono dopo la cerimonia, quando, invece, dovrebbero accompagnare per tutta la vita la persona che è stata loro affidata...
Le porto un esempio concreto. A giugno, quando avevo annunciato l’intenzione di emanare questo decreto, una persona mi ha incontrato e mi ha detto: io non vedo il mio padrino da quarant’anni. Quindi, abbiamo preso atto di una situazione già conclamata occupandoci della dignità dei sacramenti e del valore della testimonianza cristiana che non può essere abbandonata.
La figura dei padrini e delle madrine potrà essere recuperata?
Dipende molto da noi. Siamo stati noi - preti, vescovi e comunità cristiana - ad assistere allo svuotamento di senso di queste figure senza opporre alcuna resistenza. Quando ci siamo accorti che i padrini e le madrine si erano trasformati in figure coreografiche, buone solo per fare un bel regalo, avremmo dovuto reagire per invertire la tendenza. Non abbiamo fatto nulla e ora dobbiamo avere il coraggio di mettere un punto fermo e di ricominciare con la presenza dei catechisti e di coloro i quali preparano alla Cresima e ai sacramenti dell’iniziazione cristiana. Valorizziamo tali figure facendo comprendere quanto siano importanti anche nel cammino di apprendimento e di testimonianza del cresimato o dell’iniziato adulto. Se poi, un domani, qualcuno vorrà recuperare dal punto di vista dottrinale e teologico la figura dei padrini, ben venga: ma si deve ridare loro un vero senso compiuto.
Vatican News, 4 gennaio 2022