Si contraddistingue per stile di drammaturgia, è un testo più maturo e completo, un'analisi più approfondita.
Quale linea di continuità, invece, porta avanti?
Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro?
No perché di solito bado più alla sostanza del testo, ma non sempre immagino gli attori, spesso penso più alle persone che agli attori.
È successo anche che un incontro casuale ha messo in moto l'ispirazione e la scrittura?
Mi ci ritrovo molto perché il teatro d'avanguardia è illuminante e molto spesso anacronistico e precursore dei tempi.
Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale...
L'ultimo spettacolo visto a teatro ?
Mi avrebbe fatto sognare avere Carmelo Bene in un mio spettacolo, la sua follia attoriale, lui sarebbe stato perfetto per un mio spettacolo
Febbre di Sarah Kane.
Mi farebbe piacere in generale giudizi positivi sul testo più che sul fattore estetico della scena.
Avere attori incapaci in scena.
Riflettere su tutto ciò che ci sta capitando, a livello umano.
Trattandosi di mettere in scena sensazioni ed emozioni che ognuno di noi ha vissuto e che vive tutt'ora, LE TA ME, nel complesso rispecchia tutto ciò. La scena del finale forse, nella sua follia è quella che rispecchia più di tutto questo. Giovanni Zambito.
LO SPETTACOLO
LE TA ME nasce dalla necessità di mettere alla prova il nostro stato mentale dopo varie sofferenze sopportate nel periodo della pandemia.
Protagonisti sono tre giovani, anime quasi disperse senza più un punto di riferimento.
Quello che accade tra le persone potrebbe tranquillamente essere il risultato di ciò che abbiamo provato nei tre mesi di lockdown, da marzo a maggio del 2020.
Ogni comportamento dell'uomo appare insolito, che ruolo potrebbe avere la follia? Che cosa abbiamo imparato da tutto questo?
Un dibattito tra chi è ancora fiducioso (con riserva) e chi ha perso ogni speranza durante il primo lockdown.
Una retrospettiva sulle nuove emozioni nate nel periodo della pandemia e il risultato di ciò che sta accadendo tra le persone.
I dialoghi si susseguono accompagnati da una chitarra elettrica vibrante che funge da filo conduttore tra le due fasi: lockdown e nuova libertà. Le note della chitarra, a volte, danno l'impressione di non finire mai, esattamente come quello che al momento percepiamo nel quotidiano.
Una pièce che scava nel nostro quotidiano, nelle nostre menti, nell’attualità, nella società pervasa da questi tempi incerti.
Nicholas Gallo: classe ’85, dopo aver fatto un percorso attoriale collaborando tra gli altri con Ugo Pagliai, Paola Gassman, Roberto Herlitzka, Sergio Pisapia Fiore, Fioretta Mari, Ferzan Ozpetek; intraprende il suo percorso da regista debuttando nel 2014 con White Rainbows al Teatro7 di Roma, successivamente propone nella stagione 2018/19 “ Il rumore del caos apparente” andando in tournée in diverse città d’Italia; vincendo al Concorso nazionale Martelive come miglior drammaturgia.
INFO:
LE TA ME
Dal 13 al 16 gennaio ore 21
Teatro Pegaso Ostia- Sala Massimo Troisi
V.Le Cardinal Ginnasi 12- Ostia (Roma)
Tel. 06 4665208 3669637101
Biglietti: 13 euro