di Roberta Mazzacane - Alla mostra d’Oltremare di Napoli è tornato lo storico appuntamento con la fiera dedicata agli sposi: 9 giorni di esposizione, con oltre 90 aziende espositrici e circa 30 mila coppie di giovani futuri sposi e molti genitori interessati alle celebrazioni di comunioni lauree e diciottesimi visitatori prenotati. Nei padiglioni 6 e 5 della mostra d’Oltremare, con ingresso da viale Kennedy, è in corso la fiera dove i futuri sposi possono entrare a contatto con le migliori aziende del settore wedding: dagli organizzatori agli arredatori, dai make up artist agli hair stylist, e poi non possono mancare gli atelier con i vestiti da cerimonia. Tutto è pronto per rendere speciale il grande giorno e per i visitatori non ancora vaccinati, tamponi gratis per tutti per ottenere il GREEN PASS di ingresso e visitare in sicurezza la fiera dal 16 al 24 Ottobre.
La grande novità di quest’anno, infatti, è la campagna
“Tampone gratis e Green Pass per tutti” sponsorizzata
dall’imprenditore della moda sposa Gino Signore. Sul sito dedicato alla
fiera Tutto Sposi è possibile prenotare il biglietto salta fila. La fiera è
aperta dal lunedì al venerdì (16.30-21.30) con biglietto a 5 euro, mentre il
sabato e domenica l’accesso è dalle 10.30 – 22.30 con biglietto a 10 euro ed è
possibile usufruire di sconti particolari presso gli stand di alcuni
espositori. I futuri sposi che lasceranno i loro nominativi e recapiti ai
fotografi o ai ristoranti che hanno un posto nei padiglioni della mostra
saranno ricontattati per effettuare una visita alle strutture o per concordare
i dettagli e definire un preventivo per la propria cerimonia. Secondo l’avvocato
matrimonialista Rosa Frullone, dopo il lockdown e la garande sofferenza
economica, in questo momento c’è un boom di matrimoni ed un calo netto di
separazioni: “Da Roma in giù nel periodo post Covid le separazioni sono
diminuite rispetto a quanto invece è accaduto da Roma in su. Secondo la legale
avellinese, il motivo è da ricondurre al fattore economico, con famiglie
monoreddito al centro Sud rispetto a quelle del Nord dove i coniugi hanno
doppio stipendio, che ha limitato le scelte di rompere il matrimonio per non
poter far fronte ai costi del doppio nucleo familiare che si sarebbe venuto a
creare. Ma allo stesso tempo ha prevalso anche il fattore del periodo drammatico
della pandemia, per le coppie di lungo corso, che hanno unito le forze per far
fronte al difficile momento e rilanciando così la propria storia coniugale”.