A un anno dalla scomparsa di Giuliano Bartoloni, in arte Giubartò, domenica 8 agosto la nipote Nicol ha invitato amici e conoscenti del sarto e stilista pesarese a partecipare a una serata pubblica in suo onore, in cui si sono alternati interventi di chi lo ha conosciuto, tra musica e letture.
“Musica e parole in ricordo di Giubartò” si è tenuto in via del Fallo,
il luogo dove lo stimato stilista aveva la sua notissima bottega di moda.
Giuliano Bartoloni, in arte Giubartò, l’uomo che ha disegnato camicie,
e non solo, per mezza Pesaro amava la poesia, la musica, il cinema e il teatro.
Ma anche amante smisurato dei profumi e della pittura con la sua lunga amicizia
con il pittore e ceramista Tonino Naponelli.
Era stato anche un uomo trasgressivo, irriverente e divertente, ma mai
volgare.
La vita di Giubartò ha viaggiato soprattutto su due binari: quello
dello stilista e quello di un uomo che ha girato nel mondo dello spettacolo.
Ha vestito con le sue camicie mezza Pesaro, andare da lui, per anni,
era diventato uno status symbol.
L’appuntamento è stato promosso dall’Amministrazione comunale, come ha
sottolineato Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro:
“Siamo felici di prendere parte a questo momento così sentito dai numerosi
pesaresi che hanno gravitato intorno allo studio di Giuliano, crocevia d’arte,
cultura, provocazioni e stimoli intellettuali che tanto ci manca. Anche per
questo ci ritroviamo nella sua via, con i suoi amici di sempre, con la
famiglia, con gli artisti, nei giorni del Rof, ma anche nei giorni della
ricerca di nuove libertà e diritti realmente realizzati”.
Nel ricco programma dell’evento c’è stata la presentazione del libro di
Jacopo Cesari “Siamo ovunque. Memoria omosessuale marchigiana”, visto che lo
stilista era gay.
E l’esibizione del quartetto OASI ne “Il Soffio della Nuova Vita”, emozionante e coinvolgente opera di Parole e Musica, di cui Roberta Arduini è voce recitante e autrice dei testi e della scelta dei brani musicali magistralmente eseguiti dai valenti maestri musicisti, che completano il quartetto: Paride Battistoni al violino, Jacopo Mariotti al violoncello e Alceste Neri al pianoforte.
Al momento l’autrice Roberta Arduini ha nel suo percorso
professionale la composizione di ben quattro recital di successo. Oltre a “Il
Soffio della Nuova Vita” andato in scena nel ricordo dello stilista Giubertò, “Echi
antichi nella Voce di Madre Terra”, “La Verità negli occhi dell’Amore” e “Dal
buio della notte all’alba della Vita”. Gli spettacoli con il quartetto
OASI, dell'autrice Roberta Arduini, prevedono un emozionante connubio di parole
e musica di alto livello: importanti colonne sonore, famosi brani classici e
moderni, che rievocano, intensamente immagini e profumi del nostro importante
vissuto, registrato nel profondo dell'anima. I testi toccano in profondità i
diversi aspetti dell'esistenza umana e del suo mondo interiore, sviscerando
dolcemente i lati psicologici profondi che regolano i comportamenti, creando
una sorta di riflessione che induce verso una maggiore consapevolezza
interiore.
Il violoncello di Jacopo Mariotti ha fatto anche da sottofondo armonico
ai ricordi della regista Giuliana Gamba.
“Ho conosciuto lo stilista Giubertò che avevo 14 anni - ha riferito la
regista - e lui già parlava delle poesie di Prevert e Baudelaire, del teatro e
di cinema. Con lui e la Carlina feci un docufilm che venne trasmesso su Rai3 e
che fece storia tanto che mi chiamò anche il direttore del Corriere della Sera
dell’epoca. Era amico da ragazzo dell’attore e regista Memè Perlini, nato a
Montecchio. Quindi di Paolo Poli, di Pierluigi Pizzi, di Giorgio Gaber, di
Mariangela Melato. Tutti personaggi dello spettacolo che quando arrivavano a
Pesaro passavano serate in sua compagnia. Ad un certo punto della sua vita ha
avuto anche la tentazione di scrivere una commedia con la Carlina, aveva già
prenotato lo Sperimentale, ma il tutto svanì nel nulla, perché lui le cose
invece di semplificarle, le complicava”.
Giuliana Gamba è una libertaria e un’avventuriera. Lo dimostrano i suoi
film, ma anche la sua vita. Coraggiosa, ironica ma anche pragmatica, Giuliana è
nata a Pesaro, ha studiato a Firenze e infine ha preso il treno per Roma, per fare
cinema. È talmente brava che le viene proposto da D’Amato, caso più unico che
raro per una donna, di girare degli hard.
Poi un improvviso cambio di rotta all’insegna dell’impegno sociale,
unito a un sano pragmatismo in qualità di produttrice, promuovendo autori
curiosi e trasgressivi come Carmine Amoroso, realizzando documentari o film per
la televisione contrassegnati da una non banale intensità drammatica: ‘Gli anni
’70 sogno e tragedia’ (1996), ‘Una farfalla nel cuore’ (1999), ‘La casa
dell’angelo’ (2002), ‘Sound of Marocco’ (2009), ‘La cortina di Jannis Kounellis
- Berlino 1990’ (2018), ‘Burraco fatale’ (2020) con Claudia Gerini che ha visto nel
cast anche Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Mohamed
Zouaoui e la grande Loretta Goggi.
“Lo zio è sempre stato una forte presenza in città – ha raccontato infine
la nipote Nicol - per me era la prima telefonata del mattino e l’ultima della
sera. Manca tantissimo la sua profonda cultura, la sua ironia. Forse era anche
‘scomodo’ per qualcuno a causa della sua sincerità. Manca tantissimo ai suoi
amici, a noi, a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo: una
mente brillante e colta che continueremo a ricordare con affetto e stima”.
Vito Piepoli