Il nuovo album di Max Richter contiene la prima registrazione mondiale delle musiche composte per il balletto Exiles originariamente commissionate per il progetto Singulière Odyssée (2016) dei coreografi Sol León e Paul Lightfoot per il Nederlands Dans Theater (NDT). Il titolo, Exiles, è stato fondamentale per attivare il processo compositivo: il pezzo di 33 minuti è tecnicamente notevole per la melodia ripetuta "che gira e rigira mentre attraversa diversi paesaggi” afferma Max Richter “è un'idea molto semplice, ma volevo mettere questa nozione di esilio, di cammino, di movimento, nel cuore della musica in senso tecnico oltre che metaforico". Contiene inoltre “Flowers of Herself”, brano inedito che apre i celebri “Woolf Works”, e nuove versioni orchestrali dei alcuni dei brani più famosi di Richter quali “On The Nature of Daylight”, “The Haunted Ocean”, “Infra 5” e “Sunlight”.
Max Richter sarà in concerto in Italia il 20 settembre a Roma, Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, per il Romaeuropa Festival
TRACKLIST
1. Flowers of Herself (INEDITO)
2. On The Nature of Daylight (NUOVA VERSIONE ORCHESTRALE)
3. The Haunted Ocean (NUOVA VERSIONE ORCHESTRALE)
4. Infra 5 (NUOVA VERSIONE ORCHESTRALE)
5. Sunlight (NUOVA VERSIONE ORCHESTRALE)
6. Exiles (PRIMA REGISTRAZIONE MONDIALE)
BALTIC SEA PHILHARMONIC
KRISTJAN JÄRVI
NOTE SU EXILES
Dal marzo 2011, sulla scia della cosiddetta primavera araba, un numero significativo di siriani ha iniziato a fuggire dall’imminente guerra civile. Nel 2015, la "crisi dei migranti" - esacerbata da ulteriori conflitti in Iraq e Afghanistan - aveva raggiunto le coste europee e quasi la metà del milione che è arrivato attraverso il Mar Mediterraneo quell'anno era originario della Siria. Sebbene sfuggissero al pericolo, coloro che intrapresero queste odissee affrontarono ostacoli appena meno pericolosi. Per Max Richter prestare attenzione al disastro umanitario in corso in Siria è stato istintivo. La sua musica è stata spesso di natura concettuale, e talvolta anche sociopolitica. Diversi brani del suo debutto nel 2002, Memoryhouse, affrontavano il conflitto in Kosovo e il lavoro successivo, The Blue Notebooks del 2004, era un'opera di protesta contro la guerra in Iraq. Più di recente, Voices del 2020 e Voices 2 del 2021 hanno reso omaggio alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. “La musica ha una voce intrinseca nella cultura. Fa parte della conversazione su come dovremmo vivere. Ecco cos'è la creatività. Quando crei qualcosa, stai cercando di esplorare una domanda, o guardare qualche aspetto del nostro mondo e commentarlo, o suscitare pensieri o dibattiti. È come disse Nina Simone: "Il dovere di un artista... è quello di rappresentare i tempi". Se devo aggiungere musica alla somma totale presente nel mondo, allora è meglio che abbia un valore. Voglio che ci sia una buona ragione per quella musica. Se decido di scrivere un quartetto d'archi, va bene, ma non c'è motivo particolare per renderlo pubblico a meno che, anche in modo minuscolo, non stia avanzando il tipo di conversazioni e narrazioni a cui sono interessato". Il titolo, Exiles, è stato fondamentale per la sua realizzazione: il pezzo di 33 minuti è di notevole impatto per il suo motivo melodico ripetuto "che si ripresenta mentre attraversa paesaggi diversi. È un'idea molto semplice, ma volevo mettere questa nozione di esilio, di camminare, di movimento, nel cuore della musica in senso tecnico oltre che metaforico". All'età di 55 anni Max Richter è una delle voci più influenti del mondo musicale e anche una delle più impegnate e stimolanti. Con Exiles ci ricorda ancora una volta che la musica può essere un luogo per riflettere sui grandi interrogativi del nostro tempo.
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