Fabio Saccuzzo di mestiere principale svolge quello di dottore commercialista. Ma da diverso tempo ha deciso di occuparsi anche di Cinema, fondando la Today Entertainment Srl, società catanese di produzione cinematografica, insieme all'attrice Francesca Rettondini. In cantiere ci sono svariati progetti cinematografici ed importanti collaborazioni. Inoltre la società è titolare del Premio Cinematografico Starlight International Cinema Awards, sezione presente all'interno della mostra internazionale del Cinema di Venezia. Esperienza che si ripeterà a settembre.
Fabio, come è nato il tuo amore per il
Cinema?
L’amore per il Cinema è nato per caso, quasi per gioco; sono stato coinvolto dapprima per dirimere questioni legate a società e problematiche contabili, quindi per ciò che riguarda il mio lavoro di commercialista. Poi da lì sono nate le relazioni e sono scaturite delle passioni, degli interessi e delle attitudini, che personalmente non pensavo di possedere.
Certo, una cosa è amare un settore, un'altra occuparsene dal punto di vista lavorativo. Come e quando hai deciso di fondare con Francesca Rettondini la Today Entartainment Srl?
Con Francesca ci siamo capiti fin da subito. Inoltre, in realtà, la nostra unione è stata voluta da amici in comune, che con lungimiranza e finezza intellettiva, avevano intuito che questo sodalizio avrebbe portato a dei risultati davvero molto interessanti.
Come vi siete divisi i compiti a livello
organizzativo tu e la tua socia?
Dico sempre che io e Francesca siamo totalmente complementari; lei possiede una spiccata vena artistica, mentre io possiedo la razionalità e la capacità di analisi delle situazioni, caratteristiche che prendo in prestito dal mio lavoro diciamo “principale” che è quello di dottore commercialista, la cui professione la esercito in costanza di collaborazione nel mondo cinematografico.
Dai, sii sincero, com'è lavorare con lei?
Con la mia socia alterniamo momenti di spasso e di divertimento a momenti più seri proprio per i motivi che ti ho già annoverato e proprio perché ci sono situazioni in cui bisogna essere altamente analitici e sintetici e altre in cui bisogna invece entrare nella dimensione artistica dei progetti che trattiamo.
Tu quando capisci che un film merita di
essere prodotto?
Per me un progetto interessante si può definire tale quando avverto che esiste un’alchimia magica tra le varie componenti, o ancora quando capisco che una la sceneggiatura ha qualcosa di importante da trasmettere e da comunicare.
Su quali criteri ti basi per dare l’ok?
Sicuramente su elementi artistici. E poi valuto se esistono le basi per strutturarli da un punto di vista finanziario.
Quando ti accingi a fare questa scelta sei
molto meditativo o più “di pancia”? E nella vita in generale come sei?
In realtà credo che ponderare questi due concetti sia la chiave per dirimere tante problematiche.
Credi che il tuo lavoro primario di
commercialista ti aiuti in qualche maniera a rimanere coi piedi ben piantati a
terra?
Assolutamente sì! La mia deformazione professionale mi permette di analizzare le situazione e di permutare esperienza ed avere un occhio critico su situazioni e interlocutori in modo preciso ed attento.
Ma come si può, a tuo avviso, rimanere
umili nonostante il successo che si può ottenere, magari sul Grande Schermo?
Quello è il vero segreto: rimanere sempre se stessi e sapere che quello del Cinema è un mondo che, a volte, ti può riservare colpi bassi.
Tu hai avuto modo di premiare grandi attori e grandi attrici grazie alla creazione di un bel premio, ce ne vuoi parlare?
Io ho avuto la fortuna di far parte del premio Starlight Today a Venezia, a partire dalla sua settima edizione, e personalmente l’emozione è stata enorme quando la nostra Academy ha premiato volti del cinema del calibro di Alessandro Gassmann e dell’intramontabile Valeria Fabrizi.