Anna Capasso a Fattitaliani: la musica per me è vita e verità. L'intervista

Fattitaliani

Distribuito da Artist First, Ballo da sola è il nuovo singolo di Anna Capasso: scritto dalla stessa poliedrica artista con Massimo D’Ambra e prodotto da Massimo D’Ambra, affronta il tema delle relazioni “a distanza”. Invita gli ascoltatori a non “pesare” il tempo che si vive con il proprio partner, anche perché le ore trascorse insieme non tornano più indietro. Non importa che sia un’ora, un giorno o una settimana: è necessario avere una persona che sappia donare il proprio tempo, non le proprie pause. Fattitaliani l'ha intervistata.

Quanto "Ballo da sola" riflette il tuo modo di essere?

Tantissimo. “Ballo da sola” non riflette solo il mio modo essere, ma anche di pensare, di essere passionale e credere nell’amore vero. Io e Massimo D’Ambra sentiamo ogni parola di questo brano che abbiamo scritto, perché quando c’è l’amore vero nessuna distanza può cancellare questo forte sentimento. Ci credo, l’ho vissuto e lo comunico. È un messaggio che voglio dare a tutti.

Prima mi applicavo sulla quantità del tempo che trascorrevo con una persona, ma col tempo ho capito che è importante la qualità del tempo, perché ci sono dei momenti che non cancellerai più, che porterai per sempre dentro di te anche se la storia è finita, perché l’hai vissuta intensamente, quando invece magari trascorri tanto tempo con una persona ma è così vuoto. Quindi è decisamente parte di me.

Che persona sei nella vita?

Io sono una persona molto generosa, che crede negli affetti e crede nella famiglia, ma se mi deludi mi hai perso per tutta la vita. Sono una persona che dà tutta se stessa.

Quanto metti di te nella musica?
Quanto metto di me nella musica? Il 100% della mia vita. No magari non il 100 ma almeno l’80%. Nella musica di me c’è tantissimo. Quando fai musica metti in atto tutte le sensazioni che hai, tutto quello che vivi, ciò che pensi, ciò che ti affronta, ciò che la vita ti mette davanti, ostacoli, cose belle, cose brutte… la musica per me è vita, è verità.


Facile conciliare passione e impegni musicali con quelli di attrice?

Sicuramente oggi riesco a conciliare tutte e tre le cose. Prima avevo delle difficoltà, ma adesso ho imparato a dosare il giusto tempo per ogni cosa e ho capito che non posso fare a meno di niente. Riesco quindi a conciliare tutto bene e amo infinitamente tutti e tre gli impegni.

Qual è stato il momento preciso in cui hai deciso di essere un’artista?

Non c’è un momento preciso, è qualcosa che nasce da dentro. Io ho iniziato a cantare che avevo 6 anni e a recitare che ne avevo 8. Quindi ti viene quasi spontaneo, naturale.

Ho iniziato nel bagno di casa, mi mettevo al centro, il mio palcoscenico, con la famiglia intorno che rappresentava il pubblico. Ho iniziato così per gioco e poi, andando avanti negli anni, non mi sono mai staccata, ho abbandonato le bambole già a 6 anni e man mano questo lavoro ha fatto sempre più parte di me. Diciamo che sono loro che mi hanno scelto: la musica, il teatro e il cinema. Poi tutto il resto è venuto dopo. Ho iniziato a studiare e perfezionare tutte e tre le cose e l’ho trasformato in un lavoro vero. Ho capito che comunque non potevo farne a meno ed è stato straordinario scoprire tutto ciò.


Sei cresciuta con quali riferimenti e modelli artistici?

In realtà non ho dei modelli in particolare. Quando ero piccola guardavo molto i film di Eduardo de Filippo, guardavo tanto Sanremo, quindi sono cresciuta a pane e arte come si suol dire. Sicuramente Celine Dion, Aretha Franklin e Donna Summer sono state le artiste che ho ascoltato di più, anche Giorgia, Laura Pausini, Mina, Patty Pravo… ci sono stati dei grandi punti di riferimento della musica internazionale e nazionale. Da loro ho cercato di osservare molto, soprattutto come tenevano il palco, perché una brava artista non deve avere soltanto la voce, ma deve essere un animale da palcoscenico. Quindi ho cercato di prendere soprattutto questo da loro.

C'è una canzone che avresti voluto incidere tu? è legata a un ricordo particolare? racconta...

Certo che sì, “Il cielo in una stanza”. Io sono una donna passionale che crede nell’amore vero. È un brano che amo molto e avrei voluto inciderlo e soprattutto mi ricorda un momento particolare, perché quando sono con la persona amata non esiste più niente fuori. La frase che preferisco è “questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti”, perché secondo me amare qualcuno rappresenta l’infinito, non c’è fine, amare vuol dire amare incondizionatamente, senza fine.

"Bye Bye" ha ricevuto parecchi apprezzamenti...

Sono felice che “Bye Bye” abbia riscosso un buon successo perché è un brano sentito, che parla di un amore tossico. È piaciuto molto e ne sono felice. Spero che “Ballo da sola” avrà ancora più consensi di “Bye Bye” per andare sempre in meglio. È un po’ il mio intento quello di fare sempre meglio, di non deludere mai nessuno e piacere sempre di più.

Quanto è importante (e possibile) veicolare messaggi importanti attraverso una canzone?
È possibile veicolare messaggi importanti attraverso la musica?
Certamente, la musica è terapia, si possono lanciare forti messaggi. Io per esempio lo faccio in un modo semplice, con un mood leggero, estivo e quasi non te ne accorgi che si sta parlando di qualcosa di serio, di un argomento importante. “Bye Bye” parlava di un amore tossico, “Ballo da sola” parla dei rapporti a distanza, degli amori impossibili, quegli amori che ti resteranno dentro per tutta la vita. È un messaggio universale, sia per la donna verso l’uomo, sia per l’uomo verso la donna, ma è anche un messaggio per gli omosessuali, che a volte vivono dei momenti molto tristi, dei rapporti molto rari, ci si vede poco… Racconta di momenti di vita vera, di persone che per lavoro sono distanti, perché vivono in città diverse, o perché no, di amori impossibili tra un uomo e una donna impegnati, impossibilitati a vivere la storia a pieno.

La musica può dire tanto e può fare molto, può far riflettere e far volare con la fantasia. Giovanni Zambito.

Anna Capasso è nata a Capua ma ha sempre vissuto tra Napoli, Roma e Milano. Cantante e attrice di cinema e teatro, è protagonista per sei anni dell’Accademia della canzone di Sanremo, arrivando tutti gli anni in finale. Nel 2001 è finalista della manifestazione canora Sanremo Rock. Al fianco di Red Ronnie ha preso parte all’“I-Tim Tour”. Apprezzata attrice di teatro e cinema, Anna Capasso porta in tour il suo spettacolo di prosa e musica dal titolo “Donne in viaggio da Napoli a Broadway” che ha raccolto grande apprezzamento tra il pubblico e la critica. È tra i protagonisti del mediometraggio “Bruciate Napoli”, della serie tv “Sangue del tuo sangue”, e dei cortometraggi “Don Vesuvio” e “La musica è finita”. È protagonista di “Gramigna”, al fianco di Biagio Izzo ed Enrico Lo Verso, film candidato ai Premi David di Donatello.

Molto vicina ai temi umanitari e testimonial di Unicef e Lilt NapoliAnna nel 2012 ha ideato il premio nazionale “L’Arcobaleno Napoletano” in collaborazione con la Fondazione Melanoma Onlus diretta dal professore Paolo Ascierto, oncologo e medico ricercatore dell’Istituto dei Tumori Pascale di Napoli.

Nel 2019 pubblica il singolo Come pioggia (vincitore nel 2020 del concorso internazionale “CortiSonanti” come “miglior interprete”) con la produzione musicale di Massimo D’Ambra (vocal coach di “The Voice of Italy” nel team di Gué Pequeno, e collaboratore, tra gli altri, di ShabloSfera Ebbasta e Gigi D’Alessio); nel 2020 lancia sul mercato discografico il singolo “Bye Bye” che punta il dito contro “gli amori tossici”, brano di successo che gli vale anche passaggi televisivi, tra gli altri, al Tg2, al Tg3 e a “Storie italiane” su Raiuno. In tv è stata ospite, in veste di vocal coach, del programma “Stasera tutto è possibile” condotto da Stefano De Martino su Raidue. Anna Capasso, tra le vincitrici dell’ultima edizione del “Premio Lidya Cottone” ritirato alla Camera di Commercio di Napoli, è stata tra i protagonisti del “Pride 2021” con Arisa, Pamela Prati, Paola Turci e Vladimir Luxuria.

 

 

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