Quanto
"Ballo da sola" riflette il tuo modo di essere?
Tantissimo. “Ballo da sola” non riflette solo
il mio modo essere, ma anche di pensare, di essere passionale e credere
nell’amore vero. Io e Massimo D’Ambra sentiamo ogni parola di questo brano che
abbiamo scritto, perché quando c’è l’amore vero nessuna distanza può cancellare
questo forte sentimento. Ci credo, l’ho vissuto e lo comunico. È un messaggio
che voglio dare a tutti.
Prima mi applicavo sulla quantità del tempo che trascorrevo con una persona, ma col tempo ho capito che è importante la qualità del tempo, perché ci sono dei momenti che non cancellerai più, che porterai per sempre dentro di te anche se la storia è finita, perché l’hai vissuta intensamente, quando invece magari trascorri tanto tempo con una persona ma è così vuoto. Quindi è decisamente parte di me.
Che
persona sei nella vita?
Io sono una persona molto generosa, che crede
negli affetti e crede nella famiglia, ma se mi deludi mi hai perso per tutta la
vita. Sono una persona che dà tutta se stessa.
Quanto metti di te nella musica?
Quanto metto di me nella musica? Il 100% della
mia vita. No magari non il 100 ma almeno l’80%. Nella musica di me c’è
tantissimo. Quando fai musica metti in atto tutte le sensazioni che hai, tutto
quello che vivi, ciò che pensi, ciò che ti affronta, ciò che la vita ti mette
davanti, ostacoli, cose belle, cose brutte… la musica per me è vita, è verità.
Facile conciliare passione e impegni musicali con quelli di attrice?
Sicuramente oggi riesco a conciliare tutte e
tre le cose. Prima avevo delle difficoltà, ma adesso ho imparato a dosare il
giusto tempo per ogni cosa e ho capito che non posso fare a meno di niente.
Riesco quindi a conciliare tutto bene e amo infinitamente tutti e tre gli
impegni.
Qual è stato il momento preciso in cui hai deciso di essere un’artista?
Non c’è un momento preciso, è qualcosa che
nasce da dentro. Io ho iniziato a cantare che avevo 6 anni e a recitare che ne
avevo 8. Quindi ti viene quasi spontaneo, naturale.
Ho iniziato nel bagno di casa, mi mettevo al
centro, il mio palcoscenico, con la famiglia intorno che rappresentava il
pubblico. Ho iniziato così per gioco e poi, andando avanti negli anni, non mi
sono mai staccata, ho abbandonato le bambole già a 6 anni e man mano questo
lavoro ha fatto sempre più parte di me. Diciamo che sono loro che mi hanno
scelto: la musica, il teatro e il cinema. Poi tutto il resto è venuto dopo. Ho
iniziato a studiare e perfezionare tutte e tre le cose e l’ho trasformato in un
lavoro vero. Ho capito che comunque non potevo farne a meno ed è stato straordinario
scoprire tutto ciò.
Sei cresciuta con quali riferimenti e modelli artistici?
In realtà non ho dei modelli in particolare.
Quando ero piccola guardavo molto i film di Eduardo de Filippo, guardavo tanto
Sanremo, quindi sono cresciuta a pane e arte come si suol dire. Sicuramente
Celine Dion, Aretha Franklin e Donna Summer sono state le artiste che ho
ascoltato di più, anche Giorgia, Laura Pausini, Mina, Patty Pravo… ci sono
stati dei grandi punti di riferimento della musica internazionale e nazionale.
Da loro ho cercato di osservare molto, soprattutto come tenevano il palco,
perché una brava artista non deve avere soltanto la voce, ma deve essere un
animale da palcoscenico. Quindi ho cercato di prendere soprattutto questo da
loro.
C'è una canzone che avresti voluto incidere tu? è legata a un ricordo particolare? racconta...
Certo che sì, “Il cielo in una stanza”. Io
sono una donna passionale che crede nell’amore vero. È un brano che amo molto e
avrei voluto inciderlo e soprattutto mi ricorda un momento particolare, perché
quando sono con la persona amata non esiste più niente fuori. La frase che
preferisco è “questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti”, perché
secondo me amare qualcuno rappresenta l’infinito, non c’è fine, amare vuol dire
amare incondizionatamente, senza fine.
"Bye Bye" ha ricevuto parecchi apprezzamenti...
Sono felice che “Bye Bye” abbia riscosso un
buon successo perché è un brano sentito, che parla di un amore tossico. È
piaciuto molto e ne sono felice. Spero che “Ballo da sola” avrà ancora più
consensi di “Bye Bye” per andare sempre in meglio. È un po’ il mio intento
quello di fare sempre meglio, di non deludere mai nessuno e piacere sempre di
più.
Quanto è importante (e possibile) veicolare messaggi importanti attraverso una canzone?
È possibile veicolare messaggi importanti
attraverso la musica?
Certamente, la musica è terapia, si possono lanciare
forti messaggi. Io per esempio lo faccio in un modo semplice, con un mood
leggero, estivo e quasi non te ne accorgi che si sta parlando di qualcosa di
serio, di un argomento importante. “Bye Bye” parlava di un amore tossico,
“Ballo da sola” parla dei rapporti a distanza, degli amori impossibili, quegli
amori che ti resteranno dentro per tutta la vita. È un messaggio universale,
sia per la donna verso l’uomo, sia per l’uomo verso la donna, ma è anche un
messaggio per gli omosessuali, che a volte vivono dei momenti molto tristi, dei
rapporti molto rari, ci si vede poco… Racconta di momenti di vita vera, di persone
che per lavoro sono distanti, perché vivono in città diverse, o perché no, di
amori impossibili tra un uomo e una donna impegnati, impossibilitati a vivere
la storia a pieno.
La musica può dire tanto e può fare molto, può
far riflettere e far volare con la fantasia. Giovanni Zambito.
Anna Capasso è nata a Capua ma ha sempre vissuto tra Napoli, Roma e Milano. Cantante e attrice di cinema e teatro, è protagonista per sei anni dell’Accademia della canzone di Sanremo, arrivando tutti gli anni in finale. Nel 2001 è finalista della manifestazione canora “Sanremo Rock”. Al fianco di Red Ronnie ha preso parte all’“I-Tim Tour”. Apprezzata attrice di teatro e cinema, Anna Capasso porta in tour il suo spettacolo di prosa e musica dal titolo “Donne in viaggio da Napoli a Broadway” che ha raccolto grande apprezzamento tra il pubblico e la critica. È tra i protagonisti del mediometraggio “Bruciate Napoli”, della serie tv “Sangue del tuo sangue”, e dei cortometraggi “Don Vesuvio” e “La musica è finita”. È protagonista di “Gramigna”, al fianco di Biagio Izzo ed Enrico Lo Verso, film candidato ai Premi David di Donatello.
Molto vicina ai temi umanitari e testimonial di Unicef e Lilt Napoli, Anna nel 2012 ha ideato il premio nazionale “L’Arcobaleno Napoletano” in collaborazione con la Fondazione Melanoma Onlus diretta dal professore Paolo Ascierto, oncologo e medico ricercatore dell’Istituto dei Tumori Pascale di Napoli.
Nel 2019 pubblica il singolo “Come pioggia” (vincitore nel 2020 del concorso internazionale “CortiSonanti” come “miglior interprete”) con la produzione musicale di Massimo D’Ambra (vocal coach di “The Voice of Italy” nel team di Gué Pequeno, e collaboratore, tra gli altri, di Shablo, Sfera Ebbasta e Gigi D’Alessio); nel 2020 lancia sul mercato discografico il singolo “Bye Bye” che punta il dito contro “gli amori tossici”, brano di successo che gli vale anche passaggi televisivi, tra gli altri, al Tg2, al Tg3 e a “Storie italiane” su Raiuno. In tv è stata ospite, in veste di vocal coach, del programma “Stasera tutto è possibile” condotto da Stefano De Martino su Raidue. Anna Capasso, tra le vincitrici dell’ultima edizione del “Premio Lidya Cottone” ritirato alla Camera di Commercio di Napoli, è stata tra i protagonisti del “Pride 2021” con Arisa, Pamela Prati, Paola Turci e Vladimir Luxuria.