Teatro, Marco Simeoli dirige "Domani ti sposo… Domani ti lascio”. L'intervista di Fattitaliani

Dal 4 al 6 giugno il Teatro de' Servi presenta il musical “Tomorrow morning- Domani ti sposo… Domani ti lascio” di Laurence Mark Wythe, con la regia di Marco Simeoli e le musiche riadattate da Piero Di Blasio. Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti ne sono gli interpreti. Lo spettacolo chiude la micro-stagione "Aperto dal vivo", che tra prosa, comicità, one man show, commedia e musical ha riacceso le luci sul palcoscenico e accolto il pubblico regalandogli nuove risate ed emozioni. Fattitaliani ha intervistato il regista Marco Simeoli.
Che cosa resta della commedia musicale di Laurence Mark Wythe nel vostro adattamento?

Assolutamente tutto: il plot l’intreccio l’idea originale che sta alla base di ciò che succede e che si andrà svelando piano piano tra il primo ed il secondo atto. Quello che c’è di nuovo è il nostro modo di fare teatro e di il nostro modo di approcciare al lavoro, un qualcosa di tipico della nostra tradizione teatrale che sicuramente si avvicina molto di più al nostro pubblico.

Hai visto la versione originale o tutto è messo su dalle basi?

Non ho mai visto la versione originale e mi sono lasciato trasportare dalle suggestioni che mi arrivavano dalla storia dai personaggi e dalle bellissime musiche; un lavoro non facile data l’apparente ed iniziale complessità che ho cercato di dipanare il più possibile per rendere quanto più serena e divertente la fruizione da parte del pubblico.

In quale aspetto in particolare l'adattamento linguistico e musicale rispecchiano il nostro modo di essere e di vivere la dimensione della coppia?

Per quanto riguarda la coppia giovane (il giorno prima di sposarsi) un certo mood musicale sicuramente più up e nel secondo tempo addirittura parodistico; per la coppia più matura (il giorno prima del divorzio) una certa melodrammaticità tipica di una situazione non facile e di una relazione al tracollo.

C'è una cifra registica in questo spettacolo in cui sarà riconoscibile un tuo punto di vista, una lettura originale?

L’ironia e la voglia di contaminazione dei due registri ovvero alleggerimento della parte drammatica ed un leggero appesantimento di quella brillante.

Come vivi questo ritorno? cosa speri che il pubblico colga dalla messa in scena?

Mi aspetto un entusiamo comune al nostro, un desiderio di ritorno e di riappropriarsi di un terreno di emozioni e divertimento quale è il Teatro con la speranza che il pubblico possa viverle pienamente entrambi. Giovanni Zambito.

LO SPETTACOLO
La commedia musicale inglese del compositore e autore Laurence Mark Wythe ha debuttato a Londra nel 2006. La storia, ricollocata in Italia, è semplice solo in apparenza: Marco e Jessica sono una coppia di circa trentacinque anni nella notte che precede il loro appuntamento dall’avvocato per il divorzio; Mummi e Jay sono una coppia di circa venticinque anni nella notte che precede il loro matrimonio. Entrambe le coppie mostreranno le paure, le gioie e i dolori di una firma su un pezzo di carta, sia che si tratti di divorzio, sia che si tratti di matrimonio. Ognuno di loro, inoltre, nasconde un segreto: piccolo e innocente o grande ed esplosivo. Ma, soprattutto, la storia stessa nasconde un segreto più grande. Una chiave di lettura che cambierà il modo stesso di vedere lo spettacolo. Due atti pieni di risate, riflessioni e belle canzoni, tutte originali ed adattate in italiano da Piero Di Blasio (già traduttore di “Ti Amo sei perfetto ora cambia”, “Appuntamento al buio”, “Annie Jr” e “Shrek il musical”), con un finale a sorpresa che poi, forse, tanto sorpresa non è. La regia è affidata, come sempre, alle mani esperte ed abili di Marco Simeoli, che regala al musical la tipica comicità ed ironia italiana, oltre ad un tocco di profonda riflessione e malinconia.

Fattitaliani

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