Cristina Bianchi, in arte Mòrin: La musica dà senso e valore alla mia vita, è una benedizione. L'intervista

Schegge di vita è il primo progetto di Cristina Bianchi, in arte Mòrin, e contiene proprio le sue due anime artistiche, le canzoni e la musica strumentale. Tre canzoni e tre brani strumentali che raccontano una vita fatta di sogni, cadute, risalite, svolte e voglia di guardare comunque sempre avanti, senza arrendersi mai e nei quali chi ascolta possa riconoscersi. L'intervista.
Quando hai deciso di dedicarti alla musica?

La musica ha fatto parte della mia vita da sempre. Da bambina adoravo cantare e studiavo danza classica, ma è stato in età adulta che ho deciso di studiare seriamente canto.

Con il passare degli anni il canto è diventato la forza trainante della mia decisione di cambiare radicalmente vita, facendo della musica il centro della mia esistenza. Così, quasi nove anni fa, ho abbandonato un settore lavorativo nel quale non mi riconoscevo ed ho deciso di darmi la possibilità di provare a vivere di musica, perché è questo che dà senso e valore alla mia vita.

Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica?  

Quando ho cambiato vita ho lavorato per alcuni periodi come cantante in hotel e resort in Italia e all’estero. Ad un certo punto, però, ho sentito che cantare non mi bastava più, perché volevo che la musica diventasse più profondamente parte di me!

Così ho ampliato e intensificato gli studi musicali, fino ad arrivare a comporre i miei brani. Parallelamente ho cominciato a insegnare canto moderno. L’insegnamento mi piace moltissimo perché mi mette in connessione con altre “anime” e imparare a cantare diventa un’esperienza che trascende la semplice didattica, così come lo è stato a suo tempo per me.

Qual è il tuo genere musicale?  

Sto percorrendo due strade parallele. La canzone e la musica strumentale.

Le canzoni che ho scritto fino ad ora hanno uno stile piuttosto eterogeneo perché le fonti di ispirazione sono molte ed ho voglia di sperimentare.

La musica strumentale nasce dalla mia passione per il cinema ed in particolare per il collegamento tra musica e film. Il mio intento è quello di scrivere musica per le immagini e, allo stesso tempo, che sia in grado di stimolare l’immaginazione personale di chi ascolta.


Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale? 

È impossibile elencarli tutti, perché ho la fortuna di appartenere ad una generazione che ha avuto moltissimi esponenti di grandissimo valore, in ogni genere musicale.

Sicuramente “Schegge di vita” vuole essere un omaggio ai cantautori italiani che hanno accompagnato la mia gioventù.

Come cantanti femminili i miei punti di riferimento sono le grandi interpreti, prime fra tutte Fiorella Mannoia, per la sua capacità di dare corpo e intensità ai testi.

Anche i musical hanno una forte influenza su di me, con canzoni che raccontano storie ed emozioni.

Come musica strumentale, i grandi compositori di colonne sonore e gli ascolti di musica classica, specialmente quella legata ai balletti.

Cos'è la musica per te?  

Per me è una benedizione. Mi ha dato l’ispirazione e la spinta per fare della mia vita qualcosa di più. Indipendentemente dal successo, se arriverà o meno, mi ha regalato emozioni profonde ed esperienze che mai avrei detto di poter fare. È stata la chiave per trovare me stessa.

Ci presenti il tuo CD?

“Schegge di vita” è il mio primo progetto. È decisamente eterogeneo, come lo è stata la mia vita, ricca di tanti aspetti e accadimenti diversi tra loro, a volte contraddittori, ma con una loro coerenza di fondo.

Contiene tre canzoni e tre brani strumentali che raccontano una vita fatta di sogni, cadute, risalite, svolte e voglia di guardare comunque sempre avanti, senza arrendersi mai e nei quali chi ascolta possa riconoscersi.

Parla delle tue canzoni

Come ho detto prima, le canzoni hanno stili piuttosto diversi tra loro, perché ho voluto sperimentare varie fonti di ispirazione. Per esempio “Un giorno ancora” ha un sapore di “Musical” o “Film d’animazione” e sogno di poterlo eseguire un giorno con un’orchestra!

I testi delle canzoni sono fortemente autobiografici, perché ho sentito l’esigenza di dare voce alla mia esperienza personale e trasmettere il messaggio che nella vita di ognuno c’è sempre la possibilità di svoltare e realizzarsi, a qualsiasi età. Penso infatti che le esperienze di vita acquistino un senso più profondo se possono essere di utilità anche per le altre persone.

E i tuoi brani strumentali?

I brani strumentali sono una finestra sulle emozioni ed hanno carattere evocativo. Mi piace pensare che chi li ascolta possa chiudere gli occhi e farsi trasportare dalle immagini che nascono intime e spontanee, così come avviene quando leggiamo un libro.

Per ognuno di essi sto realizzando personalmente i video, per sottolineare il collegamento tra musica e immagini. Il video del brano “Mamma” è già sul mio canale YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=f4yEaPaUHqs)


Hai dedicato un brano a tua mamma?

Sì… e a tutte le mamme del mondo! Ho un legame particolare con questo brano, perché la melodia principale l’ho composta quando avevo circa dieci anni, dedicandola alla mia mamma che è stata, come per molti, il mio primo grande amore. Sono trascorsi decenni, ma questa melodia è rimasta magicamente indelebile nella mia mente! Così ho deciso di ampliarla, orchestrarla e inciderla, affinché questo inno d’amore non andasse perduto.

Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?

Sto lavorando al prossimo singolo, un brano strumentale, che uscirà a luglio.

Fattitaliani

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