La particolarità di questo prodotto sta proprio nella sottile differenza tra emozione ed azione, a tal punto da lasciare libera interpretazione sul finale allo spettatore, non sapremo mai se Matilde reagirà davvero e in che modo lo farà, ma di sicuro l’unica via d’uscita nella sua testa è la morte. Matilde è la rappresentazione visiva di un silenzio che fa sembrare esteriormente che tutto vada bene e che sia solo una persona solitaria, ma dietro la solitudine si nasconde quasi sempre un mostro che prima o poi verrà fuori.
Come hai organizzato il lavoro per la tua prima regia?
Ho scelto di essere sia il produttore che il regista proprio perché la mia idea era quella di portare innovazione tecnica e sperimentare su un prodotto audiovisivo di alta sensibilità come è Matilde.
Come è avvenuta la scelta di trattare tale argomento?
Il desiderio di produrlo e dirigerlo è arrivata proprio perché sentivo la necessità di far interrogare lo spettatore su quanto è simile o in contrasto con Matilde, i ragazzi in particolar modo dovrebbero fermarsi in sala a riflettere su ogni singola azione dei personaggi, su Matilde e su quei bulli che le rovinano la vita. Questo è un tema che racchiude mille sfaccettature, le ho volute raccontare a mio modo, dal mio punto di vista.
Che differenza hai riscontrato tra l'essere produttore ed essere regista?
Sicuramente la regia permette di stare molto più a contatto con il cast e la troupe, da la possibilità di fare scelte artistiche e tecniche fondamentali per arrivare allo spettatore. Nelle vesti di regista puoi prenderti la libertà di innovare, sperimentare, puoi decidere cosa far vedere e cosa far intuire anche semplicemente con un taglio di luce particolare.
PRODOTTO DA: HENEA PRODUCTIONS
DIRETTO DA: DANIELE MUSCARIELLO
CAST:
MATILDE: CLAUDIA DE NICOLO’
PSICOLOGA: FABIOLA CIMMINELLA
MANUEL: DANILO BUSCIA
PADRE DI MATILDE: MAURIZIO JIRITANO
PROFESSORESSA: CRISTINA PEDETTA
DENISE: GIORGIA GENTILI