Daniela Grandi, ne "La notte non perdona" il mio amore per i libri e le parole. L'intervista per Segnalibro

Da poco in libreria "La notte non perdona" di Daniela Grandi (Sonzogno, Pag. 272, €16), la nuova indagine di Nina Mastrantonio, la fiera marescialla parmigiana d’origine somala, che prende inizio da un incendio devasta che l’ultimo piano di una palazzina nel centro di Parma, nella zona del mercato. L'intervista di Fattitaliani per Segnalibro.

Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?

In questo momento sto leggendo “Tutto il bene che si può” di Rye Curtis, sono a metà. Poi ci sono i prossimi in lista: “Storia di Shuggie Bain”, di Douglas Stuart, il libro vincitore del Booker Prize e due gialli, “Come cerchi nell’acqua” di William McIlvanney e “Il diritto dei lupi” di De bellis-Fiorillo che mi incuriosisce molto perché è ambientato nell’80 a.C. e uno dei protagonisti è Cicerone. La Roma antica è una delle mie passioni.  

L'ultimo "grande" libro che ha letto?

“Metà di un sole giallo” di Chimamanda Ngozi Adichie tra i contemporanei e “Giulio Cesare” di Shakespeare. Come ho detto, sono in fissa con l’antica Roma.

Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro? 

Leggo le recensioni e so ormai come regolarmi, cioè al di là delle lodi o delle critiche, capisco se un libro può piacermi o no. E poi persone fidate, per esempio un mio collega che mi ha sempre consigliato libri belli. 

Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?

Più che leggerlo l’ho ascoltato, ho scoperto gli audiolibri e cerco i classici che mi mancano. L’ultimo che ho finito è “L’isola di Arturo” di Elsa Morante. E prima ancora “Orlando” di Virginia Woolf. Romanzi pieni di intelligenza e di poesia.

Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità? 

Direi i fumetti, senza dubbio. Ma sono di parte, mi piacciono moltissimo, li leggo da sempre, mi sono formata su “Mafalda” di Quino più che su qualunque altro libro. 

Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente? 

Ultimamente il più grande piacere, come ho accennato, è camminare ascoltando i classici. 

L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere? 

Il libro che mi ha fatto più ridere è “Diario di una lady di provincia” di E.M. Delafield perché la protagonista è tutto il contrario di ciò che ci si aspetterebbe da lei, davvero esilarante.

L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere?

“In tutto c’è stata bellezza” di Manuel Vilas. Avevo da poco perso mio padre, mi commuoveva e nello stesso tempo ero ammirata dalla capacità dell’autore di parlare della perdita di chi si ama con parole esatte, sobrie, poetiche. 

L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare?

“Tra me e il mondo” di Ta-Nehisi Coates per come racconta la sensazione di pericolo che un nero americano prova in ogni momento della sua vita per il solo fatto di avere un corpo nero. 


Quale versione cinematografica di un libro l'ha soddisfatta e quale no?

Mi è piaciuta molto la versione di Greta Gerwig di “Piccole donne” della Alcott. Usando la parola versione mi torna in mente l’adattamento che non mi ha soddisfatto: “La versione di Barney”, ma era davvero difficile rendere quel libro.  

Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?

Nessuno credo, leggo di tutto. 

Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? e l'antagonista?

Ce ne sono così tanti... Forse Liz Bennet di “Orgoglio e pregiudizio” e il conte di Montecristo tra i protagonisti. L’ispettore Javert de “I miserabili” tra gli antagonisti. 

Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe?

Tra i defunti Jane Austen per chiederle tutto della sua vita di cui sappiamo pochissimo e Shakespeare per lo stesso motivo. Tra i vivi Don Wislow perché amo i suoi crime. Poi scrittrici simpatiche, amiche che conosco di persona come Gabriella Genisi, Rosa Teruzzi, Anna Allocca o che seguo sui social come Lorenza Pieri e Gaja Lombardi Cenciarelli, perché alle cene mi piace ridere. 

Ricorda l'ultimo libro che non è riuscito a finire? 

Un libro che doveva parlare di dolore, ma dopo aver letto “In tutto c’è stata bellezza” mi sembrava solo ben pubblicizzato. 

Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia? 

Un’autrice divertente per far sorridere i lettori.

Che cosa c'è di Daniela Grandi in "La notte non perdona"?

L’insofferenza verso i pregiudizi di ogni genere e l’amore per libri e parole.

In "La notte non perdona" c'è un passaggio, una parte che lo potrebbe riassumere nella sua essenza?

Non saprei, forse i momenti in cui, per motivi diversi, i personaggi fanno i conti col passato e con i sensi di colpa. 

Che cosa Le piacerebbe particolarmente che arrivasse al lettore attraverso le pagine de "La notte non perdona"?

Vorrei solo che si divertissero a leggerlo, faticando a staccarsene. Questo è quello che mi piace più di tutto da lettrice. Giovanni Zambito.

Il Libro
Un incendio devasta l’ultimo piano di una palazzina nel centro di Parma, nella zona del mercato. Il maresciallo Nina Mastrantonio accorre: c’è un morto, il proprietario di un piccolo negozio di stoffe. Appare ben presto chiaro che non si tratta di un incidente, e il capo di Nina – il vanitoso Cattaneo – comunica di avere già identificato e arrestato il responsabile, un giovane del Ghana che si prostituisce e che frequentava la vittima: il colpevole perfetto. Nina non ha testa per seguire l’indagine, è infatti distratta da due preoccupazioni. Perché l’affascinante collega Navarra non torna dalla sua Sicilia? Forse là ha un’altra donna? Niente manda Nina fuori dai gangheri quanto lo scoprirsi gelosa. La sua seconda preoccupazione riguarda invece Volkov, l’uomo che l’aveva quasi uccisa e che ora sembra essere tornato in Emilia per vendicarsi di lei. Un giorno, però, presentandosi in questura, la madre del ragazzo ghanese accusato di omicidio riesce a convincere Nina a riaprire il caso. Toccherà a lei, insieme ai due inseparabili colleghi, dipanare a poco a poco il filo che dal delitto del mercato conduce fino a una ricca famiglia della città, a una villa signorile e a un segreto antico, rimasto custodito per cinquant’anni.

L'autrice
Daniela Grandi, nata a Parma nel 1969, vive a Roma. Giornalista del Tg La7, si è occupata di esteri, cultura e politica. Ha scritto libri che ama definire rosa-comici: Il club dei pettegolezzi, Cose da salvare prima di innamorarsi e È una specie di magia. Dopo l’esordio nel noir con Notte al Casablanca, torna con la seconda indagine del maresciallo Nina Mastrantonio.

Fattitaliani

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