Chung Eun-Mo, dal 18 dicembre personale dell'artista coreana alla galleria Alessandra Bonomo

La Galleria Alessandra Bonomo è lieta di presentare la personale dell'artista coreana Chung Eun Mo. Saranno presenti 14 tele, tra cui lavori del 2020, realizzati nel suo nuovo studio a Milano.

La pittura di Chung Eun Mo entra in dialogo con la storia dell'arte, la pittura e l'architettura di varie civiltà. 

Le interessano la distribuzione planare dei colori, il loro rapporto e le tensioni istituite da quadrati, rettangoli e forme curve. L'artista parte dalla sagoma e dalle dimensioni della tela per preordinare e bilanciare gli elementi che andranno a coesistere all'interno del quadro. I limiti dell'immagine diventano così "margini attivi" e linee-matrici di origine spaziale. 

L'artista coreana concepisce una struttura compositiva duplice: gioca sull'equilibrio tra un sistema combinato di piani e la tridimensionalità delle forme geometriche che tendono ad un movimento spaziale, a premere fuori dal confine, non solo del dipinto ma della parete stessa. 

Il colore è applicato in modo che l'osservatore possa riconoscere e percepire la qualità tattile. 

Fra i lavori in mostra, si contraddistinguono diversi formati realizzati ad olio su tele di lino: quadrato, rettangolare, a mezzo cerchio. Le tre "lunette” possono rimandare ai frontoni delle chiese, tramite gli incastri geometrici e le forme globulari sospese al loro interno. 

Le tele rettangolari spingono su una maggiore dinamicità: l'occhio si trova dinanzi ad aperture e impedimenti, rapito in ambienti poliedrici e mobili.

Helmut Friedel, direttore del Lenbachhaus, scrive che il tocco finale dato dalla scelta dei colori di Chung Eun Mo ricorda la tecnica parietale romana dell'encausto. 

Inoltre, la critica d’arte Ángela González ha così definito le opere di Chung Eun Mo: 

“In qualche modo, le tele di Chung, che evocano immediatamente costruzioni abitabili, hanno allo stesso tempo qualcosa di certe più semplici strutture che costituiscono i mobili d'arredamento. Di conseguenza, proprio come Erik Satie sognava “una musica dell’arredamento”, forse Chung l'ha svelata in modo inaspettato e intrigante. Sebbene vi sia anche una punta di humor in entrambi i casi, ciò che è presente è soprattutto la solenne proclamazione secondo cui l’arte possieda un compito ineludibile, urgentissimo e imperativo: quello di rendere abitabile il mondo.” 

La galleria sarà aperta solo su appuntamento, dal 18 Dicembre fino alla fine dell'anno e riaprirà al pubblico dal 7 gennaio 2021. 

Bio

Chung Eun-Mo, è un’artista coreana che vive e lavora fra l’Umbria e Milano. Nata a Seoul, si è trasferita a New York nel 1964 dove ha studiato presso il Pratt Institute e ottenuto un master in Fine Arts. Nel 1987 si trasferisce in Europa e vive principalmente in Italia, a Roma, in Toscana e in Umbria.

Nel 2009 si stabilisce a Torre Orsina, piccolo borgo umbro sulle colline vicino Terni. Dal 2019 lavora nel suo nuovo studio di Milano.

La sua è una pittura molto rigorosa che si ispira ai modi astratto-geometrici che hanno visto l'esplosione del Suprematismo russo, al modo di Malevic, di El Lissitzky e altri. 

Anche a pittori come Josef Albers e altri del Bauhaus, che impiegavano gli elementi matematici e le armonie cromatiche e la luce cangiante sulle forme geometriche. 

Ha esposto a New York, Roma, Monaco, Dublino e Seoul. Significativo il suo intervento site-specific ad IMMA Irish Museum of Modern Art di Dublino nel 2003. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private. Le sue mostre più recenti risalgono al 2018 presso Villa Flor, S-Chanf, Engadina e al 2017 alla mostra “1+1+1” ad ASSAB ONE, Milano.----

ENG

Alessandra Bonomo Gallery is pleased to announce the solo exhibition of the Korean painter Chung Eun Mo.

Born in Seoul, she lives and works between Umbria and Milan.

In this exhibition 14 oil-painted canvases will be shown, including recent works from 2020, created in the new Milan studio.

Spanish art critic Ángela González defined Chung's work as follows:

“In some way the canvases of Chung, that immediately evoke habitable constructions, have, at the same time, something of those more humble constructions that constitute furniture. Therefore, in the same way that Erik Satie dreamt a “musique d’ameublement”, perhaps Chung has uncovered an unexpected and intriguing “musique d’ameublement”. Although there is a point of humor in both cases, above all there exists the solemn proclamation that art has as an inescapable, most urgent and imperative task: to make the world habitable.”

The exhibition will be open to the public from 18th December on appointment only and until the end of the year, continuing throughout January 2021.

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