In "Otto" Roberta Calandra narra l'amore oltre le distinzioni di genere. In libreria dal 19 novembre

Fattitaliani

 

Dopo "L'eredità di Anna Freud", Roberta Calandra torna in libreria dal 19 novembre con Otto, Edizioni Croce tratto dallo spettacolo teatrale omonimo la cui drammaturgia ha vinto il “Premio inediti Elsa Morante 2012”.

Come nella serie Netflix Sense8, ma la gestazione di questo libro precede la fortunata serie delle sorelle Wachowsky, e anche in Orlando di Virginia Woolf, Otto è il simbolo dell’infinito e dell'amore che resiste in diversi piani temporali. Con una narrazione complessa e visionaria che attraversa i secoli, Calandra ci racconta i due protagonisti in quattro reincarnazioni successive: prima sono Philippe e Olympia durante la Rivoluzione Francese, un libertino e una rivoluzionaria; diventano Gabriel e William, due poeti romantici dell’800; poi Milena e Greta in un lager; per finire ad amarsi come Giacomo ed Elena, un uomo e una donna in posizione scambiata rispetto ai ruoli di partenza.
Il filo rosso che lega le quattro storie è la presa di coscienza dei propri diritti da parte delle donne, che arriva a intercettare il tema più ampio e quantomai attuale delle identità di genere non binarie.

"Otto è un libro difficile, di quelli per cui si deve prendere in fretta una decisione, perché richiede interazione costante.
La trama, o meglio le trame delle quattro che compongono il romanzo, trascinano il lettore per più di due secoli attraverso un’Europa violenta, bigotta, incatenata a un destino nefasto, dove anche le idee più geniali e le emozioni più pure dell’umanità si trasformano nei loro macabri opposti, in balia della legge universale della Causa e dell’Effetto […]
[…] Il filo che lega la Storia e le storie di questo romanzo è il risveglio della coscienza femminile che può e deve entrare nell’essenza profonda di uomini e donne, perché intesa in un quadro universale che include ogni gender, ogni categoria umana, ogni materia […]
Dalla prefazione di Giovanni Mastrangelo

Roberta Calandra è scrittrice, autrice, sceneggiatrice e drammaturga. Tra le sue pubblicazioni: L’eredità di Anna Freud (Besa, 2013); Tempo per vivere (Aldenia, 2017); Buffonate senza corte, raccolta di scritti teatrali in due volumi (Zona, 2017).
La drammaturgia dello spettacolo Otto ha vinto il “Premio inediti Elsa Morante 2012” ed è stato rappresentato presso il Teatro dei Conciatori a Roma nel 2016 e al Keats and Shelley Museum nel 2017.

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