Fattitaliani intervista Francesco Picciotti "fieramente burattinaio in senso filosofico". L'intervista per Proscenio

Lo spettacolo di teatro di figura di e con Francesco Picciotti "Pippi Libera tutti!" va in scena allo Spazio Rossellini il 18 ottobre alle ore 16 (Biglietto € 5 - Prenotazione obbligatoria). L'autore risponde alle domande per la rubrica Proscenio.

"Pippi Libera tutti!" in che cosa si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?

Negli ultimi anni, gli spettacoli della compagnia Divisoperzero, hanno trattato temi mitologici e mi hanno visto sempre in scena da solo dopo che la mia compagna (e moglie) Francesca Villa che ha deciso di rimanere per un po' dietro le quinte. In questo spettacolo torno a dividere la scena con qualcuno dopo molto tempo (la musicista Silvia Leonetti) e non racconto di antiche divinità ma di una bambina, per quanto mitologica sia Pippi. Questo cambiamento è dovuto soprattutto a Federica Marchettini e Antonella Britti di Zip- Zone d'intersezione positiva che mi hanno chiesto di pensare a uno spettacolo che raccontasse, in maniera molto libera, il personaggio di Pippi. 

Quale linea di continuità, invece, porta avanti?
Quello che faccio è sempre un teatro molto artigianale; sono fieramente un burattinaio, non tanto in senso tecnico, quanto in senso filosofico: lo spettacolo nasce nel momento in cui comincio a costruire fisicamente un burattino o una marionetta e il progredire drammaturgico e registico è sempre speculare al progredire materiale degli oggetti. 

Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? 
Dopo qualche anno di lavoro con i burattini al San Carlino di Roma, collaborazione nata quasi per caso, mi sono ricordato di quando ero bambino e organizzavo degli spettacoli di burattini per la mia famiglia. La mia passione per il teatro di figura è alla base della mia passione per il teatro in generale.  

Quando scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi?
No, semmai i volti che creo con la cartapesta influenzano la scrittura del testo, che poi nasce quasi completamente improvvisando in prova. 

È successo anche che un incontro casuale ha messo in moto l'ispirazione e la scrittura?
Mi piace pensare che, nella vita, quasi tutto succeda per caso. Il primo contatto con il teatro San Carlino è stato casuale ma grazie a quella prima esperienza con i burattini ho trovato il mio mondo. 

Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
Non ne ho idea. Immagino debba essere terrificante e interessante scrivere qualcosa e poi lasciare che sia qualcun altro a portarla in scena. A me è capitato, semmai, di costruire una marionetta che poi qualcun altro ha utilizzato e ho scoperto di non essere affatto un padre geloso. 

Quanto è d'accordo con la seguente citazione di Augusto Boal "Il teatro è questo: l’arte di vedere noi stessi, l’arte di vedere noi stessi!"?
Mi piacciono le leggende, quelle che parlano di eroi e cose piuttosto irrealistiche come bambine mangiate da lupi e poi venute fuori sane e salve o che sollevano cavalli con un braccio solo. Ma anche quelle parlano di noi stessi, in fondo. 

Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale...
Marco Ceccotti mio compagno, insieme a Simona Oppedisano, nella compagnia/collettivo Nano Egidio ha inventato questo aforisma che trovo descriva molto precisamente la condizione umana:

"L'importante, nella vita, è venire ricordati" (Anonimo)

Descrivibili le emozioni di una prima?
Un bel miscuglio di euforia e terrore puro, divertente. 

L'ultimo spettacolo visto a teatro?
Visto il periodo storico tutto matto non mi sento strano a parlare di uno spettacolo visto in video: Piccolo diario dei malanni di Giacomo Verde. Meraviglioso e di grande ispirazione. 

Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo? 
Più che averli come protagonisti di un mio spettacolo mi piacerebbe poter spiare le prove e il lavoro preparatorio di registi come Kantor, Brecht o Jarry.

Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
Migliore non lo so. Ho un legame piuttosto bambinesco e insensato con l'IUbu Re di Jarry.

La migliore critica che vorrebbe ricevere?
"Le sue marionette sembrano vive e morte allo stesso tempo"

La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
"È un buono a nulla". 

Dopo la visione dello spettacolo, che Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?
Un senso di leggerezza e di allegria, la voglia di dipingere un quadro o di costruire un casetta con dei vecchi cartoni. 

C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé il significato e la storia di "Pippi Libera tutti!"?
Quando è a scuola, Pippi non riesce a disegnare un cavallo perché il foglio su cui dovrebbe farlo è molto più piccolo di un cavallo vero. Allora incolla tutti i fogli che riesce a trovare e, finalmente, disegna il suo equino. 
Cercare di disegnare qualcosa di molto più grande in uno spazio troppo piccolo è un po' il senso della vita, secondo me. Giovanni Zambito.

LO SPETTACOLO

Pippi libera tutti! è un progetto teatrale per bambini e famiglie ispirato alle storie di Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren che pone le radici sulle potenzialità poetiche, evocative e comunicative del teatro di figura.

Pippi Calzelunghe racchiude in sé le risorse che i bambini riescono a far emergere anche nei momenti più difficili e la loro capacità di resilienza, ci insegna a vedere la realtà con uno sguardo laterale che coglie prospettive sconosciute e ci invita a sperare che attraverso il dolore ci si possa trasformare e arrivare a star meglio. Il messaggio di Pippi è la diffusione di un ideale di libertà, creatività, fantasia, autonomia, e felicità. In scena l’artista artigiano Francesco Picciotti utilizzerà il teatro di figura, mescolandolo con il teatro più tradizionale, per cercare nuove possibilità di messa in scena a servizio delle domande e delle scelte dei bambini. In scena anche la sound designer Silvia Leonetti che ha curato le musiche di scena originali.

Pippi Libera tutti! è uno spettacolo che utilizza la musica, i suoni e le onomatopee come amplificatori del sentimento e del significato, in modo da favorire la comprensione a un pubblico vasto, oltrepassando le barriere linguistiche e culturali. Soltanto le marionette e i burattini, questi attori senza passato umano, senza ricordi, senza problemi, riescono a compiere il miracolo definitivo e straordinario: proiettare il gioco immutabile delle verità palesi e riposte in una nuova, impossibile dimensione, in uno spazio in egual misura slegato dai segni del passato e del futuro.

Prodotto da Zip_Zone di Intersezione Positiva, con il contributo dell’Unione Buddisti Italiana e il sostegno dell’Istituto Italiano di Studi Germanici

 

Dopo lo spettacolo Laboratorio creativo “I CERCA-COSE” a cura della Associazione Informadarte


I laboratori proposti mirano a sviluppare pratiche di collaborazione tra genitori e figli per imparare un nuovo modo di stare insieme attraverso il divertimento condiviso e l’apprendimento di nuove conoscenze.

 

Spazio Rossellini

Via della Vasca Navale 58 – Roma

info@spaziorossellini.it - Cell 3452978091

18 ottobre ore 16 - Biglietto € 5 - Prenotazione obbligatoria

Pippi Libera tutti!

Allenamenti di teatro per bambini coraggiosi

 

Spettacolo di teatro di figura di e con Francesco Picciotti

Musiche di scena originali Silvia Leonetti

Scene Roberto Capone

Disegno Luci Francesco Barbera

Consulenza alla regia Federica Marchettini e Antonella Britti

da un’idea di ZIP_Zone di Intersezione Positiva

Fattitaliani

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