Intervista alla Book Blogger de “Il mondo incantato dei libri” di Andrea Giostra - «La scrittura aiuta a entrare in connessione con la parte più intima e più vera del proprio essere, aiuta a mettersi a nudo ed è sicuramente un valido aiuto soprattutto per tutti quei ragazzi che vivono un disagio di qualsiasi natura».
Ciao Teresa, benvenuta e grazie
per la tua disponibilità. Sei una Book Blogger letta e conosciuta nei vari
social, come ti vuoi presentare ai nostri lettori?
Ciao
Andrea, grazie a te per avermi voluto dedicare questo spazio e soprattutto
grazie per questa mia prima intervista … Sono un’appassionata di cultura in
senso lato e amo l’arte in tutte le sue forme; i libri fanno parte da sempre
della mia vita. Credo di essere nata con le mani piene: un libro in una mano,
carta e penna nell’altra; sono un po’ vecchio stampo, qualsiasi cosa metta nero
su bianco passa prima dal block notes …
adoro le penne e ho libri sparsi ovunque, spesso dico che soffro di “librite
acuta” non riesco a farne a meno, come non posso fare a meno dell’aria che
respiro. Ecco, posso affermare che la lettura è esattamente l’ossigeno di cui
ho bisogno per poter vivere.
Insieme ad altre tue amiche
appassionate lettrici avete creato il conosciuto Book Blog “Il mondo
incantato dei libri”, molto seguito e letto da tanti appassionati di lettura,
ma soprattutto da scrittori emergenti che vi segnalano le loro opere per avere
un’opinione o una recensione. Come nasce questo bellissimo progetto? Chi sono
le tue colleghe che coltivano questa bella passione?
Non
finirò mai di ringraziare Elisa Santucci, ideatrice e creatrice del Blog
Letterario “Il Mondo
Incantato dei Libri” che, dopo
avermi “studiata” per un periodo di tempo dall’esterno senza lasciar
trapelare nulla, tre anni fa mi chiese se avessi voluto far parte di questo meraviglioso
mondo, aiutandola e collaborando al suo Blog. Inizialmente rimasi un po’
stranita in quanto non pensavo che qualcuno osservandomi dall’esterno potesse
apprezzare la mia scrittura; pubblicavo le recensioni sul mio profilo Facebook
e su qualche gruppo dedicato ma solo per il puro piacere di condividere con gli
altri la mia passione per la lettura, non avevo mai preso in considerazione
l’idea di poterlo fare in maniera “professionale”. Fu così che iniziò
l’avventura che, pian piano, un giorno dopo l’altro ci ha viste crescere e
creare un team affiatato fatto principalmente di affetto, amicizia e rispetto
reciproco. Dopo di me venne “agganciata” Fabiana
Manna e fra noi tre si è creato un rapporto speciale
che va oltre la collaborazione per il bene comune che è il Blog. Non c’è
competizione, non esiste l’affanno per dimostrare di essere più brava l’una
dell’altra, non ci è mai sfiorata l’idea di scavalcare l’una o l’altra per
mettersi in mostra e/o primeggiare. Il club delle prime donne non ci è mai appartenuto,
ci sosteniamo, ci confidiamo, ci confrontiamo e insieme decidiamo ciò che può
essere meglio per il “nostro” Blog. Perché è esattamente così che lo sentiamo, “nostro”.
Naturalmente il Blog può vantare anche del prezioso contributo di altri blogger
e collaboratori esterni, Rita
Scarpelli e Giovanni
Margarone che sono anche scrittori, ci sono Anna Gelardi e Francesco De Filippo e infine, ma non per ultima, la nostra bravissima grafica Lara Michelotti. Mi
auguro di conoscere personalmente anche tutti loro al più presto.
Come si crea un Book Blog di
successo come il vostro?
La
passione e l’amore per ciò che si fa sono il segreto principale per un Blog di
successo. Tanto lavoro fatto con serietà, onestà, senza presunzione o
arroganza, creando rapporti interpersonali di educazione, fiducia, rispetto e
stima tanto con gli autori quanto con i lettori.
Vuoi per favore descrivere ai
nostri lettori questa nuova figura del cosiddetto Book Blogger? Una sorta di Influencer
del mondo letterario. Chi è, cosa fa e come si diventa Book Blogger?
La
figura del Book Blogger negli ultimi tempi è andata affermandosi sempre di più
ma non tutti sono animati da vera passione. Leggere, recensire un libro,
preparare un’intervista o una presentazione live richiede un vero e proprio
lavoro, tempo che ci si ritaglia o si sottrae alle incombenze quotidiane fatte
di famiglia, casa, lavoro e vita privata. Spesso mi è capitato di rinunciare a
una passeggiata, a un film al cinema o a un’uscita serale per portare a termine
una recensione o un articolo ma non mi è mai pesato proprio perché amo ciò che
faccio. Quando mi sento dire “chi te lo fa fare, mica ti pagano”, ci
rido su. È vero, nessuno mi paga e ho sempre sostenuto che l’onestà
intellettuale che contraddistingue me e l’intero Blog “Il mondo incantato
dei libri”, verrebbe sporcata dal Dio Denaro. Chi paga per veder recensito
il proprio libro pretende una recensione priva di critiche negative o
disappunti vari, di contro, chi recensisce percependo una cifra pur se minima,
non potrà mai avere la facoltà di dire la verità su quanto ha letto. Un influencer
letterario deve essere animato da puro amore per la cultura cercando di
trasmetterlo a chi lo segue e questo può essere fatto distinguendosi dalla
massa, offrendo ciò che molti negano: onestà, schiettezza, correttezza. La
remunerazione più soddisfacente è quella determinata dalla riconoscenza e
dall’apprezzamento che provengono dagli autori quando tornano più e più volte,
quando ti inseriscono tra i ringraziamenti alla fine del loro libro successivo
oltre che dalle case editrici che richiedono la nostra collaborazione.
Fondamentale la promozione social soprattutto nel dar voce agli
esordienti e alle piccole case editrici indipendenti. In tanti sottovalutano se
non addirittura disprezzano, storcendo il naso davanti a nomi anonimi. Posso
dire che ho letto veramente lavori di qualità provenienti da autori emergenti e
poi ciò che molti tendono a dimenticare è che ogni scrittore famoso con alle
spalle grandi case editrici è stato a suo tempo un perfetto sconosciuto e tale
sarebbe rimasto se nessuno lo avesse letto, promosso e sostenuto.
Qual è il percorso che tu hai
seguito per arrivare ad avere così tanti lettori virtuali?
Come
ho già detto prima ringrazio Elisa
Santucci per avermi dato questa possibilità. Il lavoro
onesto, l’amore, la passione, la capacità di recensire un libro, che sia un
romanzo, un saggio, una silloge poetica o altro, in maniera critica senza
essere un critico letterario raccontando senza raccontare, senza spoilerare,
incuriosendo il lettore senza entrare troppo nella narrazione. Una buona
recensione non dipende solo dal libro o dall’autore, ma è una miscellanea di
critica costruttiva, di emozioni e sensazioni, di giudizi strettamente
personali relativamente a quanto la lettura è riuscita o meno a trasmettere e
soprattutto, una buona recensione deve avere contenuti originali e non deve
essere un riassunto, quello lasciamolo alla didattica e a quanti pretendono di
chiamare recensione il contenuto di qualcosa che non si è neanche letto.
Pratica alquanto diffusa tra presunti blogger riassumere leggendo
semplicemente sinossi e prefazione se non addirittura scopiazzare qua e là tra
ciò che si trova in rete. Il percorso giusto è sicuramente quello di garantire
in primis onestà a 360°.
Due estati fa ho scritto un breve articolo sulla nuova figura
professionale dell’Influencer del ventunesimo secolo. Secondo me, l’aspetto più
interessante e originale di questa nuova figura professionale è quello che ho
descritto con queste parole: «L’Influencer di successo, non si limita a scrivere e
postare le sue foto e i suoi scritti. Intrattiene con i suoi follower un vero e
proprio confronto virtuale fatto di consigli, di scambi di opinioni, di
recensioni sul prodotto acquistato e provato, di tutti quelli che sono e sono
stati i vantaggi e gli svantaggi dell’esperienza commerciale, professionale,
amatoriale del prodotto acquistato o da acquistare (per prodotto si intende sia
quello materiale che quello immateriale). Questo interessante elemento di
confronto diretto, in realtà, è la componente che fa la differenza con la
pubblicità tradizionale unidirezionale: “ti
dico io cosa acquistare perché quello che promuovo è il meglio per te che
esiste sul mercato!” Nell’incontro virtuale tra l’Influencer e il suo
follower, il rapporto evolve in:
“decidiamo insieme cosa devi acquistare in base ai tuoi peculiari bisogni
perché quello di cui discuteremo alla fine sarà il meglio che potrai trovare
sul mercato!”». Qual
è la tua posizione quale “Influencer-Book Blogger” rispetto a quello che
descrivo a proposito del mondo della letteratura? Come ci si relazione con i
propri follower che vogliono essere
consigliati su quali libri acquistare e su quali autori sconosciuti al grande
pubblico leggere?
Sicuramente non si può consigliare qualcosa che
non si conosce. Se non si dispone di un buon bagaglio culturale difficilmente
si potrà intrattenere discussioni prettamente letterarie su vasta scala. C’è
poi la componente relazionale che si instaura a livello virtuale ma, anche se
molta gente si limita a leggere solo il titolo di un articolo, qualunque esso
sia, tirando spesso somme affrettate ed errate, soffermandosi poi a leggere il
contenuto solo se attratti da qualcosa di proprio interesse o molto conosciuto,
tante altre persone, la maggioranza per fortuna, legge per intero e spesso lo
fa non solo per interesse ma soprattutto in virtù di quell’onestà intellettuale
di cui accennavo prima, sulla quale si basa la fiducia costruita nel tempo tra
blogger e followers.
Quali sono secondo te le
caratteristiche, le qualità, il talento, che deve possedere chi scrive per
essere definito un vero scrittore? E perché proprio quelle?
La
caratteristica che deve contraddistinguere uno scrittore è principalmente una,
l’umiltà di non sentirsi mai “arrivato”. La semplicità, la moderazione e la
capacità di rendersi conto che c’è sempre da imparare, da apprendere dalle
esperienze che la vita ci presenta, giorno dopo giorno; mettersi sempre in
discussione senza ergersi su piedistalli scomodi e di facciata ma competendo
esclusivamente con sé stessi per fare sempre meglio. D’altronde Socrate docet
… “io so di non sapere” … e se lo diceva
lui…
Perché secondo te oggi è
importante scrivere, raccontare con la scrittura?
La
scrittura ha sempre avuto un ruolo fondamentale ma credo che mai come negli
ultimi anni sia diventata sempre più terapeutica. È una terapia catartica. È
vero che oggi ci sono più scrittori che lettori ma scrivere è raccontare quel
po’ di sé che si tende a nascondere anche a sé stessi. Non parlo di forme
diaristiche di scrittura, che hanno comunque una grande valenza, ma in tutto
ciò che si scrive si lasciano emergere emozioni e sensazioni intime, sentimenti,
dolori, paure, sogni, desideri etc., che difficilmente vedrebbero integralmente
la luce nella lingua parlata, in un dialogo o una conversazione tra amici,
familiari etc. La scrittura diventa una sorta di barriera protettiva tra chi
scrive e chi legge e quindi tra chi si racconta e chi codifica e interpreta,
anche e soprattutto sulla base del proprio vissuto, la narrazione. È un
processo a due … dare e avere. È un modo per entrare in punta di piedi nella
vita degli altri aiutando a volte in
maniera inconscia non solo se stessi ma quanti in quel preciso momento si
rispecchiano tra quelle frasi e in quelle storie.
Quali sono
gli autori che ami di più, che hai letto da ragazza, che ti hanno formato e che
leggi ancora oggi?
Ho letto di tutto, da quando ho
imparato a leggere non ho fatto altro … pensa che da bambina passavo in
rassegna anche le etichette dei detersivi mentre ero in bagno … Non ho mai
prediletto il genere estremamente fantasy e spesso ho letto anche libri che non
erano esattamente consigliati per una bambina di 8/10 anni ma è pur vero che
35/40 anni fa non c’erano le attenzioni e i filtri riservati oggi ai bambini e
ai ragazzini. Ho amato i classici della letteratura per ragazzi, dal libro
Cuore ai Ragazzi della Via Paal, La capanna dello zio Tom, David Copperfield,
La Freccia Nera, Tom Sawyer, Le avventure di Huckleberry Finn, il Diario di
Anna Frank, e potrei continuare all’infinito … Ma da Verga a Pirandello,
Ignazio Silone, Moravia, Calvino, Cassola, Conrad, Shakespeare, Virginia Woolf,
Orwell, Kafka, Nathaniel Hawthorne Maupassant, Flaubert, … La lista è
interminabile. Ma ci sono stati anche, tra gli 8 e 16/17 anni libri con
tematiche sociali e riferimenti storici importanti, dai libri sulle
deportazioni degli Ebrei, allo sgancio della bomba atomica, come “Il Gran sole
di Hiroshima” di Karl Brukner, letto a 8 anni; “ il Sole Malato” di Enzo Biagi,
un percorso attraverso i malati di Aids, “Lettere a un bambino mai nato” di
Oriana Fallaci, “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” di Christiane F. , ma
confesso che nello stesso periodo anche la collana Harmony trovava posto tra le
mie letture. Posso affermare di aver dato spazio davvero a tutti i generi in
maniera quasi compulsiva.
Vuoi
segnalare ai nostri lettori qualcuno degli autori contemporanei che vale la
pena di leggere?
Sono tanti gli autori
contemporanei, viventi e non, i cui libri e romanzi dovrebbero assolutamente
essere letti da Zafon a Sepulveda,
recentemente scomparsi; Isabelle Allende, Tiziano Terzani, Giuseppe Catozzella,
Dacia Maraini, Gioacchino Criaco, Rosella Postorino, Carla Maria Russo, Marco
Lupis, Igiaba Sciego, Kaled Hosseini, Diego De Silva … Potrei continuare ad
oltranza …
Chi sono
secondo te tre autori sconosciuti di cui sentiremo parlare nei prossimi anni?
Anche tra i cosiddetti
esordienti o quasi, ci sono delle validissime penne … citarne solo tre mi dà
l’impressione di fare un torto a tutti gli altri ma d’impatto posso dirti
sicuramente Filippo Semplici, Paolo Bertulessi e Lorenzo Rusconi; spero che il
tempo mi dia ragione …
In Italia si pubblicano ogni
anno circa 70 mila nuovi titoli, la media ponderata di vendita di ogni nuovo
titolo è di circa 50 copie, mentre chi legge effettivamente l’opera letteraria
acquistata non supera il 10%, il che vuol dire che delle 50 copia vendute solo
5 copie vengono effettivamente lette da chi acquista in libreria o nei
distributori online. Partendo da questo dato numerico, che per certi versi fa
impressione e ci dice chiaramente che in Italia non si legge o si legge
pochissimo, secondo te cosa si dovrebbe fare per migliorare questa situazione?
Cosa dovrebbero fare gli editori, gli autori e le nuove figure quali quelle dei
Book Blogger come te per far aumentare il numero dei lettori e degli
appassionati ai racconti e alle storie da leggere?
Ho
avuto modo di constatare che il mondo dell’editoria è una medaglia dalle mille
sfaccettature; spesso gli autori, specie gli emergenti, trovano molti ostacoli
e armi a doppio taglio. Pochi sono gli editori, anche di piccole case
indipendenti, che rischiano l’investimento e molte volte si limitano alla sola
pubblicazione ritenendo concluso il loro compito. Rischiare a volte è
pericoloso ma può rivelarsi la mossa giusta per entrambi. Gli autori,
soprattutto alla primissima pubblicazione, sono presi dall’entusiasmo e della
frenesia di tenere tra le mani la propria creatura, com’è giusto che sia, ma
arrivano impreparati, approcciandosi spesso in maniera errata e volendo
concludere frettolosamente accettano condizioni frequentemente improponibili o
si scoraggiano al punto tale abbandonare il progetto. I più audaci o forse i
più sicuri di sé puntano al self publishing con tutti i pro e i contro
che ne conseguono. Il discorso di noi book blogger è differente, in un certo
senso siamo l’ago della bilancia tra il lettore e l’autore ecco perché la cosa
che contraddistingue un blogger da un altro è la correttezza in toto.
A cosa stai lavorando adesso?
Il
lockdown consequenziale alla pandemia da Covid19 ha limitato e imposto un nuovo
modo di affrontare la quotidianità costringendoci a modificare abitudini e
occupazioni. In tempi di normalità, oltre agli impegni personali e quelli per
il Blog, questo periodo mi avrebbe vista anche coinvolta nella scadenza della
III ed. del Premio Letterario Internazionale “Giovannino Vive”, un
concorso ideato per tenere in vita la memoria del piccolo Giovannino Cucinotta
morto, per uno degli innumerevoli casi di malasanità, pochi giorni dopo la
nascita. Non so ancora se quest’anno sarà possibile portare tutto a termine. Ma
per quanti volessero saperne di più e sostenere l’Associazione Giovannino Vive
possono visitare la pagina fb: http://www.facebook.com/giovanninovive .
Quali sono i tuoi prossimi
progetti e i tuoi prossimi appuntamenti? Dove potranno seguirti i nostri
lettori?
Progetti
in testa tanti che confido man mano di realizzare. Speriamo intanto di tornare
velocemente a quella tanto amata-odiata “normalità” pre-Covid e riprendere a
pieno ritmo le nostre vite. Naturalmente
chi avrà piacere di seguirmi, oltre che sul mio profilo Facebook, può
continuare a farlo sul Blog Il Mondo Incantato dei Libri – www.ilmondoincantatodeilibri.altervista.org tanto quanto sulla pagina e sul gruppo Facebook a esso collegati.
Un’ultima domanda Teresa.
Immaginiamo che tu sia stata inviata in una scuola media superiore a tenere una
conferenza sulla scrittura e sulla narrativa in generale, alla quale
partecipano tutti gli alunni di quella scuola. Lo scopo è quello di interessare
e intrigare quegli adolescenti all’arte dello scrivere e alla lettura. Cosa
diresti loro per appassionarli a quest’arte e catturare la loro attenzione? E
quali le tre cose più importanti che secondo te andrebbero dette ai ragazzi di
oggi sulla lettura e sulla scrittura?
Oggi,
rispetto al passato, i ragazzi hanno una moltitudine di possibilità di svago e
leggere oltre che visto come un obbligo scolastico, è considerato vintage.
Sicuramente la scuola da un lato e la famiglia dall’altro hanno un ruolo
fondamentale nel percorso educativo e formativo di un bambino prima e un
adolescente poi. Condurre con mano nel percorso di apprezzamento e amore per la
lettura, senza obblighi o costrizioni, semplicemente facendo comprendere quanto
sia importante distinguersi dalla massa imparando a ragionare con la propria
testa. Degli infiniti mondi che si possono conoscere stando seduti comodamente
in poltrona e di quanta padronanza di linguaggio si acquisisce leggendo e
appassionandosi soprattutto ai grandi autori classici. La scrittura aiuta a
entrare in connessione con la parte più intima e più vera del proprio essere,
aiuta a mettersi a nudo ed è sicuramente un valido aiuto soprattutto per tutti
quei ragazzi che vivono un disagio di qualsiasi natura. È un modo per
esorcizzare una problematica, quando parlare con qualcuno può risultare
imbarazzante o difficile, parlare con sé stessi attraverso la scrittura è a mio
avviso il modo migliore di affrontare i propri demoni. La scrittura deve essere
principalmente qualcosa di personale, che sia una frase, un aforisma, una
poesia, un racconto, un diario, un romanzo; qualcosa che serva innanzitutto a
chi scrive, solo così un autore può realmente entrare in empatia con chi legge,
e la lettura non sarà mai una parola scritta su un foglio bianco; non sarà un
contatto freddo e distaccato ma un’immersione di emozioni e sentimenti nei
quali riconoscersi e ritrovarsi.
Teresa
Anania
Andrea Giostra