Il volume Teatro
(Arcadiateatro
ed.) è la prima di tre raccolte di
testi e pièce teatrali di Bernard-Marie Koltès.
Il libro propone di
raccogliere, seguendo un arco cronologico, la produzione teatrale del
drammaturgo francese. Questo primo volume ci propone cinque testi teatrali in
cui l’autore tocca i temi che gli sono più a cuore, facendo emergere il suo
ribelle pensiero: «Come per tante opere prime, tutto vi si accumula in un campo
di forze. I temi e gli accenti, le ossessioni, i dolori, il pensiero rabbioso
politicamente demistificante, la dolcezza feroce nei nostri confronti,
l’intransigenza del dolore di vivere e della sua gioia. Dentro c’è tutto il
teatro e la vita di Bernard- Marie Koltès». Koltès ebbe una vita non
convenzionale, nato a Metz in Francia nel 1948, condusse una esistenza
all’insegna della rivolta, ma di che tipo di rivolta ce lo dice Arnaud Maïsetti nell’introduzione al volume:
«La rivolta di Koltès è tranquilla quanto radicale. Uscito dalla
borghesia cattolica di provincia, cadetto di tre fratelli, il giovane Bernard
si affretta ad annunciare ai genitori che ha deciso di lasciare i banchi
dell’Università di Strasburgo dove ha cominciato gli studi di giornalismo per
impegnarsi nel teatro. All’inizio dell’anno ha assistito a uno spettacolo che
l’ha sconvolto: la Medea da Seneca per la regia di Jorge Lavelli. Maria
Casarès lo ha fortemente colpito. È chiaro: farà teatro. Ha vent’anni e decide
di presentarsi all’esame per la prestigiosa scuola del Théâtre National di
Strasburgo. Non lo passa. Tanto peggio: prende la decisione di formarsi da solo
all’arte drammatica. Sarà lui stesso allora a darsi le regole: della scrittura,
della recitazione e della regia». La morte precoce avvenuta ad appena
quarantuno anni a causa di complicazione portate dall’AIDS ha posto fine ad una
esistenza travagliata, ma anche ad un sottile pensatore, che dall’osservazione
del mondo traeva spunto per le sue opere. Se da un lato viaggiava molto,
dall’altro frequentava poco il mondo del teatro, preferendo la strada e i
quartieri degradati e pericolosi «dove l’amore si dà, violento e gratuito,
senza una parola. E poi soprattutto New York». La vita non è solo qualcosa che
viene rappresentata, ma è allo stesso tempo vissuta da Koltès, che non riesce a
non raccontare ciò che gli provoca turbamento. Grazie a Dans la solitude des
champs de coton, del 1987, Koltès ha raggiunto la notorietà e gli vengono
attribuite caratteristiche che in un certo senso lo inquietano: è visto come
autore di un teatro raffinato, grave e potente, filosofico e misterioso. Per
lui tutto questo è sbagliato poiché «detesta il teatro del suo tempo perché
ritiene che sia una lingua ripiegata su se stessa che non parla né del mondo,
né al mondo. Lui preferisce le favole che gli racconta il cinema; e la musica
popolare, il reggae di Bob Marley o il rap, che accomuna le persone che ama». Le
opere di Koltès, che parlano di razzismo, violenza contro il diverso,
omosessualità, emigrazione, lotta di classe e pacifismo, sono estremamente
attuali e riproporle oggi significa aggiungere un ulteriore punto di
riflessione su argomenti ai quali mai come oggi è necessario porre attenzione.
Titolo: TEATRO - Volume 1
Autore: Bernard-Marie Koltès
Genere: Teatro
Casa Editrice: Arcadiateatro Libri
Pagine: 320
Prezzo: 22,00 €
Codice ISBN: 978-88-312-31-008
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